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CISL SCUOLA ORISTANO

Segretaria Generale: ELENA AROFFU ***Segretari: BERNARDO CASU, BARBARA RASPA. -SEDE: 09170 ORISTANO P.za Roma Gall. Porcella 4 -tel. 0783.70674 /71003 Fax 71907 e-mail: CislScuola.Oristano@cisl.it - Orari di apertura: vedi link "CONTATTACI" in questa pagina* Per iscriverti:RSU CISL della SCUOLA o Sede Provinciale * Alle Elezioni ENAM hanno votato CISL SCUOLA: 3 insegnanti su 4, il 75,5%. - Webmaster: PINO CIULU

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mercoledì 30 settembre 2009

NON PER POLEMICA, MA PER AMORE DI VERITA'

E' falso affermare - come fa oggi il segretario della FLC Cgil - che le misure per i precari configurano "un meccanismo di difficile gestione che non aggiunge nulla di nuovo alle attuali normative ed anzi in alcune parti le peggiora".

Affermazioni non supportate da alcuna argomentazione e lontane dal vero, perché in realtà:

* si ampliano le possibilità di lavoro, con l'utilizzo su un numero maggiore di scuole;
* si semplificano le modalità di accesso all'indennità di disoccupazione;
* si assicura comunque la valutazione del servizio in misura pari a quello svolto nell'anno precedente.

La confusione totale noi la vediamo nel comportamento di chi da un lato frequenta attivamente tavoli ufficiali e ufficiosi, con proposte - spesso accolte - che contribuiscono alla redazione di provvedimenti volti a tutelare chi perde il lavoro, dall'altra si straccia le vesti rivendicando risposte che a quei tavoli sa benissimo di non poter ottenere.

Anche noi vogliamo mettere in discussione i tagli, o stabilizzare il lavoro, e ci stiamo mobilitando per questo in una vertenza che sappiamo difficile e impegnativa: nel frattempo lavoriamo col massimo impegno per ottenere le risposte possibili, che tutelino concretamente la gente che rappresentiamo, senza inutili demagogie che sono la caricatura dell'agire sindacale.

Roma, 30 settembre 2009

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola

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Misure straordinarie per i precari: il decreto ministeriale e i modelli di domanda (entro il 9.10), oltre le schede CISL Scuola

Dai "link" i seguenti provvedimenti:
1) il D.M. n. 82 del 29.9.2009;
2) la nota prot. 14655 del 30.9.2009;
3) il modello di domanda "docente";
4) il modello di domanda "ATA";
5) l'elenco dei distretti scolastici
(e le "schede CISL Scuola").
Termine perentorio di presentazione dei modelli di domanda: venerdì 9 ottobre 2009.


Trovi tutta la documentazione allegata e citata, sul sito della CISL SCUOLA Nazionale il cui link trovi anche sulla colonna destra della pagina.

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Bollettino di guerra.

Cronache degli incidenti sul lavoro n. 322

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Fis e voci accessorie. Incontro al Miur.

Si è svolto nel pomeriggio di ieri, 29 settembre, l’incontro da tempo richiesto e più volte sollecitato sulle tematiche relative al Fis, con riferimento alla determinazione ed assegnazione, e alle voci relative alla pratica sportiva, alle funzioni strumentali, agli incarichi specifici, etc. con riferimento alla individuazione dei criteri e parametri per l’attribuzione delle risorse alle scuole.

La CISL Scuola ha chiesto all’Amministrazione comportamenti che permettano alle istituzioni scolastiche di avere certezza dei finanziamenti in relazione anche alla contrattazione integrativa di scuola.

In tal senso è stata richiesta l’emanazione di una nota che, in attesa della definizione dei nuovi criteri di attribuzione, chiarisca le modalità operative cui debbano attenersi le scuole.

La CISL Scuola ha richiesto altresì all’Amministrazione, ai fini della individuazione dei parametri e dell’ utilizzo completo delle risorse, una serie di dati concernenti gli addetti in organico di diritto, i punti di erogazione del servizio, la consistenza del personale Ata a tempo determinato.

Nel frattempo è stata sollecitata l’erogazione dei finanziamenti spettanti, compresa una consistente tranche di acconto del nuovo Fis, ai fini di incrementare la liquidità di cassa delle scuole.

L’Amministrazione ha condiviso le problematiche evidenziate dalla organizzazioni sindacali affermando peraltro che i dati ufficiali sugli organici saranno disponibili a seguito della annuale pubblicazione del Miur. Ha concordato sulla opportunità di una comunicazione alle scuole e si è impegnata a predisporre una bozza di nota da sottoporre alle OO.SS..

L’incontro è stato aggiornato a martedì 6 ottobre.

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martedì 29 settembre 2009

Finalmente il decreto sui precari. Ora però bisogna fare di più

L’emanazione del decreto-legge con misure straordinarie per i precari e delle norme applicative portano finalmente a conclusione una vicenda che avrebbe potuto e dovuto chiudersi molto prima dell’avvio dell’anno scolastico.

I provvedimenti messi in atto, che sono stati oggetto di un lungo confronto tra Amministrazione e Sindacati, offrono - come abbiamo sempre sostenuto - una prima risposta ad una situazione di emergenza che imponeva di assicurare concretamente tutele giuridiche ed economiche a persone rimaste senza lavoro.

Attraverso la priorità nelle supplenze, modalità agevolate di accesso al trattamento di disoccupazione, il riconoscimento del punteggio per l’intero anno di servizio si assicura a migliaia di lavoratori il mantenimento di un rapporto che altrimenti sarebbe venuto meno.

E’ chiaro. Tuttavia. che ora si impongono altre scelte di politica scolastica, a partire da quelle che riguardano gli organici del personale, e un più forte impegno per la stabilizzazione del lavoro attraverso la piena attuazione del piano di assunzioni avviato dalla Finanziaria 2007.

Tutto ciò richiede necessariamente una rimessa in discussione degli interventi sulla scuola, troppo gravosi per la funzionalità del sistema di istruzione e per le ricadute sul piano occupazionale: chiediamo di rivedere entità e tempi di una manovra che si sta confermando, come da sempre denunciato, davvero insostenibile.

Roma, 29 settembre 2009

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola

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Graduatorie d'Istituto. Pubblicate le graduatorie definitive.

Presso gli Istituti Scolastici della provincia sono state pubblicate le gradutorie definitive per le supplenze di 2^ e 3^ fascia.

Esse possono essere prese in visione presso le singole scuole.

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ANSAS e INVALSI: dal MIUR le "linee di azioni" e gli "obiettivi generali" per orientare l'attività dell'Agenzia e dell'Istituto

Sono stati pubblicati i due provvedimenti con i quali, per l'a.s. 2009/10, il Ministero esplicita le priorità finalizzate ad orientare l'attività dell'ANSAS ("Atto di Indirizzo", prot. n. 8544 del 6.8.2009) e individua gli obiettivi generali delle politiche educative nazionali cui l'INVALSI dovrà attenersi per lo svolgimento della propria attività istituzionale (Direttiva n. 76, di pari data).


Leggi tutto il testo della notizia e la documentazione allegata e citata, sul sito della CISL SCUOLA Nazionale il cui link trovi anche sulla colonna destra della pagina.

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Marina Enna Coordinatrice Provinciale dei Dirigenti Scolastici.

Nella odierna riunione dei Dirigenti Scolastici soci CISL SCUOLA, è stata designata quale Coordinatrice Provinciale la Dott.ssa Marina Enna, Dirigente dell'Istituto Comprensivo di Milis.

La stessa parteciperà il 2 ottobre alla riunione del Coordinamento Regionale presieduto da Felice Catasta.

Alla neo Coordinatrice, i migliori auguri dalla CISL SCUOLA.

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INPDAP. Stato di avanzamento domande per prestazioni creditizie e sociali.

INPDAP SEDE DI ORISTANO


Oggetto: “Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali Inpdap” - stato di avanzamento delle domande – aggiornamento mensile

Pervengono dall’utenza di questa Direzione Provinciale numerosi solleciti in ordine alla liquidazione delle domande di piccolo prestito e prestito pluriennale presentate dagli iscritti alla “Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali Inpdap”.
Come è noto, la Direzione Provinciale Inpdap di Oristano può liquidare le suddette pratiche soltanto:
1.previo trasferimento dei fondi necessari dalla Direzione Centrale Ragioneria e Finanza dell’Inpdap al conto corrente di questa Sede;
2.secondo l’ordine cronologico di ricezione della domanda.
Al 1° ottobre 2009, lo stato di avanzamento delle domande in oggetto è il seguente:
Piccoli prestiti – domande pervenute all’Inpdap fino al 31 maggio 2009.
Prestiti Pluriennali – domande pervenute all’Inpdap fino al 31 maggio 2009.

La Direzione Provinciale Inpdap di Oristano aggiornerà lo stato di avanzamento delle domande relative alla “Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali Inpdap” con successive comunicazioni aventi cadenza mensile.
Si fa presente che le residue domande giacenti, non soddisfatte al 31.12.2009 per carenza di fondi, saranno respinte e dovranno eventualmente essere ripresentate nel 2010.
In relazione alla materia, solo quanto riportato nella presente nota e nei suoi successivi aggiornamenti mensili riveste carattere di ufficialità. Il personale della Sede dovrà attenersi esclusivamente a quanto sopra nella comunicazione con l’utenza.
Per quanto riguarda invece le attività sociali dell’Istituto per giovani (borse di studio, convitti, dottorati, english test, master, vacanze studio, work experience) e anziani (case albergo, soggiorni senior) e i relativi bandi, si rimanda integralmente agli aggiornamenti reperibili sul sito internet dell’Istituto www.inpdap.it .
Si pregano pertanto gli Enti e le Associazioni in indirizzo di diffondere la presente nota
ai propri dipendenti e iscritti.

Cordiali saluti
Il Dirigente
f.to Dott. Luca Cancelliere

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domenica 27 settembre 2009

Non ci interessa la polemica!

Non ci interessa la polemica, e non ci piace, tanto che ci siamo sempre guardati bene dall’alimentarla. Per nostro costume, siamo abituati a reagire solo se provocati.

Nel caso in questione, non possiamo tacere di fronte alle accuse, più o meno velate, di connivenza con presunti atti liberticidi o limitativi della democrazia. Su queste cose non si scherza, e chi si permette di gettare sulla CISL sospetti del genere ha le risposte che merita.

La Flc CGIL conosceva benissimo il nostro pensiero sul rinnovo delle RSU, quindi non finga di scoprire adesso cose note da tempo: prese di posizione assunte in sedi ufficiali (ARAN), sempre chiaramente argomentate e ampiamente pubblicizzate.

La Flc CGIL sa anche benissimo che niente e nessuno impedisce, laddove ce ne sia bisogno, di rinnovare una RSU decaduta o di istituirla negli istituti scolastici di nuova formazione.

La piena funzionalità della contrattazione d’istituto sta a cuore anche a noi, non serve che altri ci diano lezioni di cui non abbiamo bisogno e per cui, francamente, non hanno titolo.

Soprattutto non accettiamo, dalla CGIL e da nessun altro, lezioni di democrazia.

E’ mai possibile che in questo Paese –ora per la scuola, domani per qualche altro comparto- la CGIL si consideri l’unica ed esclusiva custode della democrazia e pensi che tutti gli altri sindacati lavorino per mortificarla e umiliarla?

Né tantomeno accettiamo lezioni di confederalità, perché confederalità vuol dire farsi carico di trovare soluzioni praticabili rispetto ai problemi dei più deboli.

Proprio la vertenza sul precariato è il terreno di un impegno vero in questa direzione: i più deboli vanno aiutati, non strumentalizzati; hanno diritto a risultati concreti non a illusioni, favole e demagogia. In questa fase politica e sindacale si stanno esprimendo, del tutto legittimamente, posizioni e atteggiamenti diversi sulle azioni da assumere; qualcuno è indotto a privilegiare sempre e comunque lo scontro, qualche altro a rivendicare, prima di tutto, l’esercizio di prerogative negoziali che sono il terreno proprio e specifico dell’agire sindacale.

Fortemente convinti delle nostre opinioni e delle nostre scelte, non ci siamo però mai arrogati il diritto di indicarle come le sole “giuste e legittime” e rispettiamo comunque quelle altrui. Chiediamo alla CGIL di fare altrettanto, evitando di salire ogni volta sul pulpito ad impartire prediche al mondo su come si debba fare sindacato e su come si debba difendere la democrazia. Non è così che si contribuisce a ristabilire un clima in cui il confronto sia soprattutto ascolto, rispetto e dialogo, non sordità e pretestuoso contrasto. Con l’arroganza e la presunzione non si costruisce l’unità sindacale, né dal basso né dall’alto.

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sabato 26 settembre 2009

PRECARI, PUBBLICATO IL DECRETO

Il Decreto Legge 25 settembre 2009, n. 134 recante "Disposizioni urgenti per garantire la continuita' del servizio scolastico ed educativo per l'anno 2009-2010" è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed è quindi immediatamente efficace.

Le OO.SS. sono state convocare per le ore 15 di lunedì 28 settembre p.v. per l'informativa sul Decreto Ministeriale in via di emanazione.


Leggi il testo del decreto legge, sul sito della CISL SCUOLA Nazionale il cui link trovi anche sulla colonna destra della pagina.

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venerdì 25 settembre 2009

Agenda Sindacale .

mar 22 settembre Riunione in Provincia sui problemi dei Precari
mer 23 settembre Conciliazione presso la Direzione Provinciale del Lavoro per un gruppo di lavoratori della scuola
gio 24 settembre contrattazione IC Cuglieri
ven 25 settembre contrattazione ITIS Othoca
ven 25 settembre Conciliazione c/o Direzione Provinciale del Lavoro per un gruppo di lavoratori della scuola

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La propaganda ha un limite

Stupisce che la Flc CGIL si stupisca del fatto che la CISL sia favorevole ad un rinvio - che non è certo un'abolizione! - delle elezioni per le "RSU Scuola". E' un rinvio che la CISL, insieme a tutte le altre sigle sindacali rappresentative del comparto scuola, CGIL esclusa, ha proposto apertamente nella sede deputata, che è l'ARAN, con motivazioni dettate da elementare buon senso.

Come è noto, infatti, sono in corso di modifica gli attuali comparti del Pubblico Impiego, insieme alle regole che dovranno precisare i livelli di contrattazione.

Va da sé che il rinvio lascerebbe pienamente attive ed operanti le attuali RSU, così come è inevitabile che si rimandi la verifica della rappresentatività, come previsto dall'Accordo Governo-Organizzazioni Sindacali, al momento in cui siano definiti i nuovi comparti.

Non c'è, quindi, alcuna incoerenza da parte nostra nell'aver sottoscritto, con il calendario delle operazioni di voto, un atto dovuto in attesa di decisioni da assumere in sede legislativa.

E', invece, davvero fuori luogo denunciare inesistenti attentati alla democrazia sindacale. Chi fa queste affermazioni contribuisce a quell'imbarbarimento delle relazioni di cui vorrebbe scaricare su altri la responsabilità.

Polemiche come queste confermano il sospetto che per la CGIL, da qualche tempo, conti soprattutto propagandare se stessa, cavalcando a tal fine ogni pretesto e ogni disagio. Così è stato con la mancata firma dell'ultimo contratto (e aspettiamo ancora oggi di vederne - come promesso - uno migliore). Così è in questi giorni, quando si definiscono "presa in giro" le misure straordinarie per i precari, per la cui applicazione la CGIL partecipa comunque al "tavolo di confronto".

E potremmo continuare.

La propaganda può forse aiutare ad "ottenere qualche voto in più", ma sicuramente non risolve i problemi della gente, così come la vera democrazia non si rafforza invocando un voto fine a se stesso.

Restiamo convinti che - solo in presenza della chiara definizione della natura, delle competenze e della dislocazione degli organismi - le elezioni possano assumere la valenza "alta" di fondamentale momento di partecipazione e scelta, e non ridursi ad una sterile contesa fra sigle sindacali.

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Influenza pandemica da virus A/H1N1V. Raccomandazioni per le scuole.

Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca

Ministero del Lavoro, della Salute e
delle Politiche Sociali

Oggetto: RACCOMANDAZIONI PER LA GESTIONE DEI CASI DI INFLUENZA PANDEMICA DA VIRUS A/H1N1V NELLE SCUOLE NELL’ATTUALE FASE PANDEMICA (FASE 6 - LIVELLO 1)

Il presente documento è stato concordato tra le due Amministrazioni in epigrafe e contiene indicazioni, di ordine sanitario e amministrativo, sui comportamenti che le scuole debbono osservare al verificarsi delle circostanze nello stesso documento evidenziate. Esso non vuole essere esaustivo rispetto alle concrete situazioni che possono verificarsi e che possono presentare caratteristiche tali da richiedere giudizi di adattamento, valutabili caso per caso.

Aggiornamenti e nuove eventuali informazioni verranno prontamente inviate a seguito delle indicazioni del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e dell’Unità di crisi, in esso istituita.

Si ritiene, tuttavia, di segnalare che la sintomatologia dell’influenza A/H1N1V non si discosta, allo stato attuale, da quella di altre analoghe forme di influenza stagionale.

1. MISURE IGIENICHE E COMPORTAMENTALI DA ADOTTARE A SCUOLA (da parte degli studenti e del personale)

 Igiene delle mani: lavare regolarmente le mani con acqua e sapone, soprattutto dopo avere tossito, starnutito e avere soffiato il naso;

 Corretta gestione delle secrezioni respiratorie (“etichetta respiratoria”): coprire la bocca ed il naso quando si tossisce e si starnutisce, possibilmente con un fazzoletto di carta, da gettare immediatamente nella spazzatura dopo l’uso;

 Pulizia ordinaria, con i normali prodotti comunemente in uso, delle superfici e suppellettili che sono a contatto con le mani (banchi, sedie, lavagne, dispostivi elettronici utilizzati: video-proiettori, computer, ecc.). Effettuare la pulizia subito, nei casi in cui tali superfici si presentino visibilmente sporche;

 Non consumare cibi, bevande già assaggiate da altri, o da confezioni non integre;

 Non mangiare utilizzando le posate di altri;

 Non portare alla bocca penne, gomme, matite ed altro materiale di uso scolastico e/o comune;

 Aerare le aule e gli ambienti regolarmente durante l'intervallo e dopo la fine di tutte le attività scolastiche quotidiane.

2. RESTARE A CASA QUANDO SI È MALATI
Gli studenti e il personale scolastico che manifestino febbre o sindrome simil-influenzale*
(*generalmente febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari e articolari, brividi, debolezza, malessere generale e, a volte, vomito e/o diarrea) devono responsabilmente rimanere a casa nel proprio ed altrui interesse, ed è consigliabile contattare il proprio medico o pediatra di famiglia, quando i sintomi persistono o si aggravano.

I VANTAGGI di tale misura sono:

 evitare l’insorgenza di complicanze dell’influenza per la persona che ne è affetta;

 evitare di contagiare altre persone (tra cui persone che appartengono a categorie a rischio di sviluppare gravi sequele);

 limitare e/o circoscrivere il diffondersi dell’evento morboso

La riammissione alla vita di comunità è consigliabile dopo 48 ore, e comunque non prima di 24 ore dalla scomparsa della febbre, salvo diversa indicazione da parte del medico.

Tale periodo, tuttavia, varia a seconda del quadro clinico e della scomparsa della febbre.
Pertanto, si raccomanda di mantenere il flusso informativo tra amministrazione scolastica, ASL, medici e pediatri curanti e genitori in maniera più coerente possibile.

E’ altresì fortemente raccomandata la corretta gestione delle secrezioni respiratorie (“etichetta respiratoria”), come precisato al punto 1.

Poiché è stato evidenziato, tramite test di laboratorio, che i bambini in particolare possono
eliminare, attraverso le secrezioni respiratorie, il virus influenzale oltre le 24 ore dalla scomparsa della febbre, seppure con frequenza minore rispetto agli individui febbrili, è raccomandata comunque, al ritorno a scuola, la corretta applicazione della gestione delle secrezioni respiratorie e l’igiene delle
mani, per limitare il più possibile il contagio di persone appartenenti a categorie a rischio di complicanze.

La riammissione a scuola avverrà secondo le modalità già in uso nelle singole Regioni e province Autonome.

3. STUDENTI E PERSONALE SCOLASTICO CHE PRESENTANO I SINTOMI
INFLUENZALI

In caso di febbre o sintomatologia influenzale* il personale scolastico deve contattare direttamente i genitori o chi ne fa le veci, per la presa in carico dei minori a domicilio.

Nel caso la sindrome influenzale* si manifesti nel personale della scuola, il dirigente scolastico, o chi da lui delegato, lo inviterà a recarsi a casa ed eventualmente a contattare il medico curante, il quale si occuperà dei provvedimenti di astensione dal lavoro, come da normativa vigente.

Resta indispensabile e doveroso, ai fini di sanità pubblica, mantenere la gestione
trasparente dell’informazione tra il Responsabile dell’Istituzione scolastica, il competente servizio della ASL di riferimento territoriale, i medici curanti (pediatra, medico di medicina generale) e i genitori.

In corrispondenza del picco epidemico atteso, sarà pianificato con le Regioni/PP.AA. un sistema sentinella per monitorare le assenze (dagli asili nido alle scuole superiori), identificando le scuole da coinvolgere per ciascuna Azienda Sanitaria Locale, d’intesa con le Autorità scolastiche.
Tali dati permetteranno di monitorare l’andamento delle assenze rispetto al dato storico degli anni precedenti, l’evoluzione della curva epidemica, l’eventuale presenza di un cluster all’interno di una scuola.

4. GESTIONE DELLA LOGISTICA SCOLASTICA COME PREVENZIONE

In caso di picchi o di focolai diffusi di influenza pandemica da virus AH1N1v, potranno essere implementate misure per limitare gli ‘assembramenti’ e, secondo le indicazioni della ASL competente, si valuterà, da parte dei Dirigenti scolastici, la possibilità di posporre gite scolastiche, eventi e altre manifestazioni che assemblino più classi/istituti scolastici nei periodi di picco della patologia.

5. EVENTUALE CHIUSURA MIRATA DI SCUOLE.

I vantaggi della chiusura delle scuole appaiono decisamente modesti in relazione ai problemi sociali, sanitari e di sicurezza che si verrebbero a creare.

La chiusura può invece mantenere un significato di opportunità in presenza di un andamento particolarmente grave dei casi di malattia. Tali situazioni, ad oggi a bassissima probabilità di accadimento, saranno valutate al momento ed potranno essere, eventualmente, oggetto di ulteriori indicazioni.

Su segnalazione delle autorità sanitarie - ASL, e previa adeguata valutazione del rischio, il Sindaco del Comune ove è sita la scuola, d’intesa con il dirigente scolastico, può determinare la sospensione in tutto o in parte delle attività didattiche per gli studenti o la possibile chiusura della scuola.

La durata della sospensione delle attività didattiche o della chiusura della scuola dipenderà dalla gravità e dall’estensione della malattia.

Le scuole, per le quali sarà disposta la sospensione dell’attività didattica, potranno comunque rimanere accessibili agli insegnanti e al personale, per facilitare la continuità dell’insegnamento, anche se con altre modalità.

Roma, 18 settembre 2009

IL MINISTRO
F.to On.le Mariastella GELMINI

IL VICE MINISTRO alla SALUTE
F.to Prof. Ferruccio FAZIO

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giovedì 24 settembre 2009

Il testo dell'intervento del Presidente Napolitano alla cerimonia di apertura dell'a.s. 09/10 (Palazzo del Quirinale, 24.9.2009)

L'intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla cerimonia di apertura dell'anno scolastico raccoglie tutto il nostro apprezzamento. In modo semplice e chiaro sono indicati i tratti essenziali di una "buona scuola", che promuove le eccellenze senza rinunciare ad essere la scuola "di tutti e di ciascuno", fattore di crescita e di coesione sociale, operante nel segno dell'inclusione, della tolleranza, della serietà e della responsabilità.

Forte il richiamo, nelle parole del Presidente Napolitano, alla dimensione comunitaria cui deve sempre traguardare la formazione della persona, che si realizza pienamente solo nella relazione con gli altri. Un richiamo in forte sintonia col valore della solidarietà, che da sempre orienta il pensiero e l'azione del sindacato.

* * *

Palazzo del Quirinale, 24 settembre 2009

Il discorso del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano

Rivolgo innanzitutto un cordiale saluto alle autorità che sono oggi qui in rappresentanza del Governo e del Parlamento. Anche quest'anno saluto e ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questa cerimonia, con il proprio lavoro e con la propria partecipazione.

Un saluto speciale ai veri protagonisti dell'evento: ai ragazzi qui presenti, a quelli che ci seguono da lontano.

Un saluto a tutto il mondo della scuola, con particolare affetto e fiducia agli insegnanti che sono il muro maestro della nostra scuola, ed egualmente ai tecnici, al personale non docente.

E insieme un saluto alle famiglie degli alunni la cui partecipazione al progetto educativo dei figli e dei nipoti è essenziale.

In questa occasione, vorrei ricordare e ringraziare anche altre persone che lavorano per una buona scuola. Coloro che nel Ministero della Pubblica Istruzione, negli Uffici Scolastici Regionali, negli assessorati di Regioni, Province e Comuni fanno funzionare la complessa macchina dell'istruzione, spesso aiutati da operatori del privato sociale, da studiosi di dipartimenti universitari e di centri di ricerca. In quest'area multiforme di istituzioni e di strutture operanti a tutti i livelli troviamo persone impegnate, creative, capaci di individuare problemi e proporre soluzioni nuove e socialmente utili. A questi silenziosi tessitori va la nostra gratitudine, e va il giusto sostegno e riconoscimento.

Quest'anno proprio sull'istruzione si sono puntati i riflettori. La crisi economica che stiamo attraversando ha suscitato accese discussioni in merito alle migliori strategie da seguire per superarla. Ci sono state e ci sono - come è normale - notevoli divergenze, ma su due punti si è registrato un riconoscimento praticamente unanime.

Dalla crisi l'Italia deve uscire migliore di come vi è entrata, bisogna quindi guardare alle risorse - soprattutto intellettuali e politiche - su cui far leva per superare le ragioni di debolezza strutturale del nostro sistema economico e sociale, per renderne possibile una crescita più sostenuta che negli ultimi dieci anni.

Un'importante ragione strutturale di debolezza - e questo è il secondo punto su cui si conviene - è costituita dall'insufficiente valorizzazione del nostro capitale umano.

Le persone, i paesi non sono solo ricchi o poveri di risorse naturali o di capitali, sono anche - e questo è il fattore cruciale - ricchi o poveri di conoscenza e di attitudine a utilizzarla per affrontare situazioni, per risolvere problemi. La buona istruzione serve agli individui per lavorare con successo, e rendere quindi più ricchi se stessi e il proprio paese, e serve anche a vivere con intelligenza, a realizzare se stessi.

E' di recente scomparso Ralf Dahrendorf, un grande scienziato sociale politicamente impegnato, che sosteneva come la principale ragione per istruire i cittadini non fosse il fatto che ciò comporta evidenti vantaggi economici per il paese, ma il principio secondo cui "ogni essere umano, dovunque sia nato e di chiunque sia figlio, deve avere l'opportunità di sviluppare i propri talenti".

E' quello che dice d'altronde l'articolo 2 della nostra Costituzione, quella "legge delle leggi" che, come ha ricordato il Ministro, è oggetto di specifico insegnamento nelle scuole: "E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana", dice la nostra Carta. E tra questi ostacoli il maggiore è forse proprio quello di un insufficiente livello di istruzione.

Ma l'Italia è purtroppo un paese in cui l'istruzione non è ancora abbastanza efficiente: quando confrontiamo le competenze acquisite a scuola dai ragazzi italiani con quelle dei coetanei dei paesi ad analogo livello di sviluppo in Europa e in Asia constatiamo nostre gravi carenze. Sappiamo da tempo che in questo campo c'è soprattutto da sanare un grave squilibrio tra Nord e Sud. Serve un'istruzione migliore, un'istruzione che valorizzi anche la matematica e le materie scientifiche, troppo trascurate nel nostro paese, come ci spiegherà Alberto Angela.

Dobbiamo certo osservare con soddisfazione che anche in matematica e nelle materie scientifiche siamo capaci di produrre eccellenze. In vari recenti concorsi internazionali di matematica i nostri studenti si sono piazzati molto bene, lo stesso vale per i giovani scienziati. Ma un'istruzione migliore non significa un'istruzione che produce solo eccellenze, perché senza un tessuto di competenze diffuse un paese non cresce né economicamente, né civilmente.

Un'istruzione migliore non significa di certo neppure un'istruzione di elite, riservata a pochi. Un paese giusto è quel luogo in cui l'opportunità di un'istruzione di qualità è offerta anche ai figli delle famiglie meno abbienti, anche a coloro che studiano nelle zone meno ricche del territorio nazionale, in modo che tutti i ragazzi possano sperare di vivere meglio, di affermarsi nelle professioni, di contribuire in tal modo al benessere complessivo del paese.

Tuttavia, attenzione: né l'impegno dei poteri pubblici né gli sforzi di quanti operano nella scuola possono bastare, se non faranno la loro parte gli studenti. E' stato questo il messaggio di recente rivolto agli studenti americani dal Presidente Obama per il primo giorno di scuola: e voglio citarne qualche passaggio significativo, perché ci mostra come si tratti di esigenze che non conoscono confini, che valgono per l'America come per l'Italia.

"Ho parlato" - ha detto agli studenti il Presidente Obama - "della responsabilità dei vostri insegnanti, di quella dei vostri genitori, di quella del governo: ma in definitiva nulla basterà se voi non farete fronte alle vostre responsabilità. L'educazione vi dà l'opportunità di scoprire quel che di meglio avete in voi. E qualunque cosa vogliate fare nella vita, avrete bisogno di una buona educazione (...). So che talvolta la televisione vi dà l'impressione di poter diventare ricchi e avere successo senza lavorare duramente : magari a basket o in un reality show. Ma il vero successo è duro da raggiungere, richiede sforzi tenaci anche se non tutto quel che dovete studiare vi piace, e non tutti gli insegnanti vi piacciono".

Che così stiano le cose, lo sanno bene alcuni dei partecipanti a questa cerimonia: i giovani scienziati e inventori, i diplomati con 100 e lode dell'Aquila che hanno continuato a studiare all'indomani di una tragedia e in condizioni difficili. Lo sanno i campioni delle Olimpiadi che si sottopongono ad allenamenti massacranti senza per questo abbandonare lo studio. Anche chi canta, chi fa parte di cori, come quelli presenti qui quest'anno, chi compone o suona musica, sa che per riuscire occorrono fatica, impegno, esercizio. Qualche successo effimero si può anche ottenere per caso, con compromessi o con l'inganno, ma solo il duro lavoro dà risultati duraturi, in tutti i campi. E solo quando non si lavora solo per se stessi si ottengono risultati appaganti : solo quando si lavora per la comunità, per il paese.

Quando dico "la comunità", quando dico "il paese", intendo la patria. E' una parola, questa, che non bisogna esitare a pronunciare per paura di cadere nella retorica. No, non è stato retorica, nei giorni scorsi, il provare dolore, il commuoverci per i sei giovani militari italiani caduti in Afganistan, il rendere loro omaggio solenne, lo stringerci attorno alle loro famiglie così esemplari per forza d'animo e compostezza.

Quel che hanno significato per più generazioni di italiani la conquista e la riconquista del senso della patria, la faticosa, aspra realizzazione del grande sogno di uno Stato nazionale unitario, avrete modo di studiarlo - come ha detto il ministro Gelmini, e apprezzo molto questo suo impegno - in occasione del 150° anniversario dell'Unità.

Dando vita e sviluppo allo Stato nazionale unitario, l'Italia ha conquistato voce, peso, rispetto. Ma è importante ricordare, tutti noi, che un paese si fa rispettare se è rispettabile e se rispetta gli altri: se i suoi cittadini si comportano con senso del decoro, se non offendono chi è diverso da loro, le minoranze religiose, gli stranieri immigrati, gli omosessuali, chi ha una pelle di altro colore.

Non basta impegnarsi per affermarsi come individuo, questa è una ricetta di vita che alla lunga non è appagante. Siamo più felici quando lavoriamo anche per gli altri, magari sacrificando un poco del nostro tempo, delle nostre ambizioni, delle nostre sicurezze. Tanti ragazzi italiani sono impegnati nel volontariato, e ancora di più la scuola può aprirsi al volontariato - lo ha sottolineato il Ministro Gelmini. A volte impegnarsi per gli altri significa anche assumere dei rischi, avere coraggio.

Sfidare condizioni difficili è quanto accade a chi si attiva per affermare la legalità, per il rispetto dei valori costituzionali, impegnandosi - anche da giovane o da giovanissimo - contro la criminalità organizzata. Su questi valori e per questi scopi si deve manifestare concordia nazionale, si deve avere più mobilitazione comune. E proprio di legalità parla qui oggi, con studenti della Calabria e del Veneto, il Procuratore Piero Grasso, che è stato ed è un autentico protagonista della lotta contro la mafia.

Ma serve anche il piccolo coraggio di tutti i giorni, difendere i ragazzi più deboli, quelli oggetto di scherno e di aggressioni, difendere le compagne di scuola da attenzioni che non gradiscono, da molestie inammissibili.

Insomma, impegno nello studio e impegno civile fanno tutt'uno. Mostriamocene consapevoli. Certo, capisco, questo richiamo all'impegno, al dovere, ai valori ideali e morali, può suonare fastidioso, predicatorio. Ma è un richiamo - ve lo posso assicurare - che vale non solo per voi, ma per tutti, che rivolgo a tutti, e in particolare a ciascuno di noi che rappresenta le istituzioni della Repubblica. E' da noi che deve venire il buon esempio: avete il diritto di aspettarvi che l'esempio venga da noi, avete il diritto di chiedercelo.

Giorgio Napolitano

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I Disubbidienti. Un intervento di Gabriele Uras. Pubblicato su l'Unione Sarda di oggi.

Alcune scuole o classi, non si sa quante di preciso, ieri hanno disatteso l’indicazione del Governo di prendere parte al lutto per i caduti in Afganistan con un minuto di silenzio. La decisione del ministro Gelmini di chiedere scusa ai familiari delle vittime è stata tanto pronta quanto doverosa, perché il gesto omissivo rischiava di coinvolgere nell’inevitabile condanna da parte dell’opinione pubblica l’istituzione scuola nel suo insieme. L’esecrazione è stata presso che unanime e quasi scontata, ma ciò non esonera dal dovere di riflettere a mente fredda sull’accaduto.

La prima riflessione riguarda le modalità dell’atto, ammesso che si possa usare questo termine per indicare la non adesione all’invito a compiere l’atto ad esso opposto. La sua portata e il suo significato cambiano a seconda che l’omissione sia stata parziale, poniamo di uno o più alunni ma non di tutta la classe, di una sola classe e non di tutta la scuola. Cambia a seconda che l’idea sia partita dagli alunni oppure dai docenti, se sia stata preceduta o seguita da una dibattito, se si sia data a tutti la possibilità di esprimere il proprio punto di vista circa l’opportunità o meno di astenersi dalla commemorazione. Importa altresì conoscere, nel caso in cui la decisione abbia coinvolto tutta una classe o l’intera scuola, se sia possibile rinvenire un qualche nesso tra la decisione di astenersi e la programmazione educativa contenuta nel Piano dell’offerta formativa.

Ma quel che andrebbe attentamente scandagliato è il ruolo dei docenti o del docente, ed eventualmente quello del dirigente, perché una cosa è assolutamente certa: nessun allievo singolo, nessuna classe e nessuna scuola avrebbero mai disatteso l’invito ad osservare il minuto di silenzio, se il docente o i docenti si fossero dichiarati di contrario avviso. E’ meglio lasciare da parte il dirigente, perché spesso egli nulla può contro certe decisioni del corpo docente. Per un insegnante talvolta può essere difficile distinguere tra le proprie opzioni ideali o ideologiche e le indicazioni di valore presenti nei programmi. Quando si parla di libertà d’insegnamento fanno spesso capolino interpretazioni della stessa piuttosto disinvolte e molto soggettive, frutto dell’erronea convinzione che quando abbiamo delle idee, e le nostre idee sono sempre belle e giuste, abbiamo anche il diritto di proporle ai nostri allievi.

Scandalizziamoci, allora, ma evitiamo gli eccessi, e non dimentichiamo che la scuola non è soltanto il luogo dell’ubbidienza, ma anche e soprattutto il luogo dove s’impara a riflettere sulle ragioni dell’ubbidire ed eventualmente a farle proprie. Il fatto che i ricordati episodi oggetto di critiche e rincrescimento siano avvenuti dentro la scuola a tutta prima può sembrare un’aggravante, ma in effetti non lo è. Semmai è un’attenuante, e non manca di risvolti positivi, se qualcuno sarà capace di guidare chi ha sbagliato a riflettere sulle ragioni dell’errore. Adulti si diventa, a parte coloro che riescono ad invecchiare senza diventarlo, e di questi ce n’è più di uno nella società dei grandi e forse anche tra gli scandalizzati.

Il mondo adulto è presente dentro la scuola coi suoi valori, pregiudizi e faziosità che si depositano nella mente dei giovani orientandone le scelte. Pertanto, quando si parla di giovani, l’indice che li accusa dovrebbe ruotare a 360 gradi fino a coinvolgere l’adulto per la parte di responsabilità che gli compete, che non è poca.

Il ruolo del docente non è facile, dovendo neutralizzare con le sue proposte valoriali i disvalori che sono presenti nella società degli adulti e disorientano le menti giovanili. Il problema diviene drammatico quando nemmeno il docente risulta innocente, quando non riesce a filtrare il suo ego ideologico. Può sembrare un paradosso, ma di tutti i cittadini, il docente è quello meno libero, perché, quando è dentro l’aula, deve in parte rinunciare alle sue convinzioni personali, se il dichiararle rischia di condizionare, per un comprensibile rimbalzo di natura affettiva, gli allievi, limitando il loro diritto al dubbio e alla critica.

Tornando alle ipotesi iniziali circa le modalità con cui i deprecati episodi possono avere avuto luogo, i casi più gravi sarebbero quelli nei quali l’adesione all’iniziativa di astenersi dal minuto di silenzio sia stata totale, peggio se a proporla sia stato il docente. Se fosse stato il dirigente, il maggior colpevole sarebbe il ministro che non lo ha ancora licenziato.

Gabriele Uras
Dirigente Tecnico MIUR in quiescenza
già Presidente IRRE Sardegna

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SCUOLA. I tagli della Gelmini e il “maestro unico”: una soluzione economica, non educativa. Di Gabriele Uras.

Pubblicato oggi su
www.ilsussidiario.net



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Personale ATA. Attribuzione della 2ª posizione economica: gestione delle domande

Il MIUR - in riferimento alla precedente nota 13740 del 15.9.2009 e alle specifiche sollecitazioni sindacali - comunica, che a partire da oggi, giovedì 24 settembre, e fino al prossimo 10 ottobre saranno disponibili le funzioni per l'acquisizione delle domande per la partecipazione alla procedura selettiva per l'attribuzione della "2ª posizione economica" al personale "assistente amministrativo" e "assistente tecnico".


Leggi tutto il testo della notizia e la documentazione allegata e citata, sul sito della CISL SCUOLA Nazionale il cui link trovi anche sulla colonna destra della pagina.

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Dirigenti Scolastici. All'ARAN per il nuovo CCNL: il 6 ottobre riprenderà la trattativa

E' pervenuta dall'ARAN la convocazione (nota prot. n. 7865) delle Organizzazioni Sindacali rappresentative della "V Area-Dirigenti Scolastici" per la ripresa della trattativa per il rinnovo del CCNL relativo al quadriennio normativo 2006-2009 e al primo biennio economico 2006-2007.

La ripresa della trattativa - iniziata nell'ormai lontano 19 marzo 2009 e interrotta lo scorso 28 luglio - è stata unitariamente e formalmente sollecitata dai Segretari Generali di Flc CGIL, CISL Scuola e SNALS Confsal con lettera del 15 settembre, nella quale si richiamavano i punti ancora aperti del confronto, reso ulteriormente complicato dalla questione dell'incapienza dei fondi regionali e dall'incapacità dell'Amministrazione scolastica di reperire le risorse necessarie per la definitiva risoluzione del problema.

La convocazione è fissata per martedì 6 ottobre, data che certamente non soddisfa l'urgenza rappresentata dalle Organizzazioni Sindacali, ma che ci si augura possa consentire - nel frattempo - all'Amministrazione medesima e all'ARAN di essere portatrici di proposte accettabili e risolutive.

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IRC. Variazione utilizzazioni.

VARIAZIONI UTILIZZAZIONI – ASSEGNAZIONI PROVVISORIE
INSEGNANTI DI RELIGIONE CATTOLICA
SCUOLA PRIMARIA E INFANZIA
a.s. 2009/2010

DIOCESI DI CAGLIARI


Dessì M. Graziella – var. or.
S.A.Frius H. 12 +Senorbì h. 8+ h. 1,5 inf. Senorbì + 1/2 h. a disp..=h. 22

Cossellu Fulvia - var. or.
Capoterra 1° C. Inf. - h. 13.5 + h. 10.5 inf. Capoterra 2° C. = 24 h. + 1h. a disp.

Congiu Alessandra - Var. or
I.C. MAMELI VIA MELOGU pl. S. michele 16 h.+h.6 Ciusa Via Meilogu = H. 22



DIOCESI DI NUORO


Pusceddu Luisa – Var. Compl.
Nu 3° C. H.15 inf. + inf. h. 4,5 Nu V + inf. h. 4,5 NU 1= 24 + 1h. a disp.


DIOCESI DI ORISTANO


Secci M. Carmela – var. compl.
I.C. n. 4 OR h. 20 prim.+ H. 2 I.C. Simaxis ( Siapiccia)= h. 22

Urru Filomena - Riass. -H. 22 I.C. Solarussa


DIOCESI DI ALGHERO

Mura Loredana – Var. Or.
Usini h. 18 + h. 4 Villanova = h. 22

DIOCESI DI SASSARI

DI FRAIA ANNA CARLA – Var. Compl.
Porto Torres 2° C. H.14+ 4h. P.Torres 1+ 1,5 inf. Stintino+ 1,5 inf. Usini + 1 h. a disp.= H. 22

DIOCESI DI TEMPIO

Canopoli Angela – Var. Or.
Aggius h. 10 + Badesi h. 8 + h. 4 Valledoria = H. 22

Fanari Laura Patrizia – Var. Or.
Aggius h. 10 + h. 12 Luras = H. 22

Oggiano Laura - Var. or.
Olbia 3 h. 12 + h. 10 Monti (Telti) = h. 22

Colombelli Marinella – Var. or.
Tempio 18h +4 ore Aggius primaria = H.22



DIOCESI DI IGLESIAS

Ghezza Gabriella – Var. Or.
Carbonia 2° C. H. 18h +3h inf. + 1 h.a disp = 22 h.


VARIAZIONI UTILIZZAZIONI – ASSEGNAZIONI PROVVISORIE
INSEGNANTI DI RELIGIONE CATTOLICA
SCUOLA SEC. DI I° e II° GRADO
a.s. 2009/2010


DIOCESI DI ALES

Lonis Anna Maria – Var. Compl.
S.M. Terralba h. 14 + h. 2 ITCG Logoro + h. 2 S.M. Uras = C.O.E



DIOCESI DI IGLESIAS
Loi Anna Maria –Var. Compl.
ITCG Angioy Carbonia h. 11+ h. 7 ITC II Beccaria Carbonia = C.O.E

Matta M. Rita
Liceo Sc. Sant’Antioco h. 13+ h. 5 ITC II Beccaria Carbonia = C.O.E.


BALDUSSI M .PAOLA VAR. OR.
I.M. Iglesias h. 13 + h. 5 IPSIA Iglesias = C.O.E.


DIOCESI DI ALGHERO


Tranchida Giuseppe - Var. compl.
S.M. Macomer h. 14 + 3 H.- Bortigali + h. 1 Sindia = C.O.E

Sechi Angela – var. or.
IPAA Bosa h. 9 + h. 3 IPACLE+ h.6 ITCG Macomer = C.O.E



DIOCESI DI ORISTANO


Mele Stefano – var. compl.
ITC Atzeni Or h. 8 + h. 6 IPA Or + 3 S.M. Riola + 1h. Nurachi= c.o.e.

Saba Marcello – Cvar. Or.
L. Sc. -Or h. 11 + L. Cl. Or h. 6 + h. 1 -I.C. n.2 OR= C.O.E.

Solinas Lucia Imm. Var. compl.
IPSS-IPSIA Galilei Or h. 15 + h. 2 I.M. Croce OR + h. 1 -I.C. Solarussa= C.O.E.

Pisanu Bonaria – var. Or.
I.C. n.4 Alagon Or H.9+ h. 6 I.C. n.3 Deledda Or + h. 3 -I.C. n. 2 Or = C.O.E.


DIOCESI DI CAGLIARI

Fulghesu Caterina - var. or.
I.C. Ca. Ciusa+ Via Koch h. 12+ S.M. Foscolo h. 6= C.o

LOBINA ANGELA GRAZIELLA – Var. Or
L. Sc. Michelangelo Ca h. 13 + h. 5 ITCG Decimomannu= C.O.E.

ROMANO GIUSEPPE - Var. Compl.
IPSCT Azuni Ca - H. 11+ 7h. ITG BacareddaCa = C.O.E.


TUCCI GABRIELLA – Var. Compl.
IPSAR Gramsci Monserrato H. 16+2 H. L.C. CONVITTO CA = C.O.E.

CAMBULI MARIO _ Riass. IPSAR Gramsci Monserrato Catt. Int.

LACONI MARIA TERESA - Var. Compl.
IPSAR AZUNI Pula 10h.+ h.2 serale IPSCT Azuni Ca + h. 6 L. Sc. Alberti = C.O.E.


SERGI MICHELE - Var. Compl.
IPSAR Villamar H. 10+7 ITI SERRAMANNA + 1h. S.M. Villamar = C.O.E



DIOCESI DI NUORO
Fancello Giovanna Angela – Var. Compl.
ITC Satta Nu h. 17 + h. 1 ITC Orosei = C.O.E.

Disi Emanuela var. Or.
I.C.. Orosei h. 10 + H. 6 Galtellì + h. 2 Igoli = C.O.E

DIOCESI DI TEMPIO

Toni Angela var. or.
L.Cl. Tempio h.10 + h.6 I.C. Calangianus + h. 2 I.C. Aggius = c.o.e

Bruschi Giuseppina M.
ITCG Palau h. 13+ h. 2 L.Sc Arzachena + h. 3 ITN La Maddalena= C.O.E


DIOCESI DI SASSARI

Carta Giovanni Pietro - Var. Or.
S.M. Porto Torres 1+2 h. 11 + h. 7 Convitto Canopoleno SS= C.O.E.

Poddighe Costanza –Var. Or.
IPIA SS H. 16 + h. 2 ITG Devilla SS = C.O.E.

Peru Gianni var. or.
Liceo Scientifico “Spano” Sassari h.17+1h. I.Arte SS = C.O.E

Per IL DIRETTORE GENERALE
F.to Enrico Tocco

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mercoledì 23 settembre 2009

Toni impropri - Dichiarazione di Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola, sulle dichiarazioni del ministro Gelmini

All'ennesima improvvida esternazione del ministro Gelmini che, fra l'altro, afferma che i distacchi sindacali sono troppi, verrebbe da rispondere che di eccessivo, oggi, nella scuola, ci sono i toni inutilmente polemici delle sue dichiarazioni. Il discorso, tuttavia, è più serio e non va risolto con qualche battuta.

Può essere comprensibile che un giovane ministro non conosca l'importante storia dei sindacati, i loro meriti per l'equità, lo sviluppo, la tenuta civile del Paese e, quindi, disconosca anche la funzione di rappresentanza e di tutela dei diritti e degli interessi dei lavoratori della scuola; si può anche perdonare che il ministro dell'Istruzione non sappia della quantità di servizi che i sindacati della scuola garantiscono a tutto il personale del comparto, con beneficio indiretto per l'Amministrazione che viene sollevata da ulteriori onerosi compiti; si può persino capire che, per preconcetto ideologico il sindacato della scuola sia additato come soggetto conservatore e non come agente che ha contribuito ai processi di innovazione e crescita della nostra scuola.

Ma è francamente eccessivo e inaccettabile affermare che "per troppo tempo si è pensato che la scuola non fosse patrimonio del Paese ma appartenesse al sindacato".

Pensare, poi, che il riconoscimento e la valorizzazione del merito si realizzi solo a condizione che nella scuola ci sia "meno sindacato e più spazio per il singolo", significa avere un'idea proprietaria del sistema e assumere una cultura organizzativa che, in tanti campi, ha già mostrato tutti i suoi limiti.

Invece di affermazioni tanto perentorie quanto ingiustificate, ci aspettiamo dal Ministro che si avvii finalmente un "tavolo" di confronto e contrattazione sulla crescita di qualità della scuola e di valorizzazione professionale del suo personale, recuperando la disponibilità e l'atteggiamento di apertura che aveva manifestato ai sindacati in avvio del suo mandato.

Roma, 23 settembre 2009

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola

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martedì 22 settembre 2009

Adiconsum. Credito al consumo. Protocollo d'intesa tra Agos e Adiconsum per una più ampia tutela del consumatore

È stato siglato un Protocollo d’Intesa tra Agos, società finanziaria, e Adiconsum, associazione difesa consumatori della CISL.

L’intento di Agos e di Adiconsum è di ampliare notevolmente la tutela del consumatore nell’ambito del credito al consumo.

Al fine di rendere i consumatori consapevoli dei propri diritti e delle relative tutele, Agos e Adiconsum collaboreranno a specifiche iniziative che facciano accedere i consumatori ad un’informazione semplice, trasparente e comprensibile in materia di credito al consumo.

Saranno organizzati corsi di formazione del personale e sarà pubblicato del materiale informativo ed educativo indirizzato ai consumatori.

Il personale Agos addetto alla relazione con la clientela, inoltre, riceverà una formazione mirata a gestire in modo trasparente, competente e corretto i rapporti con i consumatori.

Il Protocollo prevede, inoltre, l’instaurazione di uno specifico canale Agos-Adiconsum per la risoluzione in via conciliativa e stragiudiziale delle controversie insorte tra i consumatori e la società finanziaria.

Il tutto anche in un’ottica di promozione di credito responsabile, di prevenzione del sovraindebitamento delle famiglie e di lotta contro l’usura.

IL SEGRETARIO GENERALE
- Giorgio VARGIU -

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Sevono risorse adeguate per i contratti.

Ha fatto bene Raffaele Bonanni a richiamare l'esigenza di "raddrizzare" la prossima Finanziaria in modo che siano stanziate le risorse necessarie per rinnovare i contratti pubblici. Le politiche di sostegno al reddito passano, infatti, prima di tutto attraverso l'adeguamento del potere d'acquisto delle retribuzioni.

Per la scuola non può bastare la disponibilità della sola "vacanza contrattuale", come vorrebbe il ministro dell'Economia, anche perchè si sono nel frattempo pesantemente aggravate, per effetto dei "tagli", le condizioni di lavoro di tutto il personale.

Roma, 22 settembre 2009

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola

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Finanziaria - Bonanni al ministro Gelmini: "Non ci siamo, non si fa sistema con i fiocchi e i grembiulini", ci vogliono risorse

Il Segretario Generale della CISL, Raffaele Bonanni, ha sottolineato oggi a Milano - nel suo intervento conclusivo all'Assemblea regionale dell'organizzazione - che "per far fronte alla crisi, la Finanziaria presentata ieri alle parti sociali deve essere raddrizzata con più investimenti in energia, infrastrutture e istruzione, attuando, inoltre, misure fiscali che mettano in condizione i lavoratori e i pensionati di avere più soldi".

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lunedì 21 settembre 2009

Lettera al Ministro

Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, Snals e Gilda hanno inviato oggi al ministro Gelmini una lettera unitaria con la richiesta di incontro per affrontare - in relazione alla prossima legge Finanziaria in via di predisposizione - le tematiche relative alla scuola, al personale e al rinnovo del CCNL (in scadenza il 31.12.2009).


Leggi tutto il testo della notizia e la documentazione allegata e citata, sul sito della CISL SCUOLA Nazionale il cui link trovi anche sulla colonna destra della pagina.

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Scuola, i doppi standard della Cgil

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sabato 19 settembre 2009

Commemorazione dei sei soldati italiani morti a Kabul

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato per lunedì 21 settembre una giornata di lutto nazionale in memoria dei sei militari caduti a Kabul, nell’espletamento della missione NATO in corso in Afghanistan.

Per onorare e ricordare i militari caduti nella missione di pace, il Ministro ha invitato a promuovere nelle scuole occasioni di riflessioni e di solidale partecipazione, osservando alle ore 12,00 di lunedì p.v., in concomitanza con i funerali solenni, un minuto di silenzio.

Le bandiere nelle scuole verranno esposte a mezz’asta, in segno di lutto.

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Personale ATA. Attribuzione della 2ª posizione economica: gestione delle domande

Il MIUR - con la nota prot. n. 13740, indirizzata ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali - detta alcune istruzioni operative, ai fini dell'acquisizione al sistema informatico, circa la gestione delle domande per l'attribuzione della seconda posizione economica.

Considerati i ritardi dell'Amministrazione nell'avvio della procedura, che interessa ormai l'anno scolastico 2009/10, è possibile che - a seguito di mobilità territoriale o professionale - assistenti amministrativi e/o assistenti tecnici siano attualmente titolari in altra provincia o profilo.
(...)
Leggi tutto il testo della notizia e la documentazione allegata e citata, sul sito della CISL SCUOLA Nazionale il cui link trovi anche sulla colonna destra della pagina.

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Agenda Sindacale

Contrattazione d'Istituto
mar 1 settembre IC Cuglieri
lun 7 settembre DD Bosa
mer 9 settembre IC Cuglieri
mar 15 settembre IC Laconi IC Ardauli
mer 16 settembre IC Cuglieri

mar 15/mer 16 settembre Assemblea Nazionale CISL SCUOLA

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venerdì 18 settembre 2009

Precari. Chiarezza e coerenza.

Il Segretario della FLC CGIL dovrebbe forse spiegare a Guglielmo Epifani che quelle da lui definite "una colossale fesseria" sono provvedimenti che la stessa FLC è impegnata in queste ore a discutere col MIUR, insieme agli altri sindacati, per un'applicazione che sia la migliore possibile.

Sono provvedimenti di emergenza, limitati e parziali, che tendono però ad assicurare ai precari non riconfermati qualche tutela economica e giuridica in più; fino ad ora, peraltro, non si vede chi potrebbe riuscire ad ottenere qualche cosa di meglio.

Ai colpevoli ritardi del Governo che ancora non riesce ad emanare il necessario atto di legge, rischia ora di aggiungersi la contraddizione politica di chi si incatena davanti al Ministero e nel frattempo contratta le "fesserie" contro cui dice di battersi.

Un briciolo di chiarezza e di coerenza in più non guasterebbe.

Anche sui numeri bisogna essere chiari: i precari non sono 100.000; gli iscritti nelle graduatorie sono 265.000, che vorremmo tutti stabilizzati, ma nessuno può illudersi e illuderli che ciò sia possibile in breve tempo.

E' un problema enorme che richiede da parte di tutti un impegno straordinario.

La demagogia non serve a risolverlo ed è spiacevole, oltre che sbagliato, farlo diventare motivo di incomprensione o terreno di impropria concorrenza fra sigle sindacali.

Roma, 17 settembre 2009

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola

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Dirigenti Scolastici: il confronto per il nuovo CCNL deve riprendere

CISL Scuola, Flc CGIL e Snals hanno inviato all'ARAN, unitariamente, l'odierna lettera con la quale si rappresenta la necessità di una sollecita ripresa del confronto per il rinnovo del CCNL 2006/09, Area V della Dirigenza Scolastica.

Nell'ultimo incontro, prima della sospensione estiva, le parti avevano convenuto sulla necessità di proseguire il confronto sulle questioni ancora aperte:

l'adeguamento dei fondi regionali per il salario di posizione e di risultato;
la problematica del sistema disciplinare e del suo rapporto con la valutazione del dirigente;
il personale dirigente all'estero.

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Richiesta sindacale di incontro a MIUR e Conferenza delle Regioni su avvio anno scolastico

Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, Snals e Gilda ritengono l'avvio del nuovo anno scolastico contrassegnato da situazioni di pesante disagio derivanti dalla forte contrazione degli organici del personale docente ed ATA e dai riflessi che ciò comporta sull'organizzazione e l'erogazione del servizio all'utenza.

In tale contesto va affrontata la questione del personale precario, per il quale vanno definite misure di sostegno al reddito con l'utilizzo di adeguati ammortizzatori sociali e anche con la definizione di specifiche misure che dovranno essere recepite dagli accordi tra MIUR e Organizzazioni Sindacali.

Per parte loro alcune Regioni hanno deliberato lo stanziamento di risorse che, attraverso apposite convenzioni col MIUR, vengono rese disponibili per corrispondere nello stesso tempo alle esigenze di arricchimento dell'offerta formativa sul territorio e alla creazione di opportunità di lavoro per il personale rimasto senza contratto.

Al fine di un efficace coordinamento delle iniziative messe in atto a livello centrale e a livello di singole regioni, Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, Snals e Gilda ritengono necessario e urgente un incontro che veda presenti, attorno allo stesso tavolo, tutti i soggetti impegnati a predisporre interventi straordinari per la scuola e i suoi operatori.

In tale sede potranno essere affrontati e discussi, oltre ai temi del precariato, anche quelli che attengono alla domanda crescente di interventi a carattere assistenziale-educativo che richiamano responsabilità concorrenti dello Stato e delle Regioni, come nel caso delle "sezioni primavera".

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Privacy. Indicazioni del Garante.

Lo scorso 2 luglio, il "Garante per la protezione dei dati personali", prof. Francesco Pizzetti, ha illustrato al Senato la "Relazione annuale" concernente l'attività svolta nel 2008.

Nella parte II ("L'attività svolta dal Garante") una specifica attenzione (capitolo 3.4.1.) è destinata a "L'istruzione - La scuola", con alcune particolari indicazioni per la tutela dei dati relativi agli alunni e al personale da parte delle istituzioni scolastiche.

* E' in contrasto con le norme del Codice pubblicare in internet l'elenco dei riservisti delle graduatorie permanenti provinciali redatte ai sensi della legge 124/99. La pubblicazione on line di tali dati configurerebbe, infatti, una diffusione di dati personali che rivelano lo stato di salute degli interessati.
(...)

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Risoluzione del rapporto di lavoro con 40 anni: dalla Funzione Pubblica la circolare esplicativa

Il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione - attraverso la circolare n. 4 del 16.9.2009 - detta alle Pubbliche Amministrazioni le istruzioni applicative delle disposizioni contenute nell'art. 17, commi 35-novies e 35-decies, del decreto-legge 78/09, convertito dalla legge 102/09.

Le disposizioni in questione riguardano le ulteriori modifiche apportate all'art. 72, comma 11, del decreto-legge 112/08, riguardante la facoltà di risoluzione del rapporto di lavoro da parte delle amministrazioni nei confronti dei dipendenti che maturino 40 anni di anzianità ai fini contributivi. (...)

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Le risposte della CISL Scuola alle esternazioni del ministro Gelmini

"Un anno scolastico reso difficile dalla politica del Governo" - Contrariamente a quanto si vuol dare ad intendere, non sarà un anno scolastico facile quello che si avvia in questi giorni, e alcune dichiarazioni del ministro Gelmini non aiutano certo a rasserenare un clima segnato prevalentemente da disagio, incertezza e preoccupazione.

Gli insegnanti e i dirigenti che in questi giorni si preoccupano di come far funzionare al meglio le scuole impoverite di risorse umane e finanziarie starebbero, secondo il ministro Gelmini, "facendo politica". Forse li si vorrebbe, nel loro impegno professionale, pedissequi esecutori di leggi e regolamenti, in modo che l'unico autorizzato a far politica, nella scuola, continui ad essere ... il ministro dell'Economia.

E' vero, alle leggi non si può disubbidire: è un principio sacrosanto, che deve però essere fatto valere per tutte le leggi, ivi comprese quelle che riconoscono e assicurano ai docenti la libertà di insegnamento e alle scuole l'esercizio pieno dell'autonomia organizzativa e didattica.

L'emergenza dei precari non riconfermati è solo la punta più drammatica di una situazione ben lontana da quella descritta dal MIUR: le scuole aprono all'insegna del disagio, dell'incertezza e della preoccupazione, che si registrano in particolare nel settore più toccato dal processo di "rinnovamento", ovvero il primo ciclo (primaria e secondaria di I grado).

Comuni a tutti gli ordini di scuola sono i problemi che certamente deriveranno dalla forte contrazione degli organici del personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Difficoltà per gli uffici, che vedono ridursi il personale mentre aumentano ogni giorno le competenze affidate alle scuole autonome; ma in molti casi sarà difficile anche provvedere all'ordinaria manutenzione, e addirittura all'apertura e chiusura dei plessi scolastici, per il minor numero di collaboratori scolastici a disposizione. Un problema che si profila soprattutto nella scuola primaria e dell'infanzia, che hanno una vasta e capillare diffusione sul territorio.

Sono mesi che denunciamo l'insostenibilità di interventi talmente pesanti sugli organici della scuola da condizionare la qualità dei processi di cambiamento, orientati esclusivamente al contenimento della spesa.

Per questo siamo impegnati a rivendicare una diversa attenzione alle politiche scolastiche in sede di definizione della prossima legge finanziaria: la scuola italiana non può reggere il peso che le è stato caricato addosso con la manovra del 2008, che va rivista nella sua entità e nei suoi tempi.

Sulla scuola si deve investire, perchè è una risorsa strategica per il Paese, per la sua ripresa, per la sua crescita.

* *

"Meno scuola nell'a.s. che inizia, nonostante gli spot del Ministro" - Si è detto che le famiglie avrebbero scelto a larga maggioranza (circa il 70%) il modello del "maestro unico": si tratta di una clamorosa mistificazione! In realtà il modello del "maestro unico", proposto per le sole classi prime con orario di 24 ore, è stato scelto da una percentuale irrisoria di famiglie (meno del 3% secondo dati di fonte ministeriale diffusi dopo le iscrizioni), mentre di gran lunga prevalente è stato il gradimento espresso per i modelli a 27 e soprattutto a 30 ore, ritenendo che venissero confermate le stesse modalità di organizzazione della didattica.

Purtroppo non potrà essere così, per via delle mancate compresenze: le famiglie, quindi, avranno sì il tempo scuola consueto, ma una modalità organizzativa che comporta più rigidità e offre meno opportunità.

Nessuno tuttavia potrà imporre alle scuole, dotate di autonomia didattica e organizzativa, un'adozione forzata e generalizzata del modello del "docente unico", addirittura esteso anche nelle classi con orario diverso dalle 24 ore.

Al di là dell'impossibilità concreta di coprire con un solo docente (che lavora 22 ore) le trenta ore di funzionamento di una classe, saranno le scuole, in autonomia, a decidere i modelli organizzativi, anche se saranno costrette a farlo in una condizione di organico ridotto all'osso.

Anche nella scuola secondaria si riducono fino ad annullarsi gli spazi di flessibilità, poiché nessun docente avrà ore a disposizione.

Una situazione che solleva immediatamente il problema delle sostituzioni in caso di assenza (si tenga presente che nelle medie il supplente si assume, di norma, quando l'assenza supera i 15 giorni!), ma che sta creando non poche difficoltà anche nella gestione delle ore alternative alla religione cattolica.

* *

"L'attacco alla mobilità del personale: altro spot del ministro" - Le odierne esternazioni del Ministro - che definisce "demenziale" l'alto numero di trasferimenti e di cambiamenti di sede - non citano, però, i due fattori che insieme concorrono a determinare l'estesa mobilità del personale: i "tagli", con il conseguente incremento di personale soprannumerario trasferito d'ufficio (e non a domanda!), e la percentuale troppo alta di lavoro precario, che costituisce di per sè un ostacolo alla continuità.

Si vada a vedere quanto ha inciso, quest'anno, la mobilità d'ufficio, e si capirà il perchè di tanti spostamenti di sede.

Per non parlare dei pensionamenti (che comportano necessariamente un avvicendamento del personale) e delle norme - prima fra tutte la legge 104 - che tutelano, anche nella scuola, condizioni di particolare disagio del lavoratore.

Al ministro che dice di voler mettere mano alle regole sulla mobilità, ricordiamo che già da tempo i sindacati si sono detti disponibili ad una diversa cadenza delle operazioni, che infatti avrebbe potuto essere biennale (e non annuale) se il Governo (questo e per la verità anche quelli precedenti) avesse accettato di assicurare, per un tempo corrispondente, la stabilità degli organici, cosa che sarebbe andata anche a vantaggio della programmazione del lavoro nelle scuole.

Se manca questa corrispondenza, la stabilità non è possibile e parlarne non ha senso: i problemi non si risolvono con gli spot pubblicitari, ma con scelte di politica scolastica coerenti e conseguenti alle affermazioni che si fanno.

Roma, 14 settembre 2009

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola

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Sostenere concretamente i precari non è una fesseria.

Commentando le misure straordinarie per i precari della scuola, oggetto di confronto fra l'Amministrazione e tutti i sindacati, Epifani sostiene che "lo Stato pagherebbe persone che non lavorano" e definisce questo "una fesseria colossale".

Per la verità, stiamo cercando di fare in modo che i precari licenziati abbiano, con la precedenza nelle supplenze brevi, qualche possibilità in più di lavorare.

Per i periodi in cui non lo faranno, ci sembra sacrosanto che percepiscano almeno l'indennità di disoccupazione.

Per noi si tratta di un diritto, Epifani la pensa diversamente?

Quanto alla consistenza dei precari, i numeri sono un po' diversi da quelli dati da Epifani, che parla di 100.000, mentre nelle graduatorie ve ne sono almeno il triplo.

Alle falsificazioni del MIUR non si può rispondere contrapponendo le proprie.

Non aiuta a trovare una via d'uscita prospettare soluzioni che appaiono facili, mentre in realtà non esistono.

Banalizzare i problemi in questo caso significa solo alimentare illusioni, allontanando le risposte vere.

Roma, 16 settembre 2009

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola

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In Sardegna Scuola inadeguata.

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Scuola, avvio difficile tra disagi e polemiche.

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mercoledì 16 settembre 2009

L'inizio dell'anno scolastico. Un intervento di Gabriele Uras. Pubblicato su l'UNIONE SARDA.

Riaprono le scuole, e l’evento, quantunque ricorrente con annuale puntualità, regala ancora ansie, problemi e speranze. Per i più piccoli, che entrano per la prima volta in un’aula, il primo giorno di scuola è uno di quelli da segnare con la pietruzza migliore, come direbbe il poeta, un’esperienza da raccontare, al rientro in famiglia dall’uscita mattutina o pomeridiana, alla mamma, al babbo ed eventualmente ai fratelli, senza dimenticare i nonni accompagnatori, forse i più interessati, per intuibili motivi, alla prima puntata di un racconto che si snoderà tra gioie e contrarietà lungo l’arco dell’anno, che, scavalcato il Natale e la Befana, punterà poi veloce verso la promozione e le vacanze estive. L’uscita dalla famiglia, anche se per poche ore al giorno, è per i piccoli una tappa fondamentale nello sviluppo dell’autonomia, capace di svelare ai genitori aspetti ancora incogniti della loro personalità, quasi l’altra faccia della luna, che la calda atmosfera domestica occulta o distorce. Mentre i bambini fanno la conoscenza dei compagni, i genitori, anche grazie alle informazioni degli insegnanti, ampliano la conoscenza dei loro figli.

Per gli allievi più grandi, già a buon punto nella conoscenza del mondo, anche scolastico, il rientro in aula è contrassegnato da altre percezioni, relative ai docenti già noti o in parte nuovi, al ricordo dei successi e degl’insuccessi dell’anno precedente, alle compagne e ai compagni, e ai palpiti antichi, che finite le vacanze si avvertono più intensi. Ma anche, andando avanti nell’età e nella carriera scolastica, dalla consapevolezza dei tanti problemi che affliggono la scuola. Dalle carenze circa la sicurezza e l’idoneità dei locali, alla precarietà di una parte del corpo docente, all’avvento delle recenti innovazioni non ancora assimilate da chi dovrebbe metterle in pratica, ad un’autonomia priva di mezzi oppure ostacolata da coloro stessi che dovrebbero promuoverne e facilitarne l’esercizio.

L’anno scolastico inizia, a titolo diverso, anche per gli adulti, in particolare per i dirigenti, i docenti e i genitori. Ma nessuno gli parla più con precisione di riferimenti della scuola e delle innovazioni introdotte, se non i sindacalisti o la stampa. Ma quella dei sindacati è solo una delle possibili letture, e i giornali non sempre approfondiscono questi problemi. Nessun dirigente, tecnico o amministrativo, va più nelle scuole ad illustrare le innovazioni promosse dai ministri né ha ultimamente provveduto ad interporre le necessarie mediazioni interpretative tra le norme prodotte dal Governo e dal Parlamento e il corpo docente chiamato ad applicarle. Il ministro Gelmini ha comunicato coi docenti attraverso fugaci messaggi che annunciavano leggi, decreti e circolari. In tempi nemmeno tanto lontani, i tecnici del ministero andavano tra i docenti a dare una mano nella lettura e nell’interpretazione delle norme, per estrarre dagli ermetismi del linguaggio giuridico la sostanza pedagogica che vi era contenuta ed esplicitarne le implicazioni didattiche.

Ad informare i genitori degli alunni dovrebbero provvedere le scuole, col coordinamento dell’amministrazione scolastica, mediante incontri mirati, ma, in debito anch’esse d’informazione, poche lo fanno con l’efficacia richiesta dalla complessità della materia.

Ai primi di settembre ha provveduto a ciò il Governo, con la diffusione di un dossier, che richiama le maggiori novità offerte dalle scuole nell’anno che va ad iniziare. Ricordiamo qui le principali: innanzitutto il ripristino, a partire dalla scuola elementare, della valutazione del comportamento, l’antico voto in condotta; il maestro unico-prevalente nella scuola primaria, a iniziare dalle classi prime; l’introduzione di nuovi contenuti d’insegnamento attinenti alla cittadinanza e alla Costituzione; una nuova disciplina nella scelta dei libri di testo; provvedimenti a favore dei precari che, a causa delle riduzioni degli organici, non potranno rinnovare il contratto sottoscritto nell’anno precedente. Ci sarà ancora il tempo pieno, didatticamente impoverito per l’abolizione delle compresenze, sua connotazione originaria. Poco male se mancherà l’obbligo del grembiule, suggestiva idea del ministro Gelmini agli esordi. Su di esso la competenza a decidere è delle scuole, in nome dell’autonomia. Ma forse converrà ad esse occuparsi di questioni più gravi ed urgenti.
Gabriele Uras
ex Dirigente Tecnico MIUR in pensione
già Presidente IRRE Sardegna

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sabato 12 settembre 2009

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L’alta fantasia dell’ufficio stampa del MIUR

Non contento di avere smentito, qualche giorno fa, i dati che la stessa Amministrazione aveva fornito sulla consistenza dei precari non riconfermati, l’Ufficio Stampa del MIUR ha nuovamente dato sfogo alla sua fervida fantasia lanciandosi in una estrosa lettura dei dati relativi alla scelta dei modelli orari da parte delle famiglie degli alunni iscritti alla scuola primaria.

Ad essere manipolati, per la verità, questa volta non sono soli i numeri, ma anche alcune disposizioni che appaiono inventate di sana pianta. Ma procediamo con ordine.

Dire che il 70% delle famiglie ha scelto il maestro unico, solo perchè non ha chiesto il tempo pieno a 40 ore, sarebbe ridicolo se non si trattasse di una vergognosa mistificazione.

Solo chi non ha la minima conoscenza di come abbia fino ad oggi funzionato la scuola primaria può lasciarsi andare ad una simile affermazione, che in modo evidente travisa la realtà dei fatti e le intenzioni espresse dai genitori, dai quali il modello a 24 ore con docente unico (così infatti era proposto nella CM sulle iscrizioni) è stato scartato quasi all’unanimità.

Quanto al fatto che il docente unico/prevalente sia quello necessariamente operante su tutte le tipologie orarie, si fa davvero fatica a ritrovare tale prescrizione sia nel Regolamento sul primo ciclo, sia - da ultimo - nell’Atto di Indirizzo in questi giorni inviato alle scuole per la prima attuazione del Regolamento di cui sopra.

E’ viceversa più e più volte ribadita la piena titolarità delle istituzioni scolastiche, nell’esercizio delle prerogative loro riconosciute in materia di autonomia organizzativa e didattica, a decidere sull’utilizzo delle risorse di organico loro assegnate e quindi a definire le modalità con cui si organizza, in ciascuna classe, l’intervento dei docenti in essa co-operanti.

Un Ufficio Stampa ha, per definizione, il compito di scrivere e di informare: quello del MIUR avrebbe invece molto bisogno, stando alle sue ultime performance, di leggere e di informarsi bene su quello che produce il Dicastero di cui è portavoce.

Se anche poi interpretasse il suo compito solo come produttore di spot, dovrebbe guardarsi dal cadere nel rischio della pubblicità ingannevole. Il suo ruolo a servizio di una Istituzione non lo consente, né lo consente una politica che voglia essere seria e credibile.

Roma, 12 settembre 2009.

Francesco Scrima, segretario generale CISL Scuola.

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Il Governo approva la norma salva-precari

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Bollettino di guerra

Cronache degli incidenti sul lavoro n. 321

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venerdì 11 settembre 2009

Atto di Indirizzo sull'armonizzazione

Il MIUR ha pubblicato - l'"Atto di Indirizzo" recante i "criteri generali per armonizzare gli assetti pedagogici, didattici ed organizzativi della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione con gli obiettivi del Regolamento (dPR 20.3.2009, n. 89)".

Leggi tutto il testo della notizia e la documentazione allegata e citata, sul sito della CISL SCUOLA Nazionale il cui link trovi anche sulla colonna destra della pagina.

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giovedì 10 settembre 2009

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Precari. Al MIUR sulle "misure straordinarie" per i precari

Si è svolto, questo pomeriggio, il previsto incontro avente per oggetto i provvedimenti attuativi dello specifico articolo - inserito nel decreto-legge "Ronchi" - contenente le "misure straordinarie" per i precari. L'Amministrazione non è stata ancora in grado di rendere noto il testo definitivo dell'articolo di legge, tuttora in corso di stesura finale, anche se non si prevedono modifiche sostanziali ai contenuti già resi noti e sui quali i dirigenti MIUR hanno presentato una bozza di decreto ministeriale.

Detto decreto disciplinerà:

* le modalità di individuazione dei destinatari delle suddette misure straordinarie;

* i tempi e le procedure per la presentazione delle istanze con le quali gli interessati potranno chiedere di fruire della precedenza nel conferimento delle supplenze brevi;

* i criteri e gli ambiti territoriali di utilizzo del personale;

* le condizioni di accesso e/o di passaggio dall'"utilizzo su supplenze" all'"impiego nei progetti" finanziati nell'ambito degli accordi regionali.

Com'era prevedibile le procedure di attuazione del decreto ministeriale scontano non pochi elementi di complessità, che sono stati evidenziati nel corso del confronto e che saranno ulteriormente sottolineati nelle osservazioni che le Organizzazioni Sindacali si sono impegnate a far pervenire con rapidità all'Amministrazione.

L'obiettivo, infatti, è quello di concludere il confronto in un prossimo incontro, già fissato per martedì 15 settembre.

In avvio della riunione il Capo Dipartimento ha rappresentato l'esigenza di un "tavolo di confronto" e coordinamento che veda coinvolte, insieme all'Amministrazione, le Regioni e le Osservazioni Sindacali, esigenza che la CISL Scuola condivide, avendola - peraltro - espressamente posta come propria esplicita richiesta già in occasione del precedente specifico incontro dello scorso 3 settembre.

La CISL Scuola, inoltre, ha proposto nuovamente - al di là dei provvedimenti in esame che affrontano nell'immediato una grave emergenza con caratteristiche e risvolti anche sociali - l'obiettivo di una verifica complessiva sull'entità e sui tempi di una manovra che si sta rivelando insostenibile per la scuola e sulla quale si rende necessario, pertanto, prevedere iniziative in relazione al percorso legislativo della prossima Finanziaria.

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Graduatorie d’istituto personale docente ed educativo, biennio 2009-2011. In 6 punti le indicazioni per il corretto inserimento

Il MIUR - attraverso l'odierna nota prot. n. 13529 - fornisce ulteriori indicazioni per il corretto inserimento nelle graduatorie di istituto (oltre a riassumere quelle già fornite con le precedenti prot. n. 12260 del 19.8.2009 e prot. n. 13207 del 7.9.2009).

Nella nota 13529 si sottolinea che i supplenti interessati possono segnalare alle scuole il problema riscontrato entro il termine ultimo di lunedì prossimo, 14 settembre; è prevista, infatti, per il giorno successivo (15) la prenotazione "massiva" delle graduatorie.

Leggi tutto il testo della notizia e la documentazione allegata e citata, sul sito della CISL SCUOLA Nazionale il cui link trovi anche sulla colonna destra della pagina.

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Difficoltà finanziarie delle scuole e problematiche varie - Nota al MIUR (sollecito richiesta di incontro)

CISL Scuola, Flc CGIL, UIL Scuola e Snals sollecitano - attraverso l'odierna lettera unitaria, a firma dei quattro segretari generali - l'incontro, già richiesto lo scorso 26 giugno, per portare a soluzione in tempi brevi alcune problematiche "aperte", la cui mancata soluzione crea non poche difficoltà amministrativo-contabili e gestionali alle istituzioni scolastiche interessate.

In particolare, le tematiche riguardano:

* la determinazione e l'attribuzione del FIS;

* la rivisitazione dei criteri e parametri per le ore eccedenti le 18 ore settimanali relative alle attività complementari di educazione fisica (art. 87, CCNL 29.11.2007);

* la ridefinizione a livello di ciascuna istituzione scolastica delle risorse da utilizzare per gli incarichi specifici del personale ATA in presenza di beneficiari di I e II posizione economica.

Oltre ad un approfondimento delle difficoltà finanziarie delle scuole, già segnalate nella precedente richiesta, si chiede di:

* avviare tempestivamente il contratto integrativo nazionale di cui all'art. 4, comma 2, lettera "d", del CCNL 29.11.2007 e dell'art. 2 della sequenza contrattuale 25.7.2008 ove è prevista la destinazione dei risparmi non utilizzati per la valorizzazione del personale ATA;

* attivare il tavolo di confronto previsto rispettivamente dall'art. 9.9, dell'Accordo nazionale 20.10.2008 e dall'art. 11.7, dell'Accordo nazionale 12.3.2009 per affrontare e risolvere alcune problematiche sorte ed inerenti le posizioni economiche del personale ATA, al fine dell'immediato avvio delle procedure;

* completare il confronto sul regolamento delle supplenze del personale ATA;

* affrontare e dirimere le problematiche segnalate sul sistema informativo;

* conoscere gli esiti del monitoraggio effettuato sul personale transitato dagli Enti Locali allo Stato;

* fornire l'informativa in merito:
a) alla registrazione dell'ipotesi di CCNI disciplinante i passaggi del personale ATA dal profilo inferiore a quello immediatamente superiore sottoscritto il 12.3.2009; b) all'indizione del concorso ordinario concernente il profilo di DSGA.

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mercoledì 9 settembre 2009


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Sui precari basta demagogia, servono serietà e responsabilità.

Ha ragione l'on. Bastico quando afferma che l'emergenza precari nasce dai 42.000 "tagli" all'organico dei docenti (più i circa 15.000 "tagli" all'organico ATA) decisi dal Governo: sorvola però sul fatto che i "tagli" comprendono, per il personale insegnante, anche i 10.000 posti decisi dal suo governo per il 2009/10, così come dei 25.000 previsti nell'anno successivo fanno parte i 10.000 già messi in conto dalla "manovra Prodi-Padoa Schioppa".

Ancor più cauta, poi, dovrebbe essere quando invoca il rispetto della legge finanziaria con cui il suo governo varò il piano di 150.000 assunzioni, dal momento che anche lei, in quanto componente di quella compagine, deve assumersi la responsabilità di aver disatteso completamente quel piano, al secondo anno della sua attuazione, quando nemmeno un'assunzione fu disposta dall'uscente governo Prodi, e toccò al nuovo governo definire un pacchetto - anche se molto ridotto - di nomine in ruolo.

Dire che le misure straordinarie per i precari sono "un'indegna presa in giro" ferisce anche chi, come noi, consapevole dei limiti delle soluzioni adottate, le ha comunque fortemente volute, sapendo che ai precari non servono parole, ma fatti concreti che valgano almeno ad attenuare la loro condizione di pesante disagio.

Sono affermazioni inaccettabili che offendono organizzazioni come la CISL, da anni impegnate a rimediare, attraverso un esercizio costruttivo e responsabile del proprio ruolo, i danni causati alla scuola dai governi che si sono alternati in questi anni alla guida del Paese.

Anche noi siamo convinti, e lo abbiamo detto con chiarezza, che occorra ben altro delle misure oggi varate, e che si debba puntare a scelte diverse di politica scolastica.

Una consapevolezza che tuttavia non ci autorizza, e non autorizza nessuno, a fare vuota demagogia, banalizzando problemi la cui complessità dovrebbe essere ben nota a chi ha governato e intenda aspirare seriamente a riprendere un ruolo di governo, obiettivo che si persegue con la capacità di proposte serie e credibili, non limitandosi semplicemente a speculare su situazioni di grave disagio e sofferenza.

Roma, 9 settembre 2009

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola

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DECRETO SUI PRECARI: UN PRIMO PASSO IMPORTANTE

La CISL Scuola ritiene molto positivo il varo delle misure straordinarie per i precari, in questi giorni ripetutamente sollecitate: è un primo importante passo per tutelare concretamente, sul piano giuridico ed economico, migliaia di lavoratori precari, assicurando la continuità del loro rapporto con la scuola.

E’ positivo che siano state infine superate, anche grazie all’iniziativa forte e determinata dei sindacati, le resistenze che hanno fin qui ritardato l’emanazione di un provvedimento già da tempo oggetto di confronto tra Amministrazione e organizzazioni sindacali.

Un confronto costruttivo, che va immediatamente ripreso per la definizione delle disposizioni attuative, da emanare il più rapidamente possibile, dato che le scuole riapriranno nei prossimi giorni.

Vanno anche attivate le indispensabili azioni di regia perché gli accordi regionali, che segnano di per sé un fatto importante in situazioni di particolare emergenza, trovino il giusto intreccio e la necessaria coerenza con gli strumenti attivati a livello nazionale, specie per quanto riguarda le modalità di individuazione del personale da utilizzare nei progetti finanziati da risorse rese disponibili dalle Regioni.

E’ chiaro che i provvedimenti non risolvono in maniera definitiva questioni che derivano dai pesanti tagli agli organici, per cui resta comunque indispensabile mantenere un alto livello di iniziativa, a partire dal confronto sulla prossima finanziaria, affinché le scelte di politica scolastica siano finalmente sottratte ai diktat del ministro dell’economia. Tuttavia essi rappresentano un risultato importante e attestano anche la validità di un metodo, quello del confronto e della concertazione, che la CISL da sempre sostiene e pratica, tenendo assieme la capacità di mobilitarsi e quella di assumersi, al momento opportuno, la responsabilità delle necessarie intese.

Roma, 9 settembre 2009

Francesco Scrima, segretario generale CISL Scuola

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Audizione 8^ Commissione Regionale Cultura ed Istruzione. 8 settembre 2009. Resoconto.

RESOCONTO AUDIZIONE 8^ COMMISSIONE REGIONALE CULTURA ED ISTRUZIONE
CAGLIARI 8 SETTEMBRE 2009


Nella serata di ieri, 8 settembre 2009, si è tenuta un’audizione presso l’8^ Commissione Regionale Cultura ed Istruzione relativa alle problematiche scolastiche della Regione Sardegna.

Nel corso dell’audizione come CISL Scuola abbiamo presentato ai Consiglieri Regionali la situazione del sistema scolastico regionale con particolare riguardo a:

* Situazione degli Organici Personale ATA e Docenti;
* Situazione del “precariato” Docente ed ATA;
* Edilizia scolastica;
* Varo di una Legge regionale del sistema scolastico e della Formazione Professionale;
* Situazione della Formazione Professionale con particolare riguardo ai lavoratori del Comparto FP.

Come Cisl Scuola abbiamo ribadito la richiesta di una immediata assunzione di impegno da parte della Giunta e del Consiglio Regionale finalizzata ad aprire una vertenza con il Governo Nazionale per la soluzione dei problemi portati all’attenzione in audizione.

Il Presidente dell’8^ Commissione, riconoscendo fondale le osservazioni delle OOSS, ha preso l’impegno di convocare in tempi strettissimi l’Assessore Regionale alla Pubblica Istruzione, Ass. Baire e il Direttore Regionale Dott. Pietrella, affinché si possano porre in essere strategie di risoluzione per le problematiche poste.

In particolare quelle relative agli Organici regionali; alla tutela del diritto al lavoro dei Precari, individuando adeguate tutele giuridiche /economiche per il personale precario non assunto nel corrente anno scolastico; al riesame dell’accordo Stato/Regione sulla gestione del Piano di realizzazione di interventi finalizzati al potenziamento dell’Offerta Formativa.

Cagliari, 9 settembre 2009

Il Segretario Generale Regionale CISL Scuola Sardegna
Enrico Frau

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Accordo Gelmini-Baire. Una riflessione di Gabriele Uras. Pubblicata su l'UNIONE SARDA di ieri 8 settembre 2009.

Verso la fine di luglio, e l’esempio fu presto seguito da altre Regioni, venne stipulato tra il ministro Gelmini e l’Assessore regionale all’Istruzione Baire, un accordo, nel quale la Regione sarda s’impegnava a finanziare, per l’anno scolastico 2009/10, con 20 milioni di Euro provenienti dai fondi comunitari, l’assunzione di quegl’insegnanti che, dopo avere avuto un incarico nell’anno scolastico 2008/09, non avrebbero avuto la possibilità di rinnovarlo per l’anno successivo, a causa della riduzione degli organici decisa dal ministero. Dal suo canto, lo Stato avrebbe assicurato ai docenti incaricati la valutazione dell’intero anno di servizio ai fini dell’attribuzione del punteggio nelle graduatorie ad esaurimento.

Si prevedeva che sarebbero state messe a disposizione delle scuole sarde alcune centinaia di docenti, aggiuntivi rispetto all’organico di fatto, quasi una riedizione dell’organico funzionale, vigente alcuni anni fa, nel quale le risorse professionali erano commisurate non al numero della classi ma ai reali bisogni formativi degli alunni e alle caratteristiche del contesto sociale e familiare. L’obiettivo era quello di potenziare l’offerta formativa attraverso l’allungamento del tempo scuola, il rafforzamento delle attività integrative e dell’orario scolastico e l’attuazione di specifici programmi volti ad arginare il fenomeno della dispersione. Era anche prevista la possibilità di utilizzare i docenti per le supplenze che si fossero rese disponibili nelle scuole.

L’obiettivo era ambizioso, facile da enunciare, ma difficile da raggiungere. Il primo problema era, ed è, quello dei tempi, i tempi delle istituzioni e quelli burocratici delle amministrazioni finanziarie. Un esempio: solo nella riunione del 1° di settembre, dopo oltre un mese dalla sottoscrizione dell’intesa, la Giunta regionale ha posto all’ordine del giorno dei suoi lavori la deliberazione del finanziamento dei 20 milioni di sua competenza. Prima che la somma stanziata entri nella disponibilità dell’autorità competente a proporre ai docenti la sottoscrizione dei contratti annuali passerà altro tempo, la cui durata dipenderà dall’efficienza dell’amministrazione scolastica.

Non ci pare che la questione dei tempi sia stata presa in considerazione nel protocollo, a tratti ambiguo, che fissa i termini dell’intesa e gli obblighi dei contraenti. A questo riguardo, parrebbe a prima vista che l’onere maggiore ricada sulla Regione sarda, che mette a disposizione 20 milioni del suo non opulento bilancio. Ma a ben vedere risultano molto maggiori gli oneri e le responsabilità ricadenti sul ministero. Oltre alla necessità, appena ricordata, di contenere i tempi della definizione dei contratti, compete all’amministrazione scolastica la scelta delle sedi cui assegnare i docenti chiamati a potenziare l’offerta formativa nel territorio. Saranno le stesse del precedente incarico? Soluzione semplice, ma illegittima, perché improntata alla casualità, concetto diametralmente opposto alla progettualità, prevista come vincolo dall’accordo, giacché i progetti non si acquistano già belli e pronti al supermercato della didattica, ma vanno predisposti in situazione, con riferimento ad allievi concreti e a specifici contesti sociali e culturali.

Se invece le sedi saranno diverse rispetto all’anno precedente, il criterio per l’assegnazione dei docenti dovrebbe essere costituito dalla presenza nella scuola di progetti già pronti, predisposti dai docenti titolari della sede, diversi da coloro che li dovranno realizzare, i quali ancora non avranno assunto servizio e, quando ciò avverrà, dovranno fare di necessità virtù, rifare i progetti o acconciarsi a realizzare quelli preparati dai colleghi. Passerà del tempo, ma è necessario che i progetti ci siano e che vengano trasmessi a chi li dovrà valutare e convalidare, nel rispetto dei vincoli previsti per l’utilizzazione dei fondi comunitari. Nel frattempo le lezioni saranno già iniziate. Si spera non da molto, per non mettere a rischio la validità giuridica dell’anno scolastico e l’efficacia didattica delle azioni programmate. La questione è delicata: in mancanza di idonea programmazione, o in attesa di essa, i docenti statal-regionali finirebbero con l’essere impiegati nella sostituzione dei colleghi assenti, sollevando lo Stato dai relativi oneri, di sua esclusiva competenza. Forse non era questo l’intento dei sottoscrittori dell’intesa, di sicuro non lo era per uno dei due.

Gabriele Uras
Dirigente Tecnico del MIUR in quiescenza
già Presidente dell'IRRE Sardegna

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