La propaganda ha un limite
Stupisce che la Flc CGIL si stupisca del fatto che la CISL sia favorevole ad un rinvio - che non è certo un'abolizione! - delle elezioni per le "RSU Scuola". E' un rinvio che la CISL, insieme a tutte le altre sigle sindacali rappresentative del comparto scuola, CGIL esclusa, ha proposto apertamente nella sede deputata, che è l'ARAN, con motivazioni dettate da elementare buon senso.
Come è noto, infatti, sono in corso di modifica gli attuali comparti del Pubblico Impiego, insieme alle regole che dovranno precisare i livelli di contrattazione.
Va da sé che il rinvio lascerebbe pienamente attive ed operanti le attuali RSU, così come è inevitabile che si rimandi la verifica della rappresentatività, come previsto dall'Accordo Governo-Organizzazioni Sindacali, al momento in cui siano definiti i nuovi comparti.
Non c'è, quindi, alcuna incoerenza da parte nostra nell'aver sottoscritto, con il calendario delle operazioni di voto, un atto dovuto in attesa di decisioni da assumere in sede legislativa.
E', invece, davvero fuori luogo denunciare inesistenti attentati alla democrazia sindacale. Chi fa queste affermazioni contribuisce a quell'imbarbarimento delle relazioni di cui vorrebbe scaricare su altri la responsabilità.
Polemiche come queste confermano il sospetto che per la CGIL, da qualche tempo, conti soprattutto propagandare se stessa, cavalcando a tal fine ogni pretesto e ogni disagio. Così è stato con la mancata firma dell'ultimo contratto (e aspettiamo ancora oggi di vederne - come promesso - uno migliore). Così è in questi giorni, quando si definiscono "presa in giro" le misure straordinarie per i precari, per la cui applicazione la CGIL partecipa comunque al "tavolo di confronto".
E potremmo continuare.
La propaganda può forse aiutare ad "ottenere qualche voto in più", ma sicuramente non risolve i problemi della gente, così come la vera democrazia non si rafforza invocando un voto fine a se stesso.
Restiamo convinti che - solo in presenza della chiara definizione della natura, delle competenze e della dislocazione degli organismi - le elezioni possano assumere la valenza "alta" di fondamentale momento di partecipazione e scelta, e non ridursi ad una sterile contesa fra sigle sindacali.
Come è noto, infatti, sono in corso di modifica gli attuali comparti del Pubblico Impiego, insieme alle regole che dovranno precisare i livelli di contrattazione.
Va da sé che il rinvio lascerebbe pienamente attive ed operanti le attuali RSU, così come è inevitabile che si rimandi la verifica della rappresentatività, come previsto dall'Accordo Governo-Organizzazioni Sindacali, al momento in cui siano definiti i nuovi comparti.
Non c'è, quindi, alcuna incoerenza da parte nostra nell'aver sottoscritto, con il calendario delle operazioni di voto, un atto dovuto in attesa di decisioni da assumere in sede legislativa.
E', invece, davvero fuori luogo denunciare inesistenti attentati alla democrazia sindacale. Chi fa queste affermazioni contribuisce a quell'imbarbarimento delle relazioni di cui vorrebbe scaricare su altri la responsabilità.
Polemiche come queste confermano il sospetto che per la CGIL, da qualche tempo, conti soprattutto propagandare se stessa, cavalcando a tal fine ogni pretesto e ogni disagio. Così è stato con la mancata firma dell'ultimo contratto (e aspettiamo ancora oggi di vederne - come promesso - uno migliore). Così è in questi giorni, quando si definiscono "presa in giro" le misure straordinarie per i precari, per la cui applicazione la CGIL partecipa comunque al "tavolo di confronto".
E potremmo continuare.
La propaganda può forse aiutare ad "ottenere qualche voto in più", ma sicuramente non risolve i problemi della gente, così come la vera democrazia non si rafforza invocando un voto fine a se stesso.
Restiamo convinti che - solo in presenza della chiara definizione della natura, delle competenze e della dislocazione degli organismi - le elezioni possano assumere la valenza "alta" di fondamentale momento di partecipazione e scelta, e non ridursi ad una sterile contesa fra sigle sindacali.
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