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martedì 10 giugno 2008

Dies 221/2008. Bonanni a Cagliari: «Meno tasse su stipendi e pensioni per uscire dalla crisi. Investimenti su energia, scuola e infrastrutture.

Cagliari – Anche se al Governo non detta i compiti per casa, Bonanni indica, tuttavia, gli investimenti prioritari catalizzatori di sviluppo in grado di far uscire la macchina Italia dall’officina delle revisioni. Si chiamano energia, infrastrutture e scuola con un plauso speciale per il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che a Bruxelles ipotizza la «Robin Hood Tax».

Il segretario generale gira in questi giorni la penisola per presentare ai cislini di tutta l’Italia piani e programmi di una nuova stagione sindacale da poco avviata dopo l’insediamento del nuovo Governo. Il 4 giugno scorso ha incontrato 600 quadri e delegati della Cisl sarda che gli hanno presentato una serie di vertenze locali, sulle quali riapriranno un confronto con l’esecutivo di Berlusconi e con la Giunta regionale per promuovere sviluppo, lavoro e tutele sociali, pronti - se necessario – a sostenerle anche con la mobilitazione. Seguire le orme dell’eroe di Alexandre Dumas nella politica economica è indubbiamente affascinante, «per ottenere un maggior prelievo fiscale sui petrolieri, frenare la speculazione e destinare risorse aggiuntive ai cittadini in difficoltà, ma non sufficiente». Bisogna intervenire anche su tasse e accise, soprattutto operare a monte, «sui meccanismi internazionali e lavorare ad un governo globale di questi processi», dice Bonanni che auspica una «Kioto delle regole petrolifere».

Tagliare le tasse su salari e pensioni è l’altra mossa governativa necessaria e sufficiente per migliorare la qualità della vita di lavoratori e pensionati: «Spero che nelle prossime settimane il Governo dia risposte sulla piattaforma di Cgil, Cisl e Uil incentrata sulla lotta all’evasione fiscale, provvedimenti a favore delle famiglie con figli a carico o inabili, interventi per la non autosufficienza».

Un primo parziale successo il sindacato l’ha già ottenuto col taglio delle tasse sul salario di produttività. Per un solo aspetto non sta bene alle organizzazioni sindacali: «Non è stato concertato con Cgil, Cisl e Uil», sentenzia Bonanni, che anche al nuovo governo manda un forte segnale perché non dimentichi le regole della concertazione.

Il sindacato, che fa della propria autonomia politica la «magna charta» del suo agire, non schiera le legioni dei lavoratori a seconda del colore politico del Governo. «Non l’abbiamo mai fatto, non lo faremo neppure adesso. Apriremo vertenze, chiederemo tavoli di confronto, lasceremo mobilitazione e sciopero come extrema ratio». Così era e così sarà per il leader di via Po.

Tra il fieno già messo in cascina, Bonanni valuta positivamente il rinnovo delle regole della contrattazione: i due livelli consentono di guadagnare di più e lavorare meglio, di avvicinare ancor di più i dipendenti all’azienda. Sebbene ancora da lontano il segretario generale vede profilarsi all’orizzonte, non più un miraggio, la possibilità di portare i lavoratori nella stanza dei bottoni dell’azienda, di far avanzare la democrazia economica. «Si realizzerebbe – dice Bonanni – il dettato dell’articolo 46 della Costituzione e si metterebbe fine al capitalismo familiare italiano, qualche volta straccione».

La stagione sindacale può riprendere. Certo non mancano i problemi. Basta entrare nelle specificità regionali per trovarne un mare. Per la Sardegna Bonanni ne ha sposato subito uno: i trasporti. L’amministratore delegato di Trenitalia ha deciso che dal 30 giugno il cargo Golfo Aranci-Civitavecchia sarà cancellato. La Sardegna sarà così invasa da Tir che in continuazione percorreranno l’isola da Nord a Sud, collassando una viabilità strutturalmente debole. Sulle altre vertenze, il segretario generale della Cisl sarda, Mario Medde, ha lanciato la mobilitazione.

Si chiamano rilancio del tema dell’insularità per il riconoscimento di uno specifico status in Italia e in Europa; individuazione e riconoscimento di zone e/o punti franchi con politiche fiscali selettive specifiche a favore delle imprese; riduzione dei tributi e delle tariffe a favore delle categorie sociali più deboli e cancellazione dell’addizionale regionale Irpef. Inoltre definizione della nuova Intesa Istituzionale di Programma con l’Accordo di Programma per il rilancio delle attività produttive, per l’agroalimentare, per l’aerospaziale e tessile e attuazione delle intese sull’energia e sulla chimica; negoziazione e definizione di un nuovo Piano di Rinascita; rafforzamento delle politiche di tutela e di inclusione sociale; piano pluriennale per il lavoro con l’adozione di uno specifico strumento attuativo delle politiche e di tutoraggio dei giovani disoccupati o inoccupati nella fase di accompagnamento al lavoro.

Infine riforma della formazione professionale, del diritto allo studio e potenziamento della filiera scuola università e ricerca; revisione del piano paesaggistico attraverso un percorso di condivisione con gli enti locali; adozione di un programma pluriennale d’intervento per le aree interne dell’Isola e per i comuni minori in via di spopolamento; programma pluriennale di modernizzazione della pubblica amministrazione, per quanto di competenza dei livelli regionali e territoriali, e rafforzamento dei servizi pubblici locali; attuazione di un efficace e diffusa continuità territoriale per le persone, per le merci e potenziamento dei trasporti interni.

dies agenzia giornalistica della CISL sarda.
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