CAGLIARI, 02/08/2006 Prot.n° 10226
All’Assessore Regionale all’Istruzione
RAS - C A G L I A R I
e p.c.
Al M.P.I. Dir.Gen. del Personale della Scuola Vle trastevere - ROMA
Al Magnifico Rettore dell’Università degliStudi di CAGLIARI
Al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di SASSARI
Alle OO.SS. regionali della scuola
CGIL.- FLC, CISL, UIL, SNALS, GILDA
OGGETTO: corsi abilitanti speciali previsti dal d.m.85 del 2006-08-01
Questo Ufficio, secondo gli accordi intercorsi nella riunione convocata dalla S.V. lo scorso 14 luglio, ha cercato di approfondire le questioni emerse in merito alla organizzazione ed ai costi dell’attività in oggetto in una serie di incontri, che si sono svolti nei giorni scorsi, con i rappresentanti delle Università degli Studi di Cagliari e di Sassari, incaricati dai rispettivi Rettori, e con le Organizzazioni Sindacali Regionali della Scuola.
Con la presente nota si riferisce sul lavoro svolto, per le successive decisioni da assumere.
A proposito delle problematiche rappresentate dai Sindacati, volte essenzialmente ad offrire a tutti gli aventi diritto la possibilità di conseguire la prima abilitazione o l’abilitazione specifica per la classe di concorso sulla quale gli interessati insegnano insieme ad una auspicabile riduzione dei costi a carico dei corsisti, si è giunti con i rappresentanti delle Università sarde ad alcune convergenze positive, che qui di seguito si riassumono.
1. Rispetto alla decisione iniziale di limitare l’attivazione dei corsi abilitanti alle sole classi di abilitazione avviate presso la SSIS, l’Università di Cagliari si è dichiarata disponibile a farsi ulteriore carico – a partire dal gennaio 2007 - dei corsi relativi alle classi A020 (8 candidati), A038 (9 candidati), A040 (5 candidati), A048 (50 candidati), A057 (15 candidati), mentre l’Università di Sassari si farebbe carico, sempre dal prossimo gennaio, della attivazione degli ulteriori corsi per le classi A012 (4 candidati), A058 (4 candidati), A074 (2 candidati). L’Università di Cagliari replicherebbe, inoltre, tutti i corsi di Sassari e, per la scuola dell’infanzia e primaria uno dei tre corsi programmati si svolgerebbe nella provincia di Sassari per facilitarne la frequenza.
2. Gli ulteriori corsi di cui al precedente punto 1, su proposta delle università sarde, potrebbero essere gestiti, almeno in parte, con l’ausilio di tecniche di formazione a distanza per mezzo di scuole polo individuate sul territorio regionale dallo scrivente.
3. La realizzazione delle attività di cui ai punti 1 e 2, a detta delle università in argomento, richiederebbe un’attenta analisi dei mezzi e dei costi e la messa a punto conseguente di un progetto operativo sottoscritto anche dallo scrivente e dalla S.V.
4. Rispetto all’avvio di tutti i corsi richiesti dagli aventi diritto privi di qualsiasi abilitazione resterebbero così non attivati i soli corsi di alcune classi di abilitazione, alcune delle quali – le c.d. mini classi (A001, A011, A054, A056, A645, A646)- comprendono in tutto 10 candidati, mentre altri si riferiscono a classi di abilitazione del settore artistico e musicale (A004, A006, A007,A010,A018, A021, A022, A023, A025, A028), con complessivi 36 aspiranti, che competono alle istituzioni formative dell’AFAM (conservatori di musica e accademie di belle arti) e non alle università.
5. Una riflessione finale è stata effettuata per la classe A033 (educ.tecnica), che secondo le Università il Ministero si accingerebbe a fondere con la classe A059 e per le classi A075 e A076 per le quali non esisterebbe competenze accademiche specifiche.
6. E’ stata rappresentata l’esigenza che le università, qualora intendano utilizzare strutture, attrezzature scolastiche e personale della scuola per svolgere i corsi, si facciano carico dei costi relativi con impegni precisi assunti con le scuole individuate.
A proposito di tutte le problematiche fin qui riassunte, che attengono complessivamente al conseguimento del primo titolo di abilitazione da parte di aspiranti che ne sono privi, l’Ufficio scrivente, specificamente per i punti 1-3, sottolinea la novità positiva dell’ampliamento delle classi di abilitazione per le quali saranno avviati i corsi nel prossimo gennaio 2007 e si rende in pieno disponibile ad affrontare subito le problematiche organizzative per l’adozione del sistema di formazione a distanza che prevede anche la individuazione di scuole polo sul territorio. E’ questo un segnale importante di nuovo coinvolgimento delle istituzioni scolastiche nel sistema della formazione iniziale degli insegnanti da parte delle università sarde, che deve essere giustamente considerato. Per ciò che concerne i costi, comunque, l’Ufficio scrivente ritiene che le questioni vadano ricondotte nelle competenze di codesto Assessorato e della Giunta Regionale che, nell’ambito delle risorse finanziarie già assegnate alle università della Sardegna o con risorse aggiuntive, potranno trovare la soluzione più idonea.
Per le questioni sub 4 e sub 5 l’Ufficio scrivente si impegna a porre in essere immediatamente tutte le azioni necessarie per l’assunzione delle necessarie iniziative di competenza da parte dei Conservatori di Musica e delle Accademie di BB.AA. della Sardegna e, a proposito delle cd miniclassi, esprime l’avviso che gli interessati possano essere dalle università invitati, con adeguata assistenza tecnica, ad iscriversi ai corsi a distanza attivati da Roma 3 solo se il programma di formazione non costringa i candidati sardi a recarsi più volte a Roma a proprie spese; altrimenti è possibile, come anche suggerito in precedenti analoghe situazioni dal Ministero dell’Istruzione, giungere alla firma di protocolli tra università sarde e istituti scolastici per favorire la formazione dei candidati singoli nelle scuole sedi di servizio o comunque vicine al luogo di residenza. Analoga soluzione dovrebbe essere adottata per le classi sub 5 per le quali le università sarde hanno dichiarato la non esistenza di competenze accademiche, ma non certo di competenza generale per la formazione iniziale degli insegnanti; le competenze tecniche, quindi, devono essere ricercate proprio nelle scuole. Per la classe A033, infine, il corso abilitante, anche prima delle decisioni ministeriali e su decisione delle università, potrebbe essere fatto confluire subito nel corso della classe A059.
Detto ciò occorre riferire ora sulle questioni che attengono alla formazione in servizio di un certo numero di aspiranti, già forniti di abilitazione, per i quali i provvedimenti di attuazione della norma primaria sembrerebbero prevedere il diritto di conseguire il secondo titolo di abilitazione per le classi d’insegnamento specifiche sulle quali essi sono attualmente impiegati.
Anche per la formazione di questo contingente di aspiranti le Università sarde hanno mostrato disponibilità organizzativa, anche se il bando appena emanato ribadisce la scelta di limitare la formazione abilitante solo ai docenti privi di qualsiasi abilitazione. La proposta delle università sarde è riassumibile nel programma illustrato di portare questa fase di cosiddetta formazione in servizio, trattandosi di aspiranti che già insegnano e che già possiedono un titolo di abilitazione, anche se diverso da quello occorrente per le cattedre e gli insegnamenti attualmente ricoperti, nell’ambito dei costituendi centri universitari o interuniversitari, per i quali le università stesse comunque chiedono ulteriori specifici finanziamenti alla Regione. Tali centri previsti dalla legge 53 del 2003, a detta dei rappresentanti dei Rettori, potrebbero configurarsi come strutture unitarie di gestione di tutte le attività per la formazione in servizio, con il concorso di tutti i soggetti interessati.
Sulle questioni che attengono al conseguimento della seconda abilitazione le OO.SS. non sono ovviamente disponibili ad attendere tempi lunghi e indeterminati, dal momento che nelle norme di attuazione della normativa primaria – esse sostengono – è stato affermato dal Ministero in modo non equivoco il diritto degli aspiranti a conseguire anche una seconda abilitazione.
La soluzione potrebbe essere trovata, a giudizio dello scrivente, preliminarmente nella disponibilità delle parti ad accordarsi per mettere immediatamente in moto la procedura di costituzione dei centri di ateneo ( per quel che riguarda lo scrivente, non ci sono problemi); le risorse finanziarie richieste, in aggiunta ai finanziamenti che si ritiene siano stati già assegnati dal competente Ministero, anche in questo caso su iniziativa della S.V. e della Giunta potrebbero essere individuate pro quota nei finanziamenti già disposti dalla Regione a favore delle Università sarde o con interventi integrativi. Sarebbe, però, assolutamente necessario ed urgente stabilire i tempi di realizzazione di tutto l’iter necessario a far decollare i centri d’ateneo e a far iniziare i corsi di abilitazione come formazione in servizio non più tardi della primavera 2007.
Ciò premesso, l’Ufficio scrivente mentre prosegue nelle azioni di competenza illustrate poc’anzi, attende la prosecuzione del confronto al tavolo costituito presso l’Assessorato e resta in attesa di conoscere quali ulteriori iniziative la S.V. intenda eventualmente adottare.
IL DIRETTORE GENERALE
(Armando Pietrella)
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