La scuola in piazza il 31 ottobre. "La nostra è una manifestazione sindacale"
di Andrea Benvenuti
Da soli, per un'iniziativa tutta sindacale come è nello stile della Confederazione, con l'obiettivo di rilanciare una vertenza a cui il Governo deve dare risposte concrete. E' questo il significato della manifestazione nazionale del prossimo 31 ottobre che Cisl Scuola e Cisl hanno presentato oggi in conferenza stampa a margine dell'assemblea nazionale del sindacato di categoria.
Tre i punti fermi della vertenza: cambiare la manovra perché i tagli sono draconiani e insostenibili, assicurare risorse per il rinnovo del contratto in modo da valorizzare il lavoro del personale e stabilizzare il lavoro dando risposta al problema del precariato con la copertura dei posti vacanti e disponibili. La scuola non riesce a reggere l'urto delle misure del Governo: oggi ci sono 3.826 classi in meno e 37.441 alunni in più, i plessi sono sovraffollati e non sicuri, le aule non sono vivibili, il personale amministrativo del tutto insufficiente non solo per svolgere i compiti di sorveglianza, assistenza e pulizia ma addirittura per aprire gli istituti scolastici la mattina.
Quello del personale Ata è una drammatica emergenza. Dei 44.500 tagli decisi dalla manovra, 30 mila sono gli ex bidelli. E poi c'è il problema dei precari. Nel complesso delle graduatorie si parla di diverse centinaia di migliaia di persone. Chiedere di risolvere il problema per tutti e subito è improponibile. La Cisl chiede di confrontarsi, aprire un tavolo e trovare soluzioni possibili e appropriate. Non servono demagogie e populismi. Si dovrebbe iniziare dai posti vacanti e disponibili che riguardano 30 mila docenti e 73 mila Ata. Per il prossimo anno 40 mila persone andranno in pensione: è necessario che il governo assicuri la copertura e il turn over.
"Le nostre rivendicazioni sono sostenute dalla spinta sindacale, non sono demagogiche ma realistiche - ha detto Raffaele Bonanni nel corso della conferenza stampa - La situazione è grave, il taglio di 8 miliardi è insostenibile. Chiediamo di rivedere il piano con un tavolo di confronto e trattativa seria". In caso contrario la Cisl andrà avanti perché la scuola è il paese, serve un piano di edilizia scolastica per ovviare al fatto che la maggior parte dei plessi non sono nati per accogliere scuole. "Il ministro Tremonti rivaluta il posto fisso ma devono conseguire fatti concreti - ha aggiunto Bonanni - Se si parla di stabilizzazione si deve farlo e rivedere i criteri di flessibilità e di contribuzione a favore del personale". Appello anche al ministro Gelmini che si deve "dedicare alla scuola con la pazienza dell'interlocuzione con tutti i soggetti interessati". La scuola non è un moloch ma una realtà variegata e articolata su territorio. "Bisogna affrontare il precariato con senso di responsabilità - ha chiarito Francesco Scrima della Cisl Scuola - Iniziamo a mettere in ruolo quelli che devono coprire i posti vacanti e disponibili, va garantito il turn over del personale e va affrontata l'emergenza del personale Ata". E poi c'è il contratto. "Il rinnovo è sacrosanto, servono risorse adeguate - ha detto Scrima - e bisogna valorizzare le professionalità del personale. Siamo disponibili al confronto ma chiediamo che i risparmi di spesa siano investiti nella valorizzazione professionale". La vertenza è sindacale. La Cisl va da sola per non offrire il fianco a populismi e demagogie di destra e di sinistra. Al centro ci sono gli interessi dei lavoratori e del paese. La scuola sarà a Roma il 31 ottobre in piazza Bocca della Verità alle ore 11. La vertenza andrà avanti. La piattaforma è costruita su esigenze serie a cui il Governo deve rispondere in modo concreto.
(20 ottobre 2009)
Da soli, per un'iniziativa tutta sindacale come è nello stile della Confederazione, con l'obiettivo di rilanciare una vertenza a cui il Governo deve dare risposte concrete. E' questo il significato della manifestazione nazionale del prossimo 31 ottobre che Cisl Scuola e Cisl hanno presentato oggi in conferenza stampa a margine dell'assemblea nazionale del sindacato di categoria.
Tre i punti fermi della vertenza: cambiare la manovra perché i tagli sono draconiani e insostenibili, assicurare risorse per il rinnovo del contratto in modo da valorizzare il lavoro del personale e stabilizzare il lavoro dando risposta al problema del precariato con la copertura dei posti vacanti e disponibili. La scuola non riesce a reggere l'urto delle misure del Governo: oggi ci sono 3.826 classi in meno e 37.441 alunni in più, i plessi sono sovraffollati e non sicuri, le aule non sono vivibili, il personale amministrativo del tutto insufficiente non solo per svolgere i compiti di sorveglianza, assistenza e pulizia ma addirittura per aprire gli istituti scolastici la mattina.
Quello del personale Ata è una drammatica emergenza. Dei 44.500 tagli decisi dalla manovra, 30 mila sono gli ex bidelli. E poi c'è il problema dei precari. Nel complesso delle graduatorie si parla di diverse centinaia di migliaia di persone. Chiedere di risolvere il problema per tutti e subito è improponibile. La Cisl chiede di confrontarsi, aprire un tavolo e trovare soluzioni possibili e appropriate. Non servono demagogie e populismi. Si dovrebbe iniziare dai posti vacanti e disponibili che riguardano 30 mila docenti e 73 mila Ata. Per il prossimo anno 40 mila persone andranno in pensione: è necessario che il governo assicuri la copertura e il turn over.
"Le nostre rivendicazioni sono sostenute dalla spinta sindacale, non sono demagogiche ma realistiche - ha detto Raffaele Bonanni nel corso della conferenza stampa - La situazione è grave, il taglio di 8 miliardi è insostenibile. Chiediamo di rivedere il piano con un tavolo di confronto e trattativa seria". In caso contrario la Cisl andrà avanti perché la scuola è il paese, serve un piano di edilizia scolastica per ovviare al fatto che la maggior parte dei plessi non sono nati per accogliere scuole. "Il ministro Tremonti rivaluta il posto fisso ma devono conseguire fatti concreti - ha aggiunto Bonanni - Se si parla di stabilizzazione si deve farlo e rivedere i criteri di flessibilità e di contribuzione a favore del personale". Appello anche al ministro Gelmini che si deve "dedicare alla scuola con la pazienza dell'interlocuzione con tutti i soggetti interessati". La scuola non è un moloch ma una realtà variegata e articolata su territorio. "Bisogna affrontare il precariato con senso di responsabilità - ha chiarito Francesco Scrima della Cisl Scuola - Iniziamo a mettere in ruolo quelli che devono coprire i posti vacanti e disponibili, va garantito il turn over del personale e va affrontata l'emergenza del personale Ata". E poi c'è il contratto. "Il rinnovo è sacrosanto, servono risorse adeguate - ha detto Scrima - e bisogna valorizzare le professionalità del personale. Siamo disponibili al confronto ma chiediamo che i risparmi di spesa siano investiti nella valorizzazione professionale". La vertenza è sindacale. La Cisl va da sola per non offrire il fianco a populismi e demagogie di destra e di sinistra. Al centro ci sono gli interessi dei lavoratori e del paese. La scuola sarà a Roma il 31 ottobre in piazza Bocca della Verità alle ore 11. La vertenza andrà avanti. La piattaforma è costruita su esigenze serie a cui il Governo deve rispondere in modo concreto.
(20 ottobre 2009)
Etichette: bonanni, conquiste del lavoro, contratto, dichiarazioni Scrima, organici, precari, stampa
<< Home