L' accordo tra Governo e parti sociali sul TFR NON RIGUARDA IL PERSONALE DELLA SCUOLA che non dovrà quindi esprimere alcuna preferenza dal 1° gennaio
In data 23 ottobre 2006, sulla base dell’intesa di massima raggiunta il 19 ottobre u.s., é stato sottoscritto, fra Governo e Parti Sociali, l’Accordo che prevede tra l'altro:
· l’anticipo al 1° gennaio 2007 dell’avvio della riforma sulla previdenza integrativa secondo le norme del d.lgs. n.252/2005;
· l’anticipo al 1° gennaio 2007 del meccanismo del silenzio-assenso per cui verrà destinato ai fondi pensione il TFR dei lavoratori che, entro il 30 giugno se già occupati o entro sei mesi dall’assunzione, non avranno manifestato alcuna volontà di adesione alla previdenza complementare;
· la destinazione all’INPS, per tutte le imprese con almeno 50 dipendenti, del 100% del TFR che matura dal 1 gennaio 2007 e che non affluisce alla previdenza integrativa per la scelta esplicita del lavoratore. Questo meccanismo sarà riesaminato nel 2008 su specifico impegno del Governo;
· il mantenimento in azienda, per le imprese con meno di 50 dipendenti, del TFR maturando del lavoratore che con scelta esplicita decide, entro i sei mesi di silenzio-assenso, di non aderire alla previdenza complementare.
Ricordiamo che l’Accordo sul TFR siglato il 23 ottobre e il conseguente anticipo dell’entrata del meccanismo del silenzio-assenzo non si estende ai lavoratori del pubblico impiego ma, allo stato attuale, la riforma della previdenza complementare, si applica ai soli lavoratori del settore privato.
Infatti per i dipendenti pubblici tutto è rinviato all’adozione dello specifico decreto legislativo, previsto dall’articolo 1, comma 2, lett. p), della legge 23 agosto 2004, n 243.
Fino ad allora " ……ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, si applica esclusivamente integralmente la previgente normativa ".
Ne consegue che i lavoratori della scuola dal 1° gennaio 2007 non avranno l’obbligo di esprimere alcuna preferenza sulla destinazione del loro TFR e l’adesione ad Espero rimarrà una libera scelta dettata dall’opportunità e dalla convenienza di avere una pensione integrativa.
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· l’anticipo al 1° gennaio 2007 dell’avvio della riforma sulla previdenza integrativa secondo le norme del d.lgs. n.252/2005;
· l’anticipo al 1° gennaio 2007 del meccanismo del silenzio-assenso per cui verrà destinato ai fondi pensione il TFR dei lavoratori che, entro il 30 giugno se già occupati o entro sei mesi dall’assunzione, non avranno manifestato alcuna volontà di adesione alla previdenza complementare;
· la destinazione all’INPS, per tutte le imprese con almeno 50 dipendenti, del 100% del TFR che matura dal 1 gennaio 2007 e che non affluisce alla previdenza integrativa per la scelta esplicita del lavoratore. Questo meccanismo sarà riesaminato nel 2008 su specifico impegno del Governo;
· il mantenimento in azienda, per le imprese con meno di 50 dipendenti, del TFR maturando del lavoratore che con scelta esplicita decide, entro i sei mesi di silenzio-assenso, di non aderire alla previdenza complementare.
Ricordiamo che l’Accordo sul TFR siglato il 23 ottobre e il conseguente anticipo dell’entrata del meccanismo del silenzio-assenzo non si estende ai lavoratori del pubblico impiego ma, allo stato attuale, la riforma della previdenza complementare, si applica ai soli lavoratori del settore privato.
Infatti per i dipendenti pubblici tutto è rinviato all’adozione dello specifico decreto legislativo, previsto dall’articolo 1, comma 2, lett. p), della legge 23 agosto 2004, n 243.
Fino ad allora " ……ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, si applica esclusivamente integralmente la previgente normativa ".
Ne consegue che i lavoratori della scuola dal 1° gennaio 2007 non avranno l’obbligo di esprimere alcuna preferenza sulla destinazione del loro TFR e l’adesione ad Espero rimarrà una libera scelta dettata dall’opportunità e dalla convenienza di avere una pensione integrativa.
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