Per una riforma credibile, modificare la norma sui licenziamenti economici
La Cisl sta lavorando per ottenere modifiche alle norme sui licenziamenti economici. Lo afferma Bonanni, sollecitando l'impegno e le responsabilità dei partiti e del Parlamento.
"Siamo pienamente d’accordo con Fassina. Anche la Cisl vuole cambiare la norma sui licenziamenti economici e fare una riforma del lavoro credibile”. Lo ha dichiarato Raffaele Bonanni, Segretario Generale Cisl. "E' quello su cui ci stiamo impegnando in queste ore. Anche noi vogliamo il modello tedesco. Speriamo che con il sostegno del Pd lo otterremo e chiariremo tutti insieme ai lavoratori la bontà delle soluzioni che abbiamo trovato".
"Sull'art.18 abbiamo trovato un compromesso che può essere ancora migliorato, se il Parlamento ci dà una mano, daremo anche noi una mano. In queste ore stiamo lavorando, abbiamo qualche giorno di tempo per modificare e per migliorare il testo, che non è definito”, ha spiegato Bonanni, invitando però anche a guardare al provvedimento nel suo complesso. ''Nel fine settimana vedremo quello che manca. Si tratta di linee guida che noi stiamo riempiendo. Quindi - ha detto Bonanni - il giudizio definitivo lo daremo alla fine''.
"In particolare - ha spiegato - puntiamo a migliorare la trasparenza della comunicazione alle Rsu di quel che l'azienda vuole fare in caso di licenziamenti economici. Chiediamo di rafforzare ancora di più alcuni aspetti che riguardano il lavoro ma la partita in Parlamento è in mano alle forze politiche che sostengono Monti - ha proseguito Bonanni - Ben vengano le iniziative parlamentari, perchè tutto ciò che non siamo riusciti a far transitare con il dialogo, lo sosterremo anche in sede parlamentare, ma il sindacato non è in Parlamento ed il gioco è in mano ad altri".
Parlando poi del metodo di confronto fra il Governo e le parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro, ha aggiunto: "La concertazione non è un pranzo di gala, con cravatta e vestito blu. Mira a risolvere i problemi, quindi quando si parla di concertazione probabilmente governo e parti sociali pensano a qualcosa di diverso. La concertazione implica farsi coinvolgere fino in fondo, prendersi delle responsabilità, ma a me pare che ci sia chi le responsabilità non se le vuole prendere, nè con il governo Monti, nè con i governi precedenti".
In merito a un'eventuale estensione dell'articolo 18 anche ai dipendenti pubblici "siamo contrari - ha detto - perchè si è parlato del settore dell'industria e dei servizi. Ricordo che il ministro Fornero all'inizio della trattativa ha detto che il pubblico impiego non era coinvolto".
"Siamo pienamente d’accordo con Fassina. Anche la Cisl vuole cambiare la norma sui licenziamenti economici e fare una riforma del lavoro credibile”. Lo ha dichiarato Raffaele Bonanni, Segretario Generale Cisl. "E' quello su cui ci stiamo impegnando in queste ore. Anche noi vogliamo il modello tedesco. Speriamo che con il sostegno del Pd lo otterremo e chiariremo tutti insieme ai lavoratori la bontà delle soluzioni che abbiamo trovato".
"Sull'art.18 abbiamo trovato un compromesso che può essere ancora migliorato, se il Parlamento ci dà una mano, daremo anche noi una mano. In queste ore stiamo lavorando, abbiamo qualche giorno di tempo per modificare e per migliorare il testo, che non è definito”, ha spiegato Bonanni, invitando però anche a guardare al provvedimento nel suo complesso. ''Nel fine settimana vedremo quello che manca. Si tratta di linee guida che noi stiamo riempiendo. Quindi - ha detto Bonanni - il giudizio definitivo lo daremo alla fine''.
"In particolare - ha spiegato - puntiamo a migliorare la trasparenza della comunicazione alle Rsu di quel che l'azienda vuole fare in caso di licenziamenti economici. Chiediamo di rafforzare ancora di più alcuni aspetti che riguardano il lavoro ma la partita in Parlamento è in mano alle forze politiche che sostengono Monti - ha proseguito Bonanni - Ben vengano le iniziative parlamentari, perchè tutto ciò che non siamo riusciti a far transitare con il dialogo, lo sosterremo anche in sede parlamentare, ma il sindacato non è in Parlamento ed il gioco è in mano ad altri".
Parlando poi del metodo di confronto fra il Governo e le parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro, ha aggiunto: "La concertazione non è un pranzo di gala, con cravatta e vestito blu. Mira a risolvere i problemi, quindi quando si parla di concertazione probabilmente governo e parti sociali pensano a qualcosa di diverso. La concertazione implica farsi coinvolgere fino in fondo, prendersi delle responsabilità, ma a me pare che ci sia chi le responsabilità non se le vuole prendere, nè con il governo Monti, nè con i governi precedenti".
In merito a un'eventuale estensione dell'articolo 18 anche ai dipendenti pubblici "siamo contrari - ha detto - perchè si è parlato del settore dell'industria e dei servizi. Ricordo che il ministro Fornero all'inizio della trattativa ha detto che il pubblico impiego non era coinvolto".
Etichette: lavoro
<< Home