Organici: Emanate le disposizioni per il prossimo anno scolastico. Ancora tagli: ancora danni alla scuola!
La CISL Scuola ha denunciato in tutte le sedi competenti l’insostenibilità dei "tagli" previsti, nonché la loro impraticabilità per le gravi conseguenze sulle condizioni di esercizio del diritto allo studio. All’inizio del confronto - al fine di conseguire a pieno gli obiettivi posti dalla finanziaria - l’ipotesi più accreditata, che aveva provocato la dura reazione della CISL Scuola, prevedeva di modificare in modo strutturale i parametri numerici del D.I. 331/98, aumentando il numero massimo degli alunni per classe. Ciò avrebbe avuto ripercussioni oltremodo negative su tutto il sistema scolastico, con classi sovraffollate specialmente nei centri urbani. Il MPI - pur vincolato dalle norme della legge finanziaria, ha preso atto della gravità della situazione denunciata dalla CISL Scuola e dopo un ulteriore riesame dell’impatto della norma - ha comunicato l’obiettivo di attuare una riduzione di circa 14.000 posti. L’ulteriore confronto con il Sindacato ha ridotto a circa 7.000 unità l’intervento in "organico di diritto", con possibili modifiche sul piano della gestione in "organico di fatto".
L’attuale disposizione è il frutto, dunque, di un serrato confronto che è riuscito a contenere l’invadenza del MEF, vera controparte nella vicenda, che ha assunto un ruolo sempre più di condizionamento nelle decisioni degli altri dicasteri, limitandone al massimo l’autonomia. Il risultato conseguito - pur rappresentando un sensibile passo avanti rispetto alle imposizioni della legge finanziaria, in quanto l’entità dei tagli in organico di diritto viene significativamente ridotta di circa 2/3 (da 19.000 a 7.000) - non è soddisfacente per la CISL Scuola che non può accettare ulteriori interventi in organico di fatto che compromettano il livello/la qualità del servizio scolastico e un inasprimento delle condizioni di lavoro del personale docente.
Sul piano operativo, i contingenti sono stati ripartiti tra le diverse regioni, tenendo come base di riferimento sia il numero degli alunni in crescita o in diminuzione sia indicatori e correttivi per le aree geografiche particolarmente esposte a situazioni di disagio e precarietà. Le dotazioni organiche regionali saranno distribuite dai Direttori Regionali tra le rispettive province, sulla base delle tipologie, degli assetti e delle articolazioni delle scuole e delle relative platee scolastiche. Particolare importanza va attribuita all’introduzione di criteri di flessibilità nel modello di governo, che consentiranno ai Direttori Regionali di mettere in atto una gestione decentrata che consenta di rispondere alle esigenze del territorio. Si prevede, infatti, che le riduzioni di organico saranno conseguite dai Direttori Regionali "attraverso strategie autonomamente determinate in funzione degli specifici bisogni del territorio di competenza" e che questi "potranno operare con flessibilità nella fase di determinazione dell’organico di diritto e in quella dell’adeguamento di tale organico alle situazioni di fatto". Come dire l’obiettivo va raggiunto, ma con oculatezza, senza far pagare costi sociali eccessivi al sistema.
L’emanazione della circolare e della bozza di decreto non fa cessare la nostra attenzione alla questione: si apre, piuttosto, una fase nuova. Si avviano, infatti, ora le vertenze locali (per una gestione attenta e ponderata della "partita") che quest’anno assumono una valenza particolare, proprio per l’attenzione che la disposizione attribuisce a quegli elementi di flessibilità sopra richiamati.
La CISL Scuola reclama, in questa direzione, un "governo" degli organici oculato, intelligente e responsabile, in grado di rispondere positivamente alle istanze e alla richiesta di modelli didattici rispettosi dei tempi di alunni e studenti e che contrasti, al contempo, ove ve ne siano, fenomeni di spreco e di sottoutilizzazione delle risorse.
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Etichette: direttore generale, organici, razionalizzazione
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