Sugli "scatti" non servono sparate dell'ultima ora.
L'avvenuto pagamento dello scatto di settembre è stato in questo senso un segnale positivo, che consente di continuare il confronto nel modo giusto, per portarlo a conclusione bene e in tempo utile rispetto alla scadenza del 31 dicembre, che interessa la stragrande maggioranza dei lavoratori della scuola.
Non sono di alcuno aiuto, al riguardo, i toni scomposti di chi sgomita nell'affannosa ricerca di recuperare protagonismo in una vicenda da cui ha scelto deliberatamente di tenersi fuori, continuando a percorrere la via solitaria di uno sterile antagonismo fine a se stesso, non esitando talvolta a screditare, direttamente o per allusioni, il lavoro e i risultati altrui.
Non serve a niente e a nessuno rendere ancor più pesante il clima di un confronto già reso difficile dalle tante criticità di un contesto con il quale tutti dobbiamo comunque fare i conti.
Altri possono trovare rifugio nella demagogia, magari per fare propaganda a se stessi: noi e la scuola non ce lo possiamo consentire.
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