Manovra economica. Proposte di modifica di Cgil, Cisl, Uil al Decreto legge 4/12/2011
CGIL, CISL e UIL ritengono che la manovra economica presentata dal Governo non risponda ai criteri di equità e crescita che, insieme al rigore, sono stati enunciati dallo stesso Presidente del Consiglio.
Sul versante dell'equità, a pagare sono sempre gli stessi, lavoratori, pensionati ed i ceti medi. Su questi ricade il blocco della rivalutazione delle pensioni, l'aumento della tassazione sulla prima casa, dell'addizionale regionale Irpef, dell'Iva, delle accise sui carburanti.
Sul versante della crescita, le politiche sono poche e scarsamente selettive ed in particolare l'assenza di un intervento fiscale a favore dei redditi di lavoratori, pensionati e delle famiglie rischia di accentuare la dinamica recessiva dell'economia.
Sull'occupazione dei giovani e delle donne le misure previste sono esclusivamente simboliche.
Sulle pensioni si continua a fare cassa nonostante l'equilibrio finanziario del sistema previdenziale. Si penalizzano pesantemente le pensioni, i lavoratori e le lavoratrici con un'eccessiva accelerazione sulle anzianità di pensionamento, si colpiscono i lavoratori già coinvolti nelle crisi aziendali o che hanno perso il lavoro.
Mancano invece misure tese a far pagare chi non ha mai pagato e chi ha di più. Bisogna perseguire con convinzione una svolta epocale nella lotta all'evasione fiscale e prevedere una tassazione sui grandi patrimoni mobiliari ed immobiliari.
CGIL, CISL e UIL, nel presentare alcune proposte di modifica alla Commissione Bilancio, chiedono a tutti i gruppi parlamentari di sostenere i cambiamenti proposti.
Sul versante dell'equità, a pagare sono sempre gli stessi, lavoratori, pensionati ed i ceti medi. Su questi ricade il blocco della rivalutazione delle pensioni, l'aumento della tassazione sulla prima casa, dell'addizionale regionale Irpef, dell'Iva, delle accise sui carburanti.
Sul versante della crescita, le politiche sono poche e scarsamente selettive ed in particolare l'assenza di un intervento fiscale a favore dei redditi di lavoratori, pensionati e delle famiglie rischia di accentuare la dinamica recessiva dell'economia.
Sull'occupazione dei giovani e delle donne le misure previste sono esclusivamente simboliche.
Sulle pensioni si continua a fare cassa nonostante l'equilibrio finanziario del sistema previdenziale. Si penalizzano pesantemente le pensioni, i lavoratori e le lavoratrici con un'eccessiva accelerazione sulle anzianità di pensionamento, si colpiscono i lavoratori già coinvolti nelle crisi aziendali o che hanno perso il lavoro.
Mancano invece misure tese a far pagare chi non ha mai pagato e chi ha di più. Bisogna perseguire con convinzione una svolta epocale nella lotta all'evasione fiscale e prevedere una tassazione sui grandi patrimoni mobiliari ed immobiliari.
CGIL, CISL e UIL, nel presentare alcune proposte di modifica alla Commissione Bilancio, chiedono a tutti i gruppi parlamentari di sostenere i cambiamenti proposti.
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