Scrima: "Riflettiamo su uno sciopero che non riscuote consenso"
Si tratta infatti, in ogni caso, di lavoratori che con i loro comportamenti ci danno segnali e messaggi che abbiamo tutto l’interesse, oltre che il dovere, di ascoltare e interpretare.
Non c’è dubbio che il disagio e le attese non corrisposte della nostra categoria, i lavoratori della scuola, sono molto ma molto più estesi di quanto non dimostri la percentuale di scioperanti, addirittura inferiore alla rappresentatività attribuita al sindacato che quello sciopero ha promosso.
Non è però disinteresse, né apatia, quella che traspare da comportamenti tradotti in cifre inequivocabili: vi si legge, piuttosto, che rispetto ai problemi e alle attese di una loro soluzione lo strumento proposto, se gestito in questo modo, non è percepito dai lavoratori come utile.
Né si rivela sufficiente, per suscitare adesioni, caricare fortemente lo sciopero di motivazioni politiche, come si è fatto in modo così clamoroso: si vedano, ad esempio, i dati della Puglia, dove anche chi ha presumibilmente concorso a eleggere il più antigovernativo dei Governatori pare abbia dato una risposta appena percettibile (tra il 5 e i 6%).
C’è davvero da riflettere, per tutti. Per quanto ci riguarda, noi troviamo una ragione in più per continuare a seguire la via di un’azione sindacale autonoma, concreta, che punta ai risultati e non a sterili, e in questo caso non riuscite, dimostrazioni di forza.
Roma, 6 maggio 2011
Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola
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