Toni impropri - Dichiarazione di Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola, sulle dichiarazioni del ministro Gelmini
Può essere comprensibile che un giovane ministro non conosca l'importante storia dei sindacati, i loro meriti per l'equità, lo sviluppo, la tenuta civile del Paese e, quindi, disconosca anche la funzione di rappresentanza e di tutela dei diritti e degli interessi dei lavoratori della scuola; si può anche perdonare che il ministro dell'Istruzione non sappia della quantità di servizi che i sindacati della scuola garantiscono a tutto il personale del comparto, con beneficio indiretto per l'Amministrazione che viene sollevata da ulteriori onerosi compiti; si può persino capire che, per preconcetto ideologico il sindacato della scuola sia additato come soggetto conservatore e non come agente che ha contribuito ai processi di innovazione e crescita della nostra scuola.
Ma è francamente eccessivo e inaccettabile affermare che "per troppo tempo si è pensato che la scuola non fosse patrimonio del Paese ma appartenesse al sindacato".
Pensare, poi, che il riconoscimento e la valorizzazione del merito si realizzi solo a condizione che nella scuola ci sia "meno sindacato e più spazio per il singolo", significa avere un'idea proprietaria del sistema e assumere una cultura organizzativa che, in tanti campi, ha già mostrato tutti i suoi limiti.
Invece di affermazioni tanto perentorie quanto ingiustificate, ci aspettiamo dal Ministro che si avvii finalmente un "tavolo" di confronto e contrattazione sulla crescita di qualità della scuola e di valorizzazione professionale del suo personale, recuperando la disponibilità e l'atteggiamento di apertura che aveva manifestato ai sindacati in avvio del suo mandato.
Roma, 23 settembre 2009
Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola
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