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mercoledì 7 settembre 2011

Allergici? Solo all'arroganza

Bugiardi, collusi e in malafede. Così ci definisce la Flc, rispondendo a una nostra nota che evidenzia la sua singolare convergenza con l’ANP nel prendere di mira la circolare del MIUR sull’ assegnazione del personale ai plessi.

Bugiardi: e perché mai? Abbiamo riportato fedelmente il punto di vista della Flc, che contesta all’Amministrazione di aver invaso il campo della contrattazione. Di più: abbiamo sostenuto che la tesi per cui la mobilità interna alle scuola debba essere soggetta a disciplina contrattuale è anche la nostra. Abbiamo però evidenziato le condizioni di contesto di cui è necessario tener conto, non essendo questa un’astratta disputa accademica. Le condizioni sono quelle di un CCNI non firmato a causa di rilievi della Funzione Pubblica proprio in materia di assegnazione ai plessi. La tesi della Flc (non esiste vuoto normativo, in quanto vale l’art. 6 del CCNL), tesi che – lo ribadiamo – abbiamo anche noi affermato in diverse sedi, si misura con la tesi opposta sostenuta non solo dall’ANP, ma anche dalla Funzione Pubblica (che diversamente non avrebbe negato la registrazione degli articoli 4 e 15 del CCNI) e, ahimè, da qualche sentenza di giudici del lavoro.

E’ proprio valutando le condizioni di contesto che l’intervento dell’Amministrazione, consistente nella formulazione di una griglia dei criteri su cui gestire la mobilità interna agli istituti, ci è parso preferibile ad un vuoto di indicazioni nel quale sarebbe lievitata la pretesa dell’ANP di riservare la materia ai tanto reclamati “poteri datoriali”. Il fastidio dell’ANP si è infatti immediatamente manifestato e si coglie con evidenza nei toni quasi sprezzanti che ha usato nei confronti di chi ha firmato la nota 6900 del 1° settembre.

Non ci siamo dunque mai sognati di dire che ANP e Flc siano mossi da identiche motivazioni: abbiamo scritto esattamente il contrario, notando che si stava “sparando” sullo stesso bersaglio da sponde opposte. Abbiamo usato proprio questo aggettivo: opposte. Che senso ha, quindi, parlare di malafede? Siamo stati ancor più precisi nel marcare la distinzione tra i due soggetti (ANP e Flc) quando abbiamo scritto che essendo chiarissima la convenienza dell’ANP a sbarazzarsi di una circolare per lei indigesta, ci sorprendeva che fosse proprio la Flc a darle, oggettivamente, una mano a raggiungere il suo scopo.

Quanto all’essere collusi (col ministro, col governo, …. con la CIA, ci avrebbero detto qualche anno fa), è un’accusa a cui abbiamo fatto ormai il callo. Ci tocca, da sempre, ogni volta che facciamo scelte che la CGIL non condivide. Pazienza, di solito basta attendere un po’ di tempo perché si trasformino in patrimonio comune, da difendere strenuamente. E’ accaduto per la concertazione, che ci costò nei primi anni ’90 persino insulti e bulloni di qualche scriteriato; né ci ricordiamo, per la verità, particolari entusiasmi quando ci si avviò, sempre in quegli anni, verso la contrattualizzazione (allora si definiva, temendola, “privatizzazione”) del pubblico impiego.

Ecco perché, nonostante tutto, non disperiamo di vedere ricostituite, ci auguriamo presto, le condizioni per un saldo e proficuo rapporto unitario a cui non siamo affatto allergici. L’unica allergia che ci resta è quella per chiunque pretenda di considerare sbagliate, e non semplicemente diverse, le opinioni che non coincidono con la propria.

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