Organici. Parte male il confronto sugli organici 2008/2009.

Ha preso avvio il confronto sulla determinazione degli organici per il 2008/09. L’incontro, che insieme alle altre OO.SS. avevamo sollecitato già al momento della sottoscrizione del contratto sulla mobilità, è stato ampiamente deludente rispetto alle nostre aspettative, confermando puntualmente le preoccupazioni espresse circa le possibili ricadute derivanti dalle misure contenute nella legge finanziaria recentemente approvata.

Avevamo espressamente richiesto che il ragionamento sugli organici assumesse come riferimento, fra l’altro, anche gli impegni di sostegno e riqualificazione del sistema scolastico e formativo più volte assunti e da ultimo sottoscritti dal Governo nell’Intesa sulla Conoscenza: invece l’Amministrazione, contrariamente a quanto in precedenza annunciato, si è limitata a produrre un’informazione circoscritta solo alla schematica definizione di alcune linee di indirizzo orientate a dare attuazione all’art. 2 comma 412 della legge 24.12.2007 (Finanziaria 2008), che come è noto prevede la riduzione di 11.000 posti di organico (riferiti complessivamente a docenti e personale ATA) per ciascuno dei prossimi tre anni scolastici.

La proposta illustrata contiene in premessa una ripartizione del “taglio” ipotizzata, per il 2008/09, in ragione di 10.000 unità di personale docente e 1.000 unità di personale ATA. Segue una descrizione, relativamente al personale docente, dei possibili interventi distinti per gradi di istruzione, così articolati:

scuola dell’infanzia: mantenimento dell’attuale consistenza degli organici

scuola primaria: riduzione di 5.000 posti, da recuperare attraverso:
· la riduzione della quota di organico funzionale non utilizzata per la copertura di classi (nelle realtà territoriali in cui ciò ancora avviene)
· la riduzione del ricorso ai docenti specialisti di lingua straniera, sia attraverso la formazione di nuovi specializzati, sia attraverso il loro utilizzo in almeno due o tre classi
· la deroga agli attuali parametri e criteri previsti per la formazione delle classi

scuola secondaria di I grado: non si prevedono riduzioni, bensì un incremento di 1.000 posti, ma solo perché si ipotizza un aumento della popolazione scolastica stimabile in circa 22.000 unità.

scuola secondaria di II grado: si prevede una riduzione di 6.000 posti, da ottenere mediante l’applicazione delle misure contenute in finanziaria (riconduzione ad ordinamento delle prime classi dei licei; formazione delle classi prime o iniziali di ciclo con riferimento al numero complessivo di alunni, prescindendo dai diversi indirizzi e corsi di studio richiesti; autorizzazione del direttore regionale per l’attivazione di nuove classi in organico di fatto) cui si aggiunge la riconduzione a 18 ore delle cattedre relative alla classe di concorso A050 negli istituti di istruzione professionale, a seguito della riduzione di 4 ore del curricolo.

Per quanto riguarda i posti di sostegno l’Amministrazione, premettendo che essi non rientrano nel numero dei 10.000 posti da tagliare, si è limitata a sviluppare un’applicazione dei nuovi parametri e criteri previsti dalla Finanziaria (art. 2 comma 413), da cui deriva che i posti attivabili (senza ulteriore possibilità di deroga) a partire dal 2008/09 sarebbero 93.930 (pari al 25% delle 375.722 classi istituite in organico di diritto nell’a.s. 2006/07), mentre i posti da consolidare in organico di diritto entro un triennio sarebbero 63.347 (70% degli 86.447 posti istituiti in organico di fatto nel 2006/07, cui si sommano ulteriori 3.959 posti derivanti da raggruppamento di spezzoni, per un totale di 90.496). I posti attualmente in organico sono 48.680.

La CISL SCUOLA ha denunciato anzitutto come improponibile una riflessione sugli organici che, qualora condotta avendo come unico riferimento i contenuti della Finanziaria, non può che vedere riproposte le ragioni di netto dissenso espresse durante l’iter della legge in più sedi (Commissioni parlamentari, incontri al MPI) ed evidenziate in particolare con lo sciopero e la manifestazione del 28 ottobre 2007. Ha poi messo in luce, riprendendo punto per punto i contenuti dello schema di interventi illustrato dall’Amministrazione, le gravi ripercussioni che i provvedimenti avrebbero sulla qualità del servizio, che vedrebbe in molti casi compromesse addirittura le condizioni per la sua erogazione. In particolare abbiamo denunciato:
- l’impossibilità di dar corso all’annunciato impegno (cfr. incontro con la vice ministro Bastico) di ulteriore crescita del servizio per la scuola dell’infanzia;
- l’inaccettabilità di un utilizzo, nella primaria, dei docenti di lingua specializzati anche su classi diverse da quelle affidate al team di cui fanno parte;
- l’evidente sproporzione fra l’aumento della popolazione scolastica e i posti aggiuntivi previsti nella scuola secondaria di I grado, che aggraverà pesantemente le condizioni organizzative e di lavoro in tale grado di scuola;
- le pesanti conseguenze di interventi che fanno compiere alla scuola secondaria di II grado un pericoloso salto all’indietro, vanificando il suo sforzo di adeguamento alle mutate esigenze formative, o addirittura un salto nel buio laddove si prefigura la riconduzione ad ordinamenti mai esistiti o non più esistenti (ad es. licei linguistici e istituti magistrali), o compromettono la possibilità di fornire adeguata risposta, attraverso una vasta gamma di indirizzi, alla domanda formativa espressa dal territorio.

La CISL SCUOLA ha ribadito come ancora una volta si manifesti in tutta la sua negatività e assurdità la logica “ragionieristica”dei tetti di organico definiti in astratto, a prescindere da una puntuale rilevazione del fabbisogno (nella quale si potrebbe peraltro correttamente collocare anche una valutazione delle eventuali situazioni di spreco da ricondurre doverosamente sotto controllo).
Ha inoltre denunciato come insostenibile una situazione che ha visto nel tempo vanificare quasi del tutto il valore dei parametri di riferimento per la formazione delle classi, ogni volta richiamati ma fatti anche oggetto di reiterate “deroghe” (peraltro spesso diversamente interpretate e applicate) che alimentano un progressivo e pericoloso sovraffollamento delle classi.

L’Amministrazione, di fronte alle osservazioni molto critiche della CISL SCUOLA, condivise anche delle altre OO.SS., ha voluto precisare che l’incontro odierno assume una valenza di tipo meramente introduttivo, impegnandosi a riprendere nei prossimi giorni il confronto nei termini più approfonditi e complessivi che abbiamo rivendicato.

Mg/Fp Segreteria Nazionale CISL SCUOLA