L'Agenzia per l'Autonomia Scolastica. Appena nata, già latitante. Un intervento di Gabriele Uras, pubblicato su l'Unione Sarda.
Nello scorso mese di settembre, si è svolto ad Arbatax un interessante convegno sulla scuola, avente per tema la valutazione. Esso presentava i risultati di una ricerca durata due anni, avviata sulla base di un’intesa stipulata tra il vecchio IRRE (Istituto Regionale di Ricerca Educativa), ora soppresso, e l’Amministrazione provinciale dell’Ogliastra, ma conclusa solo grazie all’impegno della seconda. Erano presenti oltre 200 tra dirigenti scolastici e docenti, alcuni dei quali hanno illustrato il percorso della ricerca e i suoi risultati. Hanno animato il dibattito autorità ed esperti provenienti dalla Sardegna e dalla Penisola, tra i quali il presidente della commissione istruzione della Camera dei Deputati onorevole Valentina Aprea, il presidente dell’omologa commissione presso il Consiglio regionale Attilio Dedoni, il Presidente dell’INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Scolastico) Piero Cipollone, e i professori Francesco Pigliaru, dell’Università di Cagliari e Paolo Calidoni, dell’Università di Sassari. E’ stata notata l’assenza di un rappresentante dell’ANSAS, l’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia, da qualche anno subentrata all’IRRE nell’assolvimento dei compiti di supporto alle scuole nel campo della ricerca educativa.
La ricerca di cui parliamo è infatti una delle tante realizzate dall’IRRE, e ancor prima dall’IRRSAE (Istituto Regionale di Ricerca Sperimentazione e Aggiornamento Educativi), sia in forma autonoma sia per conto del Ministero o di altri organismi di livello nazionale, ed anche in collaborazione con le università sarde. Ma quella condotta in Ogliastra si segnala per due particolarità, una consistente nel fatto di essere stata finanziata per intero dall’Amministrazione provinciale, mentre l’IRRE si è limitato a curarne la progettazione e la conduzione, con le connesse responsabilità di carattere tecnico e culturale, oltre a quelle di natura amministrativa e organizzativa. L'altra caratteristica è da ravvisare nel fatto che i dirigenti e i docenti non sono stati esecutori passivi di indicazioni provenienti dall’alto o dagli esperti, ma protagonisti attivi della ricerca. Le relazioni svolte al convegno da alcuni di loro ne sono state una valida dimostrazione, e forse non è azzardato sostenere che attraverso di essa la scuola ogliastrina ha avuto modo di migliorare e di crescere, non nel senso di avere risolto i suoi problemi, che sono poi, salvo le inevitabili variazioni locali, i problemi di tutte le scuole della Sardegna, ma almeno di averne più matura coscienza, condizione indispensabile per affrontarli con possibilità di successo.
Si diceva all’inizio che l’iniziativa ha potuto avere luogo grazie ad un accordo tra la Provincia dell’Ogliastra e l’IRRE, poi soppresso per volere del ministro Fioroni. Va detto che nessuno ha versato lacrime di dolore quando la legge finanziario del 2007 ha decretato la chiusura di questo istituto in Sardegna e con esso di tutti gli altri omologhi istituti presenti e operanti nelle altre Regioni. Così come nessuno ha fatto salti di gioia quando al loro posto è stato creato, per ora solo sulla carta, ed in curiosa controtendenza rispetto alla buona novella del federalismo scolastico, un‘agenzia nazionale, l’ANSAS sopra menzionata, da tre anni in attesa di un regolamento che ne delinei la struttura e ne disegni il profilo operativo, per ora articolato in sezioni regionali nominalmente allocate presso le Direzioni scolastiche regionali.
Ma è da ritenere che quanto accade nelle periferie scolastiche dell’Isola non interessi più di tanto al dottor Massimo Radiciotti, che, pur risiedendo nel Lazio, dirige a Cagliari la nascente Agenzia, se è potuto accadere che al convegno di Arbatax, fra tante illustri presenze, sia mancata proprio la sua, la sola che non doveva mancare, dal momento che tra i compiti dell’Agenzia figura proprio la promozione della ricerca educativa. Giacché di questi tempi è costume formulare domande, qualcuno potrebbe chiedere al dottor Armando Pietrella, Direttore scolastico regionale, presente al convegno, le ragioni di tale assenza. E’ infatti paradossale che un’agenzia finanziata dallo Stato per offrire alle scuole i supporti tecnici necessari al miglioramento del servizio latiti al momento del bisogno e invece di favorire l’innovazione di fatto la ostacoli.
Gabriele Uras
Dirigente Tecnico MIUR in pensione
già Presidente IRRE Sardegna
La ricerca di cui parliamo è infatti una delle tante realizzate dall’IRRE, e ancor prima dall’IRRSAE (Istituto Regionale di Ricerca Sperimentazione e Aggiornamento Educativi), sia in forma autonoma sia per conto del Ministero o di altri organismi di livello nazionale, ed anche in collaborazione con le università sarde. Ma quella condotta in Ogliastra si segnala per due particolarità, una consistente nel fatto di essere stata finanziata per intero dall’Amministrazione provinciale, mentre l’IRRE si è limitato a curarne la progettazione e la conduzione, con le connesse responsabilità di carattere tecnico e culturale, oltre a quelle di natura amministrativa e organizzativa. L'altra caratteristica è da ravvisare nel fatto che i dirigenti e i docenti non sono stati esecutori passivi di indicazioni provenienti dall’alto o dagli esperti, ma protagonisti attivi della ricerca. Le relazioni svolte al convegno da alcuni di loro ne sono state una valida dimostrazione, e forse non è azzardato sostenere che attraverso di essa la scuola ogliastrina ha avuto modo di migliorare e di crescere, non nel senso di avere risolto i suoi problemi, che sono poi, salvo le inevitabili variazioni locali, i problemi di tutte le scuole della Sardegna, ma almeno di averne più matura coscienza, condizione indispensabile per affrontarli con possibilità di successo.
Si diceva all’inizio che l’iniziativa ha potuto avere luogo grazie ad un accordo tra la Provincia dell’Ogliastra e l’IRRE, poi soppresso per volere del ministro Fioroni. Va detto che nessuno ha versato lacrime di dolore quando la legge finanziario del 2007 ha decretato la chiusura di questo istituto in Sardegna e con esso di tutti gli altri omologhi istituti presenti e operanti nelle altre Regioni. Così come nessuno ha fatto salti di gioia quando al loro posto è stato creato, per ora solo sulla carta, ed in curiosa controtendenza rispetto alla buona novella del federalismo scolastico, un‘agenzia nazionale, l’ANSAS sopra menzionata, da tre anni in attesa di un regolamento che ne delinei la struttura e ne disegni il profilo operativo, per ora articolato in sezioni regionali nominalmente allocate presso le Direzioni scolastiche regionali.
Ma è da ritenere che quanto accade nelle periferie scolastiche dell’Isola non interessi più di tanto al dottor Massimo Radiciotti, che, pur risiedendo nel Lazio, dirige a Cagliari la nascente Agenzia, se è potuto accadere che al convegno di Arbatax, fra tante illustri presenze, sia mancata proprio la sua, la sola che non doveva mancare, dal momento che tra i compiti dell’Agenzia figura proprio la promozione della ricerca educativa. Giacché di questi tempi è costume formulare domande, qualcuno potrebbe chiedere al dottor Armando Pietrella, Direttore scolastico regionale, presente al convegno, le ragioni di tale assenza. E’ infatti paradossale che un’agenzia finanziata dallo Stato per offrire alle scuole i supporti tecnici necessari al miglioramento del servizio latiti al momento del bisogno e invece di favorire l’innovazione di fatto la ostacoli.
Gabriele Uras
Dirigente Tecnico MIUR in pensione
già Presidente IRRE Sardegna
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