Crisi economica. La Cisl al Governo: "Sostenere prima di tutto i ceti più deboli"
17/11/2008
"Il Governo deve ripartire dal ripristino di una vera politica dei redditi, venendo incontro principalmente alle categorie più deboli del paese". Lo dichiara in una nota Gianni Baratta, Segretario confederale della Cisl in merito al piano anticrisi proposto dal Governo.
"Ci sono tantissime aziende, piccole e medie, al Nord e al Sud, che rischiano la chiusura per effetto della crisi finanziaria e della congiuntura sfavorevole. Per questo, una delle priorità per la Cisl è aumentare le risorse per gli ammortizzatori sociali perchè non possiamo lasciare i lavoratori senza salario. Sarebbe un danno per tutta l'economia italiana, con effetti negativi sui consumi e sul sistema produttivo.
Chiediamo poi al governo il pieno utilizzo delle risorse disponibili presso la cassa depositi e prestiti per sbloccare le infrastrutture e sostenere la ricerca, l'innovazione, la formazione. Si possono incentivare gli enti locali che come azionisti delle aziende fornitrici di servizi pubblici, quali gas, elettricità, acqua, trasporti, possono applicare tariffe contenute per i meno abbienti. Una parte degli utili - continua Baratta - delle "utility" possono essere impiegate a favore della fasce protette della popolazione.
La Cisl- sottolinea Baratta- punta a chiudere presto il nuovo modello contrattuale nella convinzione che anche la contrattazione di secondo livello legata ad una maggiore produttività e con l'opportuna detassazione costituirà uno dei pilastri più importanti per la ripresa del paese".
da http://www.cisl.it
"Il Governo deve ripartire dal ripristino di una vera politica dei redditi, venendo incontro principalmente alle categorie più deboli del paese". Lo dichiara in una nota Gianni Baratta, Segretario confederale della Cisl in merito al piano anticrisi proposto dal Governo.
"Ci sono tantissime aziende, piccole e medie, al Nord e al Sud, che rischiano la chiusura per effetto della crisi finanziaria e della congiuntura sfavorevole. Per questo, una delle priorità per la Cisl è aumentare le risorse per gli ammortizzatori sociali perchè non possiamo lasciare i lavoratori senza salario. Sarebbe un danno per tutta l'economia italiana, con effetti negativi sui consumi e sul sistema produttivo.
Chiediamo poi al governo il pieno utilizzo delle risorse disponibili presso la cassa depositi e prestiti per sbloccare le infrastrutture e sostenere la ricerca, l'innovazione, la formazione. Si possono incentivare gli enti locali che come azionisti delle aziende fornitrici di servizi pubblici, quali gas, elettricità, acqua, trasporti, possono applicare tariffe contenute per i meno abbienti. Una parte degli utili - continua Baratta - delle "utility" possono essere impiegate a favore della fasce protette della popolazione.
La Cisl- sottolinea Baratta- punta a chiudere presto il nuovo modello contrattuale nella convinzione che anche la contrattazione di secondo livello legata ad una maggiore produttività e con l'opportuna detassazione costituirà uno dei pilastri più importanti per la ripresa del paese".
da http://www.cisl.it
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