Adiconsum (Associazione Difesa Consumatori della CISL). Istituita una tassa occulta sui beni tecnologici di consumo.
Oristano, 15.01.2010
Tutti i produttori di beni tecnologici dotati di memoria dovranno versare alla Siae un compenso per ogni copia privata.
Lo prevede il ddl firmato dal Ministro Bondi.
"E' un decreto inaccettabile che nasconde una tassa che non ha senso".
Da ieri in Italia esiste una nuova tassa. Ieri, infatti, è stato pubblicato il decreto di rideterminazione del compenso per "Copia privata" firmato dal Ministro per i beni culturali Sandro Bondi lo scorso 30 dicembre. Il ddl, in esecuzione della legge sul diritto d'autore, individua un punto di equilibrio tra il riconoscimento del compenso che è dovuto a chi crea opere dell'ingegno e le esigenze degli utenti e del settore dell'innovazione e sviluppo tecnologico.
In pratica tutti i produttori di beni tecnologici dotati di una memoria devono versare un compenso per ogni copia privata alla Siae. Questa tassa dunque non sarà più soltanto sui tradizionali supporti digitali, come cd e dvd, ma anche su cellulari, computer, lettori mp3 eccetera.
Le Associazioni dei consumatori prevedono che a pagare questo compenso sarà il consumatore.
Questo nuovo obolo sarà applicato anche su apparecchi che solo lontanamente hanno a che fare con musica, film e quant'altro sia tutelato dal diritto d'autore: se è vero che ad esempio un cellulare può contenere anche file mp3 è anche vero che la stragrande maggioranza delle persone lo utilizza soprattutto per telefonare. Inciderà sul prezzo di cd e dvd per almeno il 50% e circa il 3% sulle apparecchiature tecnologiche.
E’ un decreto inaccettabile perchè istituisce una tassa che non ha lo scopo di creare innovazione ma serve soltanto a rimpinguare le casse della Siae. Quindi è una tassazione nascosta e il decreto è un decreto ministeriale, di imposizione, fatto senza passaggi parlamentari e senza aver convocato le parti sociali, tra cui i Consumatori che hanno chiesto più volte al Ministro Bondi di essere convocati. E' un innalzamento enorme del costo di tutti i prodotti tecnologici, visto che le memorie ormai sono presenti in qualsiasi apparato elettronico compresi frigoriferi e lavatrici che memorizzano i dati per ricordarsi quando accendersi e quando spegnersi".
E' una tassa che non ha senso aveva senso quella che c'era fino ad ora perché era soltanto sui prodotti destinati alla registrazione, ma voler tassare prodotti come hard disk, pennette e supporti che vengono utilizzati anche dalla stessa pubblica amministrazione che pagherà di più per assistere i propri cittadini.
E’ una tassa che verrà scaricata sui consumatori. L'esperienza insegna che appena c'è un aumento di questi prodotti, i produttori lo trasferiscono subito sui consumatori.
Il consumatore paga tre volte: costretto a pagare almeno tre balzelli (sui contenuti acquistati, sull'apparecchio, sul supporto digitale) per esercitare il proprio diritto ad effettuare una copia di un contenuto digitale acquistato legalmente.
IL SEGRETARIO GENERALE
- Giorgio VARGIU -
Tutti i produttori di beni tecnologici dotati di memoria dovranno versare alla Siae un compenso per ogni copia privata.
Lo prevede il ddl firmato dal Ministro Bondi.
"E' un decreto inaccettabile che nasconde una tassa che non ha senso".
Da ieri in Italia esiste una nuova tassa. Ieri, infatti, è stato pubblicato il decreto di rideterminazione del compenso per "Copia privata" firmato dal Ministro per i beni culturali Sandro Bondi lo scorso 30 dicembre. Il ddl, in esecuzione della legge sul diritto d'autore, individua un punto di equilibrio tra il riconoscimento del compenso che è dovuto a chi crea opere dell'ingegno e le esigenze degli utenti e del settore dell'innovazione e sviluppo tecnologico.
In pratica tutti i produttori di beni tecnologici dotati di una memoria devono versare un compenso per ogni copia privata alla Siae. Questa tassa dunque non sarà più soltanto sui tradizionali supporti digitali, come cd e dvd, ma anche su cellulari, computer, lettori mp3 eccetera.
Le Associazioni dei consumatori prevedono che a pagare questo compenso sarà il consumatore.
Questo nuovo obolo sarà applicato anche su apparecchi che solo lontanamente hanno a che fare con musica, film e quant'altro sia tutelato dal diritto d'autore: se è vero che ad esempio un cellulare può contenere anche file mp3 è anche vero che la stragrande maggioranza delle persone lo utilizza soprattutto per telefonare. Inciderà sul prezzo di cd e dvd per almeno il 50% e circa il 3% sulle apparecchiature tecnologiche.
E’ un decreto inaccettabile perchè istituisce una tassa che non ha lo scopo di creare innovazione ma serve soltanto a rimpinguare le casse della Siae. Quindi è una tassazione nascosta e il decreto è un decreto ministeriale, di imposizione, fatto senza passaggi parlamentari e senza aver convocato le parti sociali, tra cui i Consumatori che hanno chiesto più volte al Ministro Bondi di essere convocati. E' un innalzamento enorme del costo di tutti i prodotti tecnologici, visto che le memorie ormai sono presenti in qualsiasi apparato elettronico compresi frigoriferi e lavatrici che memorizzano i dati per ricordarsi quando accendersi e quando spegnersi".
E' una tassa che non ha senso aveva senso quella che c'era fino ad ora perché era soltanto sui prodotti destinati alla registrazione, ma voler tassare prodotti come hard disk, pennette e supporti che vengono utilizzati anche dalla stessa pubblica amministrazione che pagherà di più per assistere i propri cittadini.
E’ una tassa che verrà scaricata sui consumatori. L'esperienza insegna che appena c'è un aumento di questi prodotti, i produttori lo trasferiscono subito sui consumatori.
Il consumatore paga tre volte: costretto a pagare almeno tre balzelli (sui contenuti acquistati, sull'apparecchio, sul supporto digitale) per esercitare il proprio diritto ad effettuare una copia di un contenuto digitale acquistato legalmente.
IL SEGRETARIO GENERALE
- Giorgio VARGIU -
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