Pensioni donne: NO di Bonanni al Governo
"Non siamo d'accordo per ragioni di metodo e di merito. Per la CISL è inammissibile che su un tema delicato come quello delle pensioni, il Governo abbia deciso unilateralmente, senza aprire un confronto con il sindacato, come si è sempre fatto per tutti gli interventi sulla previdenza".
"Quanto al merito" - prosegue Bonanni - "si tratta di una decisione sbagliata che ci riporta indietro negli anni, introducendo criteri di accesso differenziati alla pensione di vecchiaia per le lavoratrici pubbliche rispetto a quelle private. Il Governo può contrastare la sentenza della Corte di Giustizia Europea facendo presente che il regime pensionistico pubblico non è un regime professionale distinto da quello legale generale. Semmai, nel futuro, il problema potrebbe essere risolto reintroducendo meccanismi più flessibili di accesso al pensionamento, superando la distinzione fra pensione di anzianità e di vecchiaia, cosa che era già stata fatta con la legge Dini".
"Per una larga parte delle donne" - conclude il Segretario Generale della CISL - "il pensionamento precoce è imposto da condizioni familiari, dalla cura dei figli e degli anziani. Si intervenga prima su questo, attraverso una politica di intervento che aumenti l'offerta degli asili nido e che sostenga l'attività di assistenza e di cura domiciliare degli anziani".
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