"Un Capodanno drammatico"
Così titolava LA NUOVA SARDEGNA, domenica 11 u.s., riportando un documento CGIL CISL UIL di Oristano, sulla gravissima situazione del Personale della Formazione Professionale.
31 dicembre 2007! Data in cui la maggior parte delle persone festeggia.
Festeggia la fine di un anno e l’arrivo di un nuovo anno. Per alcuni, almeno 450 persone, lavoratori della formazione professionale, sarà il momento in cui raggiungeranno il baratro e dal primo gennaio andranno incontro al probabile licenziamento e disoccupazione.
A 50 anni vuol dire nessuna possibilità di rientrare anche se in possesso di professionalità e competenze. Tre anni di lotta sindacale. Crediamo nessuno abbia lottato come questo settore. I lavoratori hanno occupato una parte del palazzo del consiglio regionale per diversi giorni, hanno occupato l’Assessorato Regionale per due settimane, hanno presidiato il palazzo della Regione (viale Trento) per due volte, una volta d’ inverno e una volta d’estate, si è perso il numero degli scioperi. Risultato? Zero!
Tante promesse da parte di tutti, consiglieri regionali, presidenti di commissioni, assessori, politici ma nessun atto che permettesse una schiarita o un percorso che garantisca dignità e tutela dei lavoratori.
Anche Oristano paga il suo dazio. La legge 42/89, garantiva ai lavoratori del settore quella dignità che qualcuno ha tolto senza preoccuparsi di creare condizioni reali di tutela.
In questo territorio sono circa 50 i lavoratori iscritti all’Albo di cui alla L.R. 42/89 ad essi si aggiungono altri che operano a TI nel sistema, insomma 80 padri e madri di famiglia che non sanno dove andare.
Ai sindacati è rimasta l’ultima possibilità. Dal 12 al 15 hanno mobilitato tutti i lavoratori del settore e hanno deciso di presidiare le sedi istituzionali della regione e il giorno 16 scenderanno in piazza per l’ennesima volta. Chiederanno al presidente Soru di garantire e tutelare i lavoratori, come tante volte ha promesso, anche con documenti scritti di suo pugno e di non buttare a mare tutto. Le strade percorribili dopo tante promesse e finanziarie fallite possono essere due: la prima è quella di creare un contenitore regionale verso cui dirottare tutti i lavoratori al fine di garantire dignità e tutela agli stessi in attesa di una riforma chiesta da 10 anni, promessa da 3 anni e non ancora attuata, la seconda dare continuità alla stralcio della legge 42, almeno sino a quando non viene garantito l’effettivo “ricollocamento” presso gli enti locali come previsto nelle “famose” finanziarie.
I lavoratori della formazione professionale della provincia di Oristano parteciperanno al sit-in davanti alle sedi Istituzionali della Regione, Martedì 13 Novembre p.v.
FLC CGIL ---p. CISL SCUOLA ---- UIL SCUOLA
Anna Busi ---Tore Canu -------- Luciano Salaris
31 dicembre 2007! Data in cui la maggior parte delle persone festeggia.
Festeggia la fine di un anno e l’arrivo di un nuovo anno. Per alcuni, almeno 450 persone, lavoratori della formazione professionale, sarà il momento in cui raggiungeranno il baratro e dal primo gennaio andranno incontro al probabile licenziamento e disoccupazione.
A 50 anni vuol dire nessuna possibilità di rientrare anche se in possesso di professionalità e competenze. Tre anni di lotta sindacale. Crediamo nessuno abbia lottato come questo settore. I lavoratori hanno occupato una parte del palazzo del consiglio regionale per diversi giorni, hanno occupato l’Assessorato Regionale per due settimane, hanno presidiato il palazzo della Regione (viale Trento) per due volte, una volta d’ inverno e una volta d’estate, si è perso il numero degli scioperi. Risultato? Zero!
Tante promesse da parte di tutti, consiglieri regionali, presidenti di commissioni, assessori, politici ma nessun atto che permettesse una schiarita o un percorso che garantisca dignità e tutela dei lavoratori.
Anche Oristano paga il suo dazio. La legge 42/89, garantiva ai lavoratori del settore quella dignità che qualcuno ha tolto senza preoccuparsi di creare condizioni reali di tutela.
In questo territorio sono circa 50 i lavoratori iscritti all’Albo di cui alla L.R. 42/89 ad essi si aggiungono altri che operano a TI nel sistema, insomma 80 padri e madri di famiglia che non sanno dove andare.
Ai sindacati è rimasta l’ultima possibilità. Dal 12 al 15 hanno mobilitato tutti i lavoratori del settore e hanno deciso di presidiare le sedi istituzionali della regione e il giorno 16 scenderanno in piazza per l’ennesima volta. Chiederanno al presidente Soru di garantire e tutelare i lavoratori, come tante volte ha promesso, anche con documenti scritti di suo pugno e di non buttare a mare tutto. Le strade percorribili dopo tante promesse e finanziarie fallite possono essere due: la prima è quella di creare un contenitore regionale verso cui dirottare tutti i lavoratori al fine di garantire dignità e tutela agli stessi in attesa di una riforma chiesta da 10 anni, promessa da 3 anni e non ancora attuata, la seconda dare continuità alla stralcio della legge 42, almeno sino a quando non viene garantito l’effettivo “ricollocamento” presso gli enti locali come previsto nelle “famose” finanziarie.
I lavoratori della formazione professionale della provincia di Oristano parteciperanno al sit-in davanti alle sedi Istituzionali della Regione, Martedì 13 Novembre p.v.
FLC CGIL ---p. CISL SCUOLA ---- UIL SCUOLA
Anna Busi ---Tore Canu -------- Luciano Salaris
Etichette: Formazione professionale, mobilitazione
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