Crisi. Appello di Cgil, Cisl e Uil a Napolitano ad intervenire per porre fine alle pesanti questioni che impediscono all'isola di riprendere la strada dello sviluppo
Così le segreterie regionale di Cgil, Cisl e Uil nella lettera inviata al Presidente Napolitano " a poche ore "dalla più grande manifestazione che il Popolo Sardo abbia mai realizzato nella storia della sua autonomia".
Egregio Presidente, "ci sentiamo in dovere di rivolgerci alla Sua persona per il prestigio istituzionale che deriva dalla Sua carica, ma soprattutto dall'esempio che quotidianamente Lei riesce a dare al mondo intero, rendendo orgogliosi gli italiani".(...)
"Una piazza, gremita da oltre 60.000 persone, - ha messo in atto una grande protesta contro una crisi pesantissima che cancella migliaia di posti di lavoro e relega i giovani e le donne ai margini di una società che regredisce quotidianamente, che nega il primo diritto costituzionale e la possibilità di avere un futuro. Nel momento in cui il paese si appresta a compiere la scelta di un cambio di Governo, affidando questa delicatissima fase ad un esecutivo tecnico istituzionale, Le chiediamo un impegno a porre rimedio ad un'ingiustizia che si sta compiendo in sfavore del Popolo Sardo.
È, infatti, dal 2010 che ci vengono negate le risorse previste dall'articolo 8 del nostro Statuto e dall'intesa Stato-Regione: sono risorse importanti, circa 800 milioni di euro su base annua, che sono indispensabili per poter avviare una nuova sta-gione di sviluppo e di rinascita e per poter creare quelle opportunità di lavoro che mancano.
Come poi non richiamare l'annoso problema relativo al mancato ricono-scimento della condizione di insularità, che ci impedisce di poter competere in un sistema che è sempre più globale e sempre meno inclusivo?
La Sardegna è l'unica regione italiana a non avere regioni contigue, ad essere tagliata fuori dalle importanti reti transeuropee, a non avere riconosciuto il diritto alla mobilità delle persone e delle merci. Siamo anche la regione che ha una dotazione infrastrutturale del 50% inferiore alla media nazionale, con un apparato industriale paurosamente ridimensionato e il tasso di disoccupazione totale e soprattutto giovanile (38,8%) tra i più alti d'Italia e d'Europa.
Le saremo grati se volesse prendere a cuore i nostri problemi e trasmetterli al nuovo Governo, così come vorremmo avere l'opportunità di incontrarLa nella visita che dovrà fare nei prossimi giorni alla città di Cagliari"
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