DATI ISTAT SU RETRIBUZIONI. Baratta: "Crescita stipendi non corrisponde a realtà. Bene apertura Tremonti su bollette e carburanti"
La Cisl valuta positivamente la volontà del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti di affrontare nei prossimi giorni la questione dell'aumento delle bollette e dei prezzi dei carburanti. "Speriamo che non siano solo dichiarazioni di intenti" è l'auspicio del Segretario confederale Gianni Baratta.
"Il fatto che le retribuzioni ad aprile siano cresciute del 2,8% non è un dato per cui fare salti di gioia in quanto l'inflazione è ben più alta. E' la classica media dei polli di manzoniana memoria. Le tariffe sono in ascesa libera, il fisco drena le retribuzioni, i prezzi dei carburanti continuano a salire e la produttività è ancora poco ridistribuita". Il Segretario confederale della Cisl commenta così i dati sulle retribuzioni diffusi oggi dall'Istat ed aggiunge "questi dati sono resi ancora più drammatici e poco realistici dal fatto che riguardano soltanto una minoranza di lavoratori, circa il 43% -a fronte di un 57% che ancora deve rinnovare il proprio contratto di lavoro".
Tutto questo dimostra ancora una volta quello che da tempo la Cisl auspica ovvero la ripresa "di una seria politica dei redditi - abbandonata da anni - che rimetta in gioco tutti i fattori, per far sì che in Italia rientri l'emergenza salari. "E' questa - ha concluso Gianni Baratta - la scommessa del sindacato per i prossimi mesi".
tratto da cisl.it
"Il fatto che le retribuzioni ad aprile siano cresciute del 2,8% non è un dato per cui fare salti di gioia in quanto l'inflazione è ben più alta. E' la classica media dei polli di manzoniana memoria. Le tariffe sono in ascesa libera, il fisco drena le retribuzioni, i prezzi dei carburanti continuano a salire e la produttività è ancora poco ridistribuita". Il Segretario confederale della Cisl commenta così i dati sulle retribuzioni diffusi oggi dall'Istat ed aggiunge "questi dati sono resi ancora più drammatici e poco realistici dal fatto che riguardano soltanto una minoranza di lavoratori, circa il 43% -a fronte di un 57% che ancora deve rinnovare il proprio contratto di lavoro".
Tutto questo dimostra ancora una volta quello che da tempo la Cisl auspica ovvero la ripresa "di una seria politica dei redditi - abbandonata da anni - che rimetta in gioco tutti i fattori, per far sì che in Italia rientri l'emergenza salari. "E' questa - ha concluso Gianni Baratta - la scommessa del sindacato per i prossimi mesi".
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