Assunzione diretta dei docenti: non è la soluzione giusta. La CISL Scuola risponde alle dichiarazioni di Formigoni
E' giusto che le Regioni dedichino grande attenzione alla scuola, ma quella del reclutamento è questione che riguarda l'intero sistema, nella sua dimensione unitaria e nazionale, e a quel livello va affrontato e discusso. Solo allora vedremo se e quanto i sindacati possano condividere progetti che per quanto ci riguarda oggi non lo sono.
Non possiamo avere venti modalità diverse di reclutamento in Italia: sarebbe davvero paradossale che inaugurassimo con la balcanizzazione del sistema scolastico le celebrazioni per i 150 anni dell'unità d'Italia!
Far crescere la qualità della scuola è obiettivo sacrosanto e condivisibile, che si impone come priorità specie in realtà territoriali ben più svantaggiate di quella lombarda: ma la proposta di far assumere i docenti direttamente dalle scuole, se può far contento qualche alleato di giunta e di Governo, non offre alcuna soluzione ai problemi che Formigoni dice di voler affrontare.
Va bene far leva sul merito e sulla stabilità del personale, ma per questo non bastano le affermazioni di principio, servono impegni veri e adeguate risorse. Difficile premiare il merito quando non si è in grado di assicurare a tutti un livello decente di retribuzione ordinaria; impossibile favorire la stabilità quando si tagliano decine di migliaia di posti, costringendo il personale a cambiare la sede di servizio, o finché rimane troppo alta la percentuale di personale precario, destinato inevitabilmente a cambiare scuola ogni anno.
Non c'è stabilità del personale senza stabilità degli organici.
Su questi temi in ogni caso non ci si può affidare alle azioni di singole realtà regionali: una sede giusta per affrontarli e tentare almeno in parte di risolverli c'è, ed è quella del rinnovo contrattuale.
A monte, bisogna che cambi radicalmente l'approccio ai temi della scuola, che attende e merita scelte di investimento e non tagli indiscriminati.
Roma, 17 aprile 2010
Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola
Non possiamo avere venti modalità diverse di reclutamento in Italia: sarebbe davvero paradossale che inaugurassimo con la balcanizzazione del sistema scolastico le celebrazioni per i 150 anni dell'unità d'Italia!
Far crescere la qualità della scuola è obiettivo sacrosanto e condivisibile, che si impone come priorità specie in realtà territoriali ben più svantaggiate di quella lombarda: ma la proposta di far assumere i docenti direttamente dalle scuole, se può far contento qualche alleato di giunta e di Governo, non offre alcuna soluzione ai problemi che Formigoni dice di voler affrontare.
Va bene far leva sul merito e sulla stabilità del personale, ma per questo non bastano le affermazioni di principio, servono impegni veri e adeguate risorse. Difficile premiare il merito quando non si è in grado di assicurare a tutti un livello decente di retribuzione ordinaria; impossibile favorire la stabilità quando si tagliano decine di migliaia di posti, costringendo il personale a cambiare la sede di servizio, o finché rimane troppo alta la percentuale di personale precario, destinato inevitabilmente a cambiare scuola ogni anno.
Non c'è stabilità del personale senza stabilità degli organici.
Su questi temi in ogni caso non ci si può affidare alle azioni di singole realtà regionali: una sede giusta per affrontarli e tentare almeno in parte di risolverli c'è, ed è quella del rinnovo contrattuale.
A monte, bisogna che cambi radicalmente l'approccio ai temi della scuola, che attende e merita scelte di investimento e non tagli indiscriminati.
Roma, 17 aprile 2010
Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola
Etichette: assunzioni, dichiarazioni Scrima
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