Su LA NUOVA la ferma protesta della CISL SCUOLA per l'iniqua suddivisione dei posti di sostegno assegnati a ruolo.
La CISL contesta l'assegnazione dei ruoli degli insegnanti di sostegno: DANNEGGIATA LA SCUOLA PRIMARIA.
Così titola oggi LA NUOVA SARDEGNA riportando la notizia del nostro documento di denunzia dello scippo perpetrato ancora una volta nei confronti della scuola materna-elementare per favorire altri ordini di scuola.
L'operazione avvenuta già con l'organico quando tre posti furono sottratti alla materna per assegnarli alla secondaria e prima ancora con le nomine in ruolo lo scorso anno, viene giustificata dall'amministrazione e da certi sindacati conniventi, con una presunta preponderanza di posti che finora sarebbero stati assegnati alle scuole oggi (e ieri) penalizzate.
Sono state ancora una volta clamorosamente disattese le motivazioni pedagogiche e didattiche da noi rappresentate e che invece dovrebbere essere alla base di scelte delicate e importanti come queste.
Ancora una volta l’agire concreto di chi prende le decisioni, si scontra apertamente e clamorosamente con le dichiarazioni di principio sull’importanza dei primi anni di vita del bambino e, di conseguenza, della scuola che ne cura la formazione e l’educazione.
Si disconosce così l’importanza fondamentale del ruolo e della funzione della scuola dell’infanzia e primaria e si preferisce scegliere (come è avvenuto per l’assegnazione dei posti di organico di sostegno e per le immissioni in ruolo lo scorso anno) a favore di altri ordini di scuola evidentemente ritenuti prioritari con una concezione piramidale della scuola becera e anacronitica , al giorno d'oggi inconcepibile e assolutamente non condivisibile.
Non si riesce a entrare nella logica che ""prevenire è meglio che curare"", che dedicare le massime attenzioni ai primi segmenti del processo di formazione permette di diminuire (se non di eliminare) i rischi di dover ricorrere a successivi interventi contro la dispersione scolastica, la quale, come tutti sanno, è purtroppo presente anche nel nostro territorio.
A questo proposito si preferisce, evidentemente, attivare convegni, piuttosto che operare cocretamente per la soluzione dei problemi dell'handicap, intervenendo adeguatamente nei primi anni di scolarizzazione per cercare in tutti i modi di recuperare le situazioni di difficoltà quando questo è ancora possibile.
Si parla del sostegno come se fosse un mero adempimento burocratico e non, come invece dovrebbe essere, un intervento teso ad incidere precocemente e concretamente sulla possibilità di inserimento, apprendimento e successo scolastico degli alunni in difficoltà, in modo da far sì che nella successiva carriera scolastica, almeno una percentale significativa di alunni sia in grado di proseguire il cammino senza "sostegno".
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