Più partecipazione, più democrazia e autonomia. Il nuovo anno per cambiare con la CISL - Articolo di Raffaele Bonanni
Le riflessioni e gli auspici di Raffaele Bonanni - Segretario Generale CISL - in occasione degli auguri di Buon Natale e Felice 2010 agli iscritti, ai dirigenti, ai militanti, agli uomini e alle donne della Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori.
Più partecipazione, più democrazia e autonomia
Il nuovo anno per cambiare con la Cisl
di Raffaele Bonanni
L’anno che si chiude è stato davvero difficile per il sindacato, impegnato su più fronti in difesa dei lavoratori, delle famiglie, dei pensionati, e di quanti hanno sofferto il peso di una eccezionale crisi che ha coinvolto tutta l’economia mondiale, con particolari risvolti nel nostro paese. La CISL si è battuta facendo leva sui principi riformisti che da sempre ispirano la sua azione, per fronteggiare una situazione aggravata da tensioni politiche crescenti e fuorvianti, alimentate da chi soffia sul fuoco del populismo e della divisione, proprio quando è tanto più necessaria una virtuosa coesione delle diverse forze per risolvere i problemi secondo l’interesse generale.
Nel corso di questi mesi, abbiamo lavorato molto per “unire” il paese, per ricercare le convergenze utili, per richiamare il governo e le parti sociali ad un impegno responsabile e costruttivo, capace di garantire i posti di lavoro avviando al tempo stesso le condizioni della ripresa economica. La strada da percorrere era ed è ancora in salita. Ma siamo soddisfatti del cammino compiuto e di quanto finora è stato raggiunto. Anche i nostri dati associativi, tutti positivi ed in crescita, testimoniano che i lavoratori non si fanno incantare dalle sirene della demagogia. I lavoratori vogliono risultati concreti dal loro sindacato. Ecco perché l’iniziativa della CISL si è concentrata sulla pratica del negoziato, del dialogo e della partecipazione.
Da questa linea coerente è scaturita la firma dei primi rinnovi contrattuali, in coerenza con l’accordo interconfederale, ed il sostegno agli ammortizzatori in deroga che hanno impedito più drammatiche ricadute sociali sul piano della occupazione. Ci siamo mobilitati in questi mesi per il futuro della nostra scuola e per una vera riforma del pubblico impiego, dove è ancora aperta la partita con il governo e gli enti locali per ottenere risorse necessarie ai nuovi assetti contrattuali. Così come è stata costante la nostra azione per ottenere un sostanziale riequilibrio economico a favore delle regioni meridionali.
Un altro aspetto importante della nostra mobilitazione è stato quello relativo alla difesa, al sostegno, alla promozione dei diritti di cittadinanza del vasto popolo dei lavoratori immigrati, contro tutte le politiche che tendono alla xenofobia (vedi la falsa equazione “immigrazione = criminalità”). Su questo tema non faremo sconti a nessun governo e anzi continueremo ad incalzare le istituzioni, a tutti i livelli, centrale e locale.
I problemi seri dell’Italia sono risolvibili con una saggia politica in grado di far prevalere le ragioni del dialogo e del negoziato. Non esistono invece alternative facili, o “scorciatoie” capaci di dare risposte immediate, come invece vorrebbe far credere chi soffia sul fuoco dell’antagonismo. Qui dobbiamo notare con rammarico fino a quale punto si sono divaricate le posizioni di CISL e UIL dalla attuale dirigenza della CGIL, che sembra puntare tutto sulla esasperazione dei contrasti, si rifiuta ancora di firmare gli accordi sul nuovo modello contrattuale, invoca referendum impossibili, si fa prendere dalla logica radicale dello “sciopero che chiama sciopero” , della logica del “tanto peggio tanto meglio”, arrecando danni anziché benefici ai lavoratori.
Ribadiamo che per la CISL questo atteggiamento non porta da nessuna parte. Una vera alternativa si costruisce puntando sulle grandi priorità sociali ed economiche del paese, da una vera riforma fiscale al problema dell’innalzamento di salari e pensioni, e sollecitando il governo a risposte puntuali sull’esclusivo merito sindacale, senza pregiudizi di parte. Il dialogo, il confronto con governo, istituzioni locali e parti sociali, sono la grande risorsa politica che la CISL indica e tiene ferma per costruire alleanze, trovare soluzioni positive nell’interesse principale dei lavoratori.
Nel nuovo anno che si apre la CISL si impegnerà a misurare i rapporti unitari aprendo anche un confronto ideale e trasparente con la CGIL, in vista del suo prossimo congresso, rilanciando con forza la sua cultura della autonomia, della partecipazione, e di democrazia associativa che non cede alla concezione di un sindacalismo conservatore dominato da logiche politiche di opposizione. E su questa base intendiamo rilanciare anche la nostra idea riformista di unità sindacale più avanzata, rispettosa del pluralismo e delle diverse culture del mondo del lavoro, in grado di innovare diritti e tutele e di rispondere positivamente ai processi di cambiamento produttivo e sociale.
Con questo auspicio, voglio augurare un buon Natale ed un felice 2010 a tutti i nostri iscritti, ai dirigenti, ai militanti, agli uomini e alle donne della Cisl.
Più partecipazione, più democrazia e autonomia
Il nuovo anno per cambiare con la Cisl
di Raffaele Bonanni
L’anno che si chiude è stato davvero difficile per il sindacato, impegnato su più fronti in difesa dei lavoratori, delle famiglie, dei pensionati, e di quanti hanno sofferto il peso di una eccezionale crisi che ha coinvolto tutta l’economia mondiale, con particolari risvolti nel nostro paese. La CISL si è battuta facendo leva sui principi riformisti che da sempre ispirano la sua azione, per fronteggiare una situazione aggravata da tensioni politiche crescenti e fuorvianti, alimentate da chi soffia sul fuoco del populismo e della divisione, proprio quando è tanto più necessaria una virtuosa coesione delle diverse forze per risolvere i problemi secondo l’interesse generale.
Nel corso di questi mesi, abbiamo lavorato molto per “unire” il paese, per ricercare le convergenze utili, per richiamare il governo e le parti sociali ad un impegno responsabile e costruttivo, capace di garantire i posti di lavoro avviando al tempo stesso le condizioni della ripresa economica. La strada da percorrere era ed è ancora in salita. Ma siamo soddisfatti del cammino compiuto e di quanto finora è stato raggiunto. Anche i nostri dati associativi, tutti positivi ed in crescita, testimoniano che i lavoratori non si fanno incantare dalle sirene della demagogia. I lavoratori vogliono risultati concreti dal loro sindacato. Ecco perché l’iniziativa della CISL si è concentrata sulla pratica del negoziato, del dialogo e della partecipazione.
Da questa linea coerente è scaturita la firma dei primi rinnovi contrattuali, in coerenza con l’accordo interconfederale, ed il sostegno agli ammortizzatori in deroga che hanno impedito più drammatiche ricadute sociali sul piano della occupazione. Ci siamo mobilitati in questi mesi per il futuro della nostra scuola e per una vera riforma del pubblico impiego, dove è ancora aperta la partita con il governo e gli enti locali per ottenere risorse necessarie ai nuovi assetti contrattuali. Così come è stata costante la nostra azione per ottenere un sostanziale riequilibrio economico a favore delle regioni meridionali.
Un altro aspetto importante della nostra mobilitazione è stato quello relativo alla difesa, al sostegno, alla promozione dei diritti di cittadinanza del vasto popolo dei lavoratori immigrati, contro tutte le politiche che tendono alla xenofobia (vedi la falsa equazione “immigrazione = criminalità”). Su questo tema non faremo sconti a nessun governo e anzi continueremo ad incalzare le istituzioni, a tutti i livelli, centrale e locale.
I problemi seri dell’Italia sono risolvibili con una saggia politica in grado di far prevalere le ragioni del dialogo e del negoziato. Non esistono invece alternative facili, o “scorciatoie” capaci di dare risposte immediate, come invece vorrebbe far credere chi soffia sul fuoco dell’antagonismo. Qui dobbiamo notare con rammarico fino a quale punto si sono divaricate le posizioni di CISL e UIL dalla attuale dirigenza della CGIL, che sembra puntare tutto sulla esasperazione dei contrasti, si rifiuta ancora di firmare gli accordi sul nuovo modello contrattuale, invoca referendum impossibili, si fa prendere dalla logica radicale dello “sciopero che chiama sciopero” , della logica del “tanto peggio tanto meglio”, arrecando danni anziché benefici ai lavoratori.
Ribadiamo che per la CISL questo atteggiamento non porta da nessuna parte. Una vera alternativa si costruisce puntando sulle grandi priorità sociali ed economiche del paese, da una vera riforma fiscale al problema dell’innalzamento di salari e pensioni, e sollecitando il governo a risposte puntuali sull’esclusivo merito sindacale, senza pregiudizi di parte. Il dialogo, il confronto con governo, istituzioni locali e parti sociali, sono la grande risorsa politica che la CISL indica e tiene ferma per costruire alleanze, trovare soluzioni positive nell’interesse principale dei lavoratori.
Nel nuovo anno che si apre la CISL si impegnerà a misurare i rapporti unitari aprendo anche un confronto ideale e trasparente con la CGIL, in vista del suo prossimo congresso, rilanciando con forza la sua cultura della autonomia, della partecipazione, e di democrazia associativa che non cede alla concezione di un sindacalismo conservatore dominato da logiche politiche di opposizione. E su questa base intendiamo rilanciare anche la nostra idea riformista di unità sindacale più avanzata, rispettosa del pluralismo e delle diverse culture del mondo del lavoro, in grado di innovare diritti e tutele e di rispondere positivamente ai processi di cambiamento produttivo e sociale.
Con questo auspicio, voglio augurare un buon Natale ed un felice 2010 a tutti i nostri iscritti, ai dirigenti, ai militanti, agli uomini e alle donne della Cisl.
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