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lunedì 22 giugno 2009

Valutazione: no a "guide Michelin".

Riportiamo, di seguito, l'articolo di Francesco Scrima, che sarà pubblicato sul numero di domani di "Italia Oggi": un'articolata disamina che si conclude con l'invito ad "intraprendere un percorso di valutazione senza facili semplificazioni in un sistema scolastico che deve garantire il successo formativo di tutti. Ben sapendo che dall'organizzazione e dalle risorse professionali dipende in gran parte la differenza, il valore aggiunto, la qualità del sistema". Per tutto ciò sono necessari nuove consapevolezze e nuovi investimenti.

* * *

Valutazione: no a "guide Michelin"

di Francesco Scrima

È tempo di rivalutare la scuola, la sua funzione, i suoi compiti, il suo personale, i risultati che, in questo tempo di emergenza educativa, riesce comunque a dare al Paese. I risultati e il lavoro della scuola non si possono infatti valutare a prescindere dal contesto sociale, culturale e valoriale in cui la scuola opera.

Ora, guardando i riferimenti, i costumi, gli interessi che muovono la nostra società e a cui i giovani sono sollecitati ad aderire, non è difficile concludere che la scuola è migliore della società che rispecchia. Ma la scuola resta il sistema più potente per migliorare il paese; dunque è tempo che il paese dedichi alla scuola tutta la sua attenzione e tutta la sua sollecitudine.

È tempo che vi riversi il meglio delle sue energie, delle sue risorse intellettuali, dei suoi investimenti materiali, dei suoi progetti, delle sue attese, delle sue speranze. È tempo che l'educazione e la scuola vengano poste al centro della riflessione politica, degli interessi delle comunità, dell'impegno di tutti.

Per rivalutare la scuola oggi è necessario partire dal valutarla utilizzando sistemi e strumenti adeguati. Il risultati dell'indagine OCSE, presentati a Roma il 17 giugno, rilevano molti passaggi su cui è necessario aprire una riflessione seria e approfondita.

In particolare tutto il discorso OCSE sembra riservare sollecite raccomandazioni intorno alla valutazione che diviene il passaggio necessario e strategico per sviluppare processi di miglioramento e innovazione della scuola italiana.

Ne siamo convinti anche noi. Siamo convinti che lo sviluppo dell'equità e delle pari opportunità - obiettivi di valore costituzionale - passi proprio attraverso un buon sistema di valutazione.

Un sistema ancora in fieri, ma su cui non possiamo più permetterci né proroghe né improvvisazioni.

Un sistema in cui i pilastri portanti di fondazione sono: una cultura di valutazione del sistema, la valutazione dei risultati scolastici, la valutazione delle scuole sulla base di standard nazionali e, all'interno di queste, la valutazione delle performance del personale.

L'OCSE raccomanda di "specificare standard chiari di risultati e successi e di offrire test, monitoraggio e linee guida per la conformità a livello nazionale". Passaggi che per la scuola italiana, per quanto possano essere opportuni, sono quanto mai complessi.

Nel nostro paese, purtroppo, non abbiamo ancora elaborato una cultura della valutazione comparativa e pertanto si corre il rischio di un insegnamento esclusivamente finalizzato al risultato del test con la conseguenza che si può sviluppare una idea di valutazione finalizzata alla classificazione delle scuole.

Diciamo con chiarezza che il sistema di valutazione non può portare ad una "guida Michelin" delle scuole. Le scuole non sono alberghi o ristoranti da scegliere in base ai propri gusti o a quanto si può spendere; sono la risposta ad un diritto fondamentale e generalizzato di cittadinanza, e per questo tutte le scuole devono essere portate ad alti livelli di qualità.

La scuola deve garantire il successo formativo di tutti "offrendo un maggior supporto agli studenti deboli" (OCSE); deve intraprendere un percorso di valutazione ma senza facili semplificazioni. Ben sapendo che dall'organizzazione scuola e dalle risorse professionali dipende in gran parte la differenza, il valore aggiunto, la qualità del sistema. In questa ottica abbiamo bisogno di nuove consapevolezze e di nuovi investimenti.

Roma, 22 giugno 2009

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola

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