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venerdì 22 agosto 2008

Sotto i grembiulini niente: le risposte dei Ministri Gelmini e Tremonti all'articolo di Galli della Loggia. Dichiarazione di Francesco Scrima.

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola, interviene a proposito dell'articolo di Ernesto Galli della Loggia (apparso sul "Corriere della Sera" di ieri) e alle "risposte" dei ministri Gelmini e Tremonti (apparsi sul numero odierno del quotidiano medesimo).

* * *

Le osservazioni e le proposte sulla scuola dei Ministri Gelmini e Tremonti, pubblicate oggi sul Corriere della Sera, sembrano voler chiudere frettolosamente quel serio dibattito che poteva avviarsi con il forte, pensoso, articolato "fondo" di Ernesto Galli della Loggia apparso il 21 agosto sullo stesso quotidiano.

La complessa e stimolante analisi di Galli della Loggia terminava chiedendo se "esiste un governo, esistono dei ministri" capaci di farsi carico dei problemi sollevati.

La risposta dei Ministri non si è fatta attendere ma è una risposta fatta di parole elusive, svianti, tendenziose, sbagliate. Parole che, sotto improvvisati e vaghi discorsi parapedagogici, nascondono l'unica e concreta scelta che questo Governo fa sulla scuola: tagliare, ridurre, impoverire.

Il Ministro Gelmini accusa l'editorialista di non essere generoso perché non riconosce il merito delle proposte che Lei sta portando avanti, ma a molti e anche a noi queste proposte sembrano povere, più di immagine che di sostanza: sotto i grembiulini niente.

Se poi si vuol far passare il ritorno al maestro unico come il modo per ridare autorevolezza agli insegnanti si fa una operazione di disinformazione consapevole e pericolosa.

La scuola elementare è, anche per valutazioni internazionali, quella che funziona bene e non fa certo sperpero delle risorse umane che utilizza. Il suo modello è quello più vicino a quella idea di comunità educante che molti invocano; ci si dica perché cambiarla, sulla base di quali analisi fatte e giudizi emessi, o si dica finalmente il nome del "nuovo pedagogista" a cui la Gelmini sembra inchinarsi.

Il Ministro Tremonti si dilunga in avventate disquisizioni docimologiche proponendo di tornare ai voti al posto dei giudizi. Ognuno è influenzato dal suo mestiere e può essere tentato di pensare ai suoi strumenti di lavoro come a quelli che possono salvare il mondo, ma il mondo e le persone sono sicuramente più complesse di una scala decimale.

Un voto può a volte infilzare una persona ad un destino, e spesso ad un destino di esclusione, ma sicuramente non dice nulla su come quella persona possa essere aiutata a migliorarsi e superare le difficoltà da cui parte o che incontra.

In ogni caso non è il metodo di valutazione il problema più urgente della scuola. L'esternazione del Ministro della Finanza ci fa tuttavia intuire il modello di scuola che questo Governo ha in mente: una scuola non della promozione sociale e del merito ma della selezione, della esclusione, del mercato.

E allora si capiscono i tagli; il resto è oziosa digressione.

Roma, 22 agosto 2008

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola

Leggi la documentazione allegata e citata, sul sito della CISL SCUOLA Nazionale il cui link trovi anche sulla colonna destra della pagina.

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