ADICONSUM. Associazione Difesa Consumatori e Ambiente. (Promossa nel 1987 dalla Cisl) MUTUI.
UFFICIO STAMPA ADICONSUM NAZIONALE
Via G.M. Lancisi 25 – 00161 Roma • Tel. +39 0644170222-3 • Fax: +39 0644170230
www.adiconsum.it • e-mail: ufficiostampa@adiconsum.it • C.F. 96107650580
Roma, 23 maggio 2008
MUTUI
ACCORDO ABI-GOVERNO
Paolo Landi, Adiconsum: “Molte famiglie rischiano di essere indotte ad una scelta sbagliata”
Indispensabile un incontro con l’Abi per chiarire alcuni aspetti tecnici e con il Governo soprattutto per sapere come intende utilizzare i 20 milioni di euro previsti in Finanziaria per i mutui a favore delle famiglie disagiate.
L’informazione passata sui grandi media rischia di portare a scelte sbagliate molte famiglie.
L’accordo Abi-Governo:
• non prevede riduzioni del costo della rate
• non prevede benefici di 800-1200 euro
• non modifica il mutuo da variabile a fisso.
Questi messaggi, parziali ed ingannevoli che sono passati sui media, soprattutto TV, rischiano di portare numerose famiglie a scelte sbagliate.
Alcune istruzioni per l’uso:
1. chi è in grado di pagare la rata, pur con i relativi aumenti subiti in questi anni, continui a farlo, poiché con l’accordo Abi-Governo rischia di pagare interessi aggiuntivi sul mutuo del 10-20%;
2. chi non è in grado di pagare la rata, prima di aderire eventualmente all’accordo Abi-Governo tenti un negoziato con la propria banca per ridurre il costo della rata, per ottenere uno spread più basso; valuti, inoltre, la possibilità di cambiare banca a fronte di un mutuo meno costoso.
Ricordiamo che la rinegoziazione non comporta penalità e che la surroga, cioè il trasferimento ad altra banca, non comporta costi. Per avere un’indicazione dei costi dei mutui offerti dalle varie banche consigliamo di consultare o la rivista Guida Muti in edicola o i siti internet dedicati. Inoltre dal 2006 ad oggi lo spread si è
ridotto mediamente di un punto e molti mutui rinegoziati hanno ottenuto questo beneficio. Questa è la strada principale da percorrere.
Solo in caso di “fallimento” di rinegoziazione o di surroga e di oggettiva impossibilità a far fronte al pagamento della rata mensile, l’accordo Abi-Governo può rappresentare una soluzione, poiché l’accordo rappresenta un obbligo per la banca. Basta ricordare che l’accordo non riduce il costo della rata, ma semplicemente trasferisce la quota non pagata a fine mutuo con i relativi interessi calcolati ogni anno e che non cambia il mutuo da variabile a fisso per cui nel caso in cui nei prossimi mesi i tassi dovessero ancora aumentare anche la rata aumenterà e l’aumento sarà trasferito in addebito sul conto corrente.
L’accordo può essere un’ancora per alcune situazioni familiari, ma non comporta nessun reale vantaggio, semplicemente un rinvio dei costi.
Adiconsum all’Abi e al Governo
Adiconsum ritiene indispensabile un incontro con l’Abi per chiarire alcuni aspetti tecnici. Fra questi: il costo del conto corrente, la validità della detrazione ai fini Irpef della quota trasferita sul conto corrente, ecc..
Il chiarimento con il Governo è più politico: Adiconsum chiede all’Esecutivo come si intendano utilizzare i 20 milioni di euro previsti in Finanziaria sui mutui a favore delle famiglie disagiate.
Adiconsum ritiene opportuno che la definizione delle modalità concrete di applicazione dell’accordo vengano discusse anche con le associazioni consumatori e dichiara fin da ora la propria disponibilità.
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Roma, 23 maggio 2008
MUTUI
ACCORDO ABI-GOVERNO
Paolo Landi, Adiconsum: “Molte famiglie rischiano di essere indotte ad una scelta sbagliata”
Indispensabile un incontro con l’Abi per chiarire alcuni aspetti tecnici e con il Governo soprattutto per sapere come intende utilizzare i 20 milioni di euro previsti in Finanziaria per i mutui a favore delle famiglie disagiate.
L’informazione passata sui grandi media rischia di portare a scelte sbagliate molte famiglie.
L’accordo Abi-Governo:
• non prevede riduzioni del costo della rate
• non prevede benefici di 800-1200 euro
• non modifica il mutuo da variabile a fisso.
Questi messaggi, parziali ed ingannevoli che sono passati sui media, soprattutto TV, rischiano di portare numerose famiglie a scelte sbagliate.
Alcune istruzioni per l’uso:
1. chi è in grado di pagare la rata, pur con i relativi aumenti subiti in questi anni, continui a farlo, poiché con l’accordo Abi-Governo rischia di pagare interessi aggiuntivi sul mutuo del 10-20%;
2. chi non è in grado di pagare la rata, prima di aderire eventualmente all’accordo Abi-Governo tenti un negoziato con la propria banca per ridurre il costo della rata, per ottenere uno spread più basso; valuti, inoltre, la possibilità di cambiare banca a fronte di un mutuo meno costoso.
Ricordiamo che la rinegoziazione non comporta penalità e che la surroga, cioè il trasferimento ad altra banca, non comporta costi. Per avere un’indicazione dei costi dei mutui offerti dalle varie banche consigliamo di consultare o la rivista Guida Muti in edicola o i siti internet dedicati. Inoltre dal 2006 ad oggi lo spread si è
ridotto mediamente di un punto e molti mutui rinegoziati hanno ottenuto questo beneficio. Questa è la strada principale da percorrere.
Solo in caso di “fallimento” di rinegoziazione o di surroga e di oggettiva impossibilità a far fronte al pagamento della rata mensile, l’accordo Abi-Governo può rappresentare una soluzione, poiché l’accordo rappresenta un obbligo per la banca. Basta ricordare che l’accordo non riduce il costo della rata, ma semplicemente trasferisce la quota non pagata a fine mutuo con i relativi interessi calcolati ogni anno e che non cambia il mutuo da variabile a fisso per cui nel caso in cui nei prossimi mesi i tassi dovessero ancora aumentare anche la rata aumenterà e l’aumento sarà trasferito in addebito sul conto corrente.
L’accordo può essere un’ancora per alcune situazioni familiari, ma non comporta nessun reale vantaggio, semplicemente un rinvio dei costi.
Adiconsum all’Abi e al Governo
Adiconsum ritiene indispensabile un incontro con l’Abi per chiarire alcuni aspetti tecnici. Fra questi: il costo del conto corrente, la validità della detrazione ai fini Irpef della quota trasferita sul conto corrente, ecc..
Il chiarimento con il Governo è più politico: Adiconsum chiede all’Esecutivo come si intendano utilizzare i 20 milioni di euro previsti in Finanziaria sui mutui a favore delle famiglie disagiate.
Adiconsum ritiene opportuno che la definizione delle modalità concrete di applicazione dell’accordo vengano discusse anche con le associazioni consumatori e dichiara fin da ora la propria disponibilità.
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